Aria

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-Hai voglia di andare a fare una passeggiata a Central Park?
Le sfiorò una spalla con la mano, vedendola annuire lo sguardo ancora basso, il trauma che stava vivendo di certo non era uno dei più semplici da affrontare.
-E domani, se vuoi, andremo a trovarla. Okay?
Aurora lo guardò di sfuggita.
-Okay.
E anche se si era spenta lui continuava a vederla come una luce nell'oscurità. L'accompagnò al piano di sotto, tenendola per mano mentre con dolcezza le lanciava delle occhiate per verificare il suo stato d'animo.
Voleva intervenire in ogni suo accenno di pianto imminente, voleva anche sembrare troppo invadente o comprensivo, ma voleva esserlo per lei. Per farla star bene.
L'aiutò ad indossare il giubbotto, prestandole una sciarpa conoscendo fin troppo bene l'autunno newyorkese. Robert si mise il suo solito giubbotto e un cappello senza visiera, portandosela con se fuori dalla porta e successivamente dal grattacielo.
Attraversarono la strada correndo, lasciandosi trafiggere dall'aria gelida e fresca che riempiva i loro polmoni.
Entrarono nel parco appena davanti a loro, addentrandosi nel lungo sentiero che corre sul bordo del Central Park. I lampioni illuminati riflettevano le loro ombre con l'intenzione di farle unire, la quiete e la calma serpeggiava ai loro piedi.
Aurora cercò di rilassarsi da sola, respirando profondamente, ma solo quando Robert l'attirò a sé con un braccio sulle spalle finalmente il suo cuore rallentò quella pazza corsa.
Era follia cercare di restare lucidi in quella sottospecie di incubo che nonostante tutto il possibile che faceva Rob per farla ridere restava lì, ancora aggrappato a lei con le unghie e con i denti.
Robert sarebbe riuscito a strapparle di dosso quel mostro, ma in compenso le avrebbe strappato un pezzo della sua anima e questo poteva compromettere tutto.
Rischiava in entrambi i casi e doveva scegliere quello giusto.
Una folata di vento spazzò le foglie cadute, distraendo i loro sguardi mentre con il corpo e con la mente si parlavano e più lo facevano e più sentivano qualcosa nascere dentro di loro.
L'aria iniziò a cambiare odore, preannunciando pioggia.
-Grazie.
Disse Aurora con una mano sul suo cuore, percependone il battito regolare difeso da un sorriso paradisiaco.
In effetti l'aria attorno a loro stava cambiando vento, perdendo la rotta, ma loro rimanevano ancora dritti in piedi con una meta ben precisa ma ancora ignota.
I loro passi trascinavano le loro ombre per le caviglie, sperando di non essere loro quelle forme scure che li seguivano.
La prima goccia di vita e d'aria si precipitò sulla guancia di Aurora che alzò gli occhi al cielo stellato, un agglomerato di paillettes.
-Dovremmo ripararci.
Robert le lasciò un bacio leggero come l'aria sulla tempia, cambiando la loro rotta.
-C'è un posto dove andavo sempre da ragazzino per riflettere...eccolo.
Si arrampicarono su di un albero sempreverde, sedendosi sui primi rami resistenti, Robert dietro Aurora e le loro gambe a penzoloni.
Avevano l'aria dalla loro parte e questo bastò per scatenare l'ennesimo bacio, forse l'ultimo.


*e si, vi minaccio ancora. Io dormo che domani sarà anche venerdì, ma io lo odio a livello scolastico. Domandina: cosa vi aspettate nei prossimi capitoli? Vi è piaciuto il capitolo precedente? Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

*Qua da Shinimal è tutto Al prossimo capitolo

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