Erano passati un bel po' di giorni dall'inizio della loro vacanza natalizia, e New York non faceva sentire la sua mancanza ad Aurora né tantomeno a Robert che, in quei giorni in cui dentro di lui dominavano luce ed ombra, odiava la sua città sopra ogni altra cosa, forse solo Stella meritava il primo posto del suo odio distruttivo quanto pericoloso per sé e per gli altri.
Robert quando odiava, e badate che lo faceva spesso, faceva male. Tanto male.
Lo conoscete ancora? Pensate ancora a lui come una persona divertente, amabile e tutto il resto? Io ci penserei due volte prima di chiamare Robert Downey Jr una brava persona. Non in questa storia, non in questo mondo.
Ma torniamo a noi.
Aurora viveva quei momenti felice davvero per una volta, libera da ogni ansia e avvolta in una dolce spirale di innumerevoli carezze che sentiva sulla sua pelle ogni giorno più degli altri. In quei giorni trovavano ogni scusa buona per giocare come bambini, per prendersi in giro come veri amici e per baciarsi come veri innamorati. Ma non erano mai andati oltre, anche se i segnali per farlo c'erano tutti, e la rosa voleva andare oltre, ma c'era quell'arroganza di Rob a bloccarla nella sua convinzione solo per prolungare la sua lunga attesa.
Quando le faceva credere di prenderla in braccio e portarsela a letto si staccava, compiacendosi nel vedere quella sua insoddisfazione dipinta sul volto assumere un colore sempre più definito.
E cosa più importante non la lasciava salire al secondo piano per nessuna ragione al mondo.
Aurora ancora si ricordava quella sua costante allerta che lo faceva irrigidire quando accennava anche solo a guardare le scale del piano superiore, le volte in cui la prendeva di peso e la trascinava via da lì quando la curiosità era troppa iniziavano a preoccuparla.
Anche se in quel momento erano a pancia in su stesi sul grande divano, la cuoca con la testa sul petto di Robert e le gambe appoggiate sullo schienale in pelle, i piedi lasciati a penzoloni e tante domande in sospeso.
Si lasciò cullare dalle dita calme dell'attore che le accarezzavano i capelli, a volte massaggiandole la fronte.
Stavano aspettando le sei del pomeriggio per andare in un posto, o almeno, quello era quello che lui le aveva detto e all'ora X mancavano venti minuti.
-Che cosa c'è di sopra?
E spezzò quel perfetto silenzio che si era instaurato nello chalet.
Rob sbuffò per l'ennesima richiesta, ma doveva pazientare altrimenti le avrebbe tappato la bocca con dello scotch talmente insisteva su quel discorso.
-Devo riparare alcune cose.
Ennesima giustifica per le volte in cui si alzava dalla loro camera da letto e saliva di sopra, avvisando la rosa che se anche solo le sarebbe venuta in mente l'idea di seguirlo di soppiatto le conseguenze sarebbero state assai amare.
Non la spaventava neanche un po', ma preferiva non rischiare in ogni caso.
-C'è una stanza delle torture?
Robert rivolse un sorriso storto al soffitto.
-Più o meno.
Aurora aggrottò la fronte.
-Non dirmi che stai torturando una persona!
E lui rise di fronte all'ingenuità della sua ragazza, così innocente a volte che quasi si addolciva e smetteva di essere arrogantemente amorevole con lei, ma ho detto quasi.
-Non credi che se avessi una stanza delle torture, ti avrei già torturato più volte?
Aurora sussultò e inclinò il capo verso destra per riuscire a vederlo negli occhi, ma c'era solo un sorriso enigmatico a risponderle.
Robert si mordicchiò un unghia e riempì i suoi occhi di pensieri per mantenere lo sguardo della pittrice su di lui.
-Ripensandoci ti avrei già ucciso.
-Perché sono troppo pericolosa?
Si avvicinò alle sue labbra con due occhi chiari e lampeggianti, soffiando piano sulla bocca dell'attore che non smise di accarezzarle la testa.
-Perché sei troppo bella.
E fu lui ad uccidere la distanza.
-Mh!
Esclamò subito dopo essersi staccato da lei con un sonoro schiocco di labbra, guardando l'orologio da polso.
-Dobbiamo andare altrimenti arriveremo in ritardo!
Detto ciò le fece indossare il solito cappotto così come fece lui, trascinandola fuori dalla casa dove una jeep che Aurora aveva già visto aspettava solo loro.
Infatti, alla guida, c'era nient'altro che Fabian.
-Guter Tag!
Esclamò il tedesco, alzando la mano come cenno di saluto.
-Figlio mio!
Gridò Aurora, correndo verso il finestrino abbassato del guidatore solo per dare un bacio sulla guancia a Fabian che arrossì di colpo, guardando immediatamente Robert che invece aveva una mano sulla fronte e scuoteva la testa ad occhi chiusi.
-Ma perché deve essere scema...
Si ripeteva come mantra.
Una coppia singolare non c'è che dire.
Salirono sul bestione e, attraverso mille peripezie, giunsero al piccolo aereoporto privato dove tutto era iniziato.
Ringraziarono Fabian e Rob dovette trascinare via con la forza la cuoca prima che facesse venire un attacco cardiaco al povero ragazzo con altri baci sulla guancia e soprannomi scemi, dirigendosi verso un punto preciso.
-Ma volevo solo salutarlo!
Protestò ancora lei, seguendo la schiena del suo uomo.
-Si, te lo limonerai prima o poi, anche se dopo non potrà più vedere la luce dell'alba, ma adesso seguimi senza troppe storie.
Erano le sei in punto e Aurora vide davanti a sé un bellissimo aereo, uno di quelli piccoli fatti per i voli di ricognizione. E c'erano due sedili: uno per il pilota e l'altro per l'ospite.
-Ora sai qual è la mia passione più grande.
Si infilò casco ed occhiali che un addetto della sicurezza gli porse, facendo lo stesso poi con la ragazza che indossò l'attrezzatura necessaria con gli occhi ancora attaccati al velivolo.
Era davvero Robbie l'aviatore.
Lo seguì fino a trovarsi in procinto di salire su quel mezzo, ma un blocco naturale le impedì di fare il passo finale.
-Afferra la mia mano.
Guardò il braccio teso che le stava porgendo senza esitare, poi trovò la sua sicurezza in un sorriso e due castagne.
Afferrò la sua mano e salì a bordo dell'aeroplano, l'adrenalina nelle vene.
Mise in moto, Aurora non poté vedere quello che stava facendo poiché lo schienale del sedile di Rob le impediva di ammirare ogni sua manovra.
Erano le sei del pomeriggio e il loro mondo aveva cominciato a girare nel verso giusto.*vi piace questa passione nascosta di Roberto? Io dormo e voi rispondete se vi va. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.
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Let's Hurt Tonight
RomanceSequel di "The Sea" "Dimmi tutte le cose che non mi hai mai detto prima. Non andartene, non alzare gli occhi al cielo. Dicono che l'amore è dolore, bene cara, facciamoci del male stasera. Se questo amore è dolore, allora tesoro amiamoci stanotte."