Paura mai

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-Wow!
Esclamò Aurora non appena arrivarono nel centro della fredda Innsbruck, una lunga passeggiata attraverso neve e negozi li attendeva.
In quella città si respirava un'aria natalizia del tutto nuova, inattesa, magica.
La pittrice fece un giro su se stessa per ammirare tutte quelle luci che illuminavano la città per prepararsi al lento calar della notte che sicuramente stava per accendere ancora di più l'attesa del Natale ad Innsbruck. Robert le accarezzò una mano che lei strinse subito senza neanche pensarci, gli occhi di giada perfettamente abbinati al colore freddo della neve sotto i loro piedi si guardavano attorno freneticamente, non riuscendo a trovare qualcosa di imperfetto in quel paese.
-Ho fatto bene ad accettare la tua proposta di uscire.
Rivolse lo sguardo verso di lui che guardava davanti a sé, abbagliato egli stesso dal suo posto preferito.
Aurora si sporse verso Robert e con una mano gli tolse il cappuccio per riuscire a dargli un bacio sulla guancia che apprezzò con un sorriso suo solito, uno di quelli che rendono la neve un po' meno fredda.
Si rimise il cappuccio balbettando qualche lamentela contro il gelo pungente che li circondava, nonostante avesse già un cappello di lana addosso sentiva ancora freddo.
-Che freddoloso!
Robert non la sentì neanche e la trascinò verso un bar che aveva tutta l'aria di essere caldo ed accogliente al suo interno, ma l'attore invece andò verso la giostra per bambini composta da due cavalli, uno bianco e uno nero.
Aurora capì le sue intenzioni e con un ghigno divertito montò in sella al bianco destriero, aspettando che Rob salisse su quello nero per poi inserire una moneta nel macchinario al loro fianco per farli partire.
Erano troppo grandi sia per la giostra che per l'età, ma i bambini non muoiono mai.
La gente passava, non aveva neanche paura di quella loro bravata, magari ridacchiava vedendoli.
Selezionò la massima velocità che per loro equivaleva ad una lumaca arzilla, ma andava bene così, l'importante era stare insieme.
Cavalcarono per pochi minuti, ridendo per contrastare il vociare della gente, i cavalli rimanevano sempre lì certo, ma con la loro fantasia galoppavano su praterie infinite sempre insieme, anche volando.
Non avevano paura, mai.
Continuarono la loro uscita mano nella mano, e ridevano di ogni cosa, anche di loro stessi. Robert iniziava a tirarle piccole palle di neve quando Aurora si fermava a guardare le vetrine dei negozi, fingendo di fare altro quando si girava per incriminare il colpevole, conoscendo troppo bene la risposta.
Così, in mezzo a quel ruscello di persone che cercava di trascinarli nel fiume della massa, inscenarono una battaglia di neve. Coinvolsero ben volentieri bambini, donne e uomini che vollero unirsi a loro.
Tutto era perfetto perché sentivano quella bellissima sensazione di società, di essere senza paura contro ogni problema.
Robert prendeva bimbi in braccio solo per il gusto di farli ridere, solo per sollevarli in aria e farli provare l'ebrezza del volo, quello puro e vero.
Aurora percepì l'essenza di un pensiero normale a quella visione, ma che non impedì di abbassare un po' la luminosità del suo sorriso. Continuarono a fare pazzie tutto il tempo, ballando quando gli artisti di strada suonavano qualche allegra melodia, entrando in ogni negozio solo per fare un po' di casino facendo impazzire le commesse su cosa prendere, vivendo senza paura.
E c'erano luci, anime, odori che potevano confonderli, ma trovavano riparo dalla corrente semplicemente remandole contro. Arrivarono davanti al gigantesco albero di Natale che illuminava tutta la piazza, un filo d'oro che lo avvolgeva a spirale.
Robert la prese per i fianchi e fece una giravolta su se stesso sollevandola da terra, facendole sciogliere i capelli in quel profumo di felicità.
La sostenne per la vita, Aurora ancora camminava sulle nuvole con i piedi all'aria, aggrappandosi alle sue spalle.
Fu un bacio semplicemente naturale, di quelli sempre visti, ma c'era un passo che fermava i loro cuori dal loro spirito. Il loro bacio era unico e speciale, tutti vedevano solo due persone che si baciavano e nessuno vedeva due verità che si mentivano.
Forse siamo tutti ciechi.
Con le gambe stanche e la testa piena di nuove esperienze, si incamminarono verso la strada per tornare al paesino di provincia, ai piedi delle montagne che accerchiavano la città.
Robert guardava con ammirazione Aurora e più la guardava e più il naturale sorriso di un innamorato perso gli si componeva sulle labbra.
Le mise un braccio attorno alle spalle, lei attorno alla vita, una musica allegra risuonava in lontananza e li seguiva senza sapere dove.
Camminarono muovendo i piedi al ritmo della canzone, quei loro momenti già indelebili sopra uno scoglio spaccato dal mare.
Ed Innsbruck cominciò a brillare.


*sta arrivando LA scena, calmate gli ormoni. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

*Qua da Shinimal è tutto Al prossimo capitolo

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