Si gioca

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-Sicuro che in questa casa ci sia un bagno?
Chiese dubbiosa Aurora, osservando le numerose porte che si snodavano nei corridoi del primo piano, senza contare il secondo ancora a lei ignoto.
La curiosità la spinse ad appoggiare un piede sul primo gradino per salire al piano di sopra, ma Robert la sollevò di peso per portarla via, facendola scalciare come una bimba capricciosa finché non la mise per terra.
-Okay, ho capito! Non bisogna essere così...fisici!
Rob la raggiunse da dietro, mordendole un lobo.
-Il contatto fisico è la mia specialità.
Ghignò come suo solito e senza guardare la sua espressione mista tra imbarazzo ed attrazione.
-Seguimi senza troppe storie, altrimenti ti ci porto in braccio al bagno.
Aurora per puro dispetto e divertimento personale piantò i piedi per terra, sfidando le parole dette dall'attore. Questi continui dispetti dopo un po' stufano in una relazione, vero? Beh, non con loro.
Robert si fermò in mezzo al corridoio non appena capì che la pittrice non lo stava seguendo, chinando il capo con un sospiro di rassegnazione.
-Mi perseguiterà all'infinito.
Borbottò a se stesso, ma lei lo sentì forte e chiaro.
-Anche di più, tesoro!
Gli rispose canzonatoria, sempre con quel tono ironico ma che trasuda un divertimento strano, quello che si prova solo e soltanto quando si è in compagnia di una persona speciale.
Se una persona è capace di farti rimanere spiritosa per tanto tempo, beh, allora significa che quella persona ha uno spirito libero.
Robert fece dietrofront in quattro e quattr'otto, non dando il tempo al sorriso di Aurora di troneggiare sulle sue labbra un secondo di più.
-Oh, andiamo!
Protestò quando venne presa e messa sulle spalle di Rob come se fosse la pecora smarrita recuperata dal buon pastore. Non osò dimenarsi altrimenti il collo dell'uomo avrebbe rischiato grosso, e lei lo voleva tutto intero.
Si stavano avvicinando ad una rampa di scale che scendeva al di sotto dello chalet, i muri in legno e pietra circondavano quell'ambiente interamente montano.
-Chiudi gli occhi principessina!
-Subito!
Non li chiuse, sorridendo sotto i baffi. Sentì il cuore battere fortissimo quando Robert fece finta di mollare la presa su di lei, e già si vedeva ruzzolare sulle scale, ma come ho detto era tutta una finta.
-Ma tu sei scemo!
Rob rise in risposta, ripetendole di chiudere gli occhi con gentilezza e la rosa accettò per paura di essere mollata di nuovo e morire d'infarto.
Un profumo rilassante si fece sempre più vicino.
-Eccoci qua!
Aurora aprì gli occhi di scatto, e vide il paradiso sotto il suo sguardo tingersi di un colore bellissimo. Davanti a lei c'era una grande stanza adibita ad una spa sotterranea: c'era una grande vasca che pareva essere stata scavata nella pietra con l'acqua limpida e profumata da sali da bagno già pronta per loro. Per non parlare delle docce fatte a mo di piccole cascate che scendevano dalla parete fatta da roccia vera! Un vero spettacolo del relax.
Poi il profumo di Marsiglia che si respirava, forse più buono dell'odore della cuoca.
-Questi non ti servono...
Robert le cinse i fianchi da dietro, circondandole pian piano la vita per poi successivamente afferrare i lembi della sua maglietta e toglierla via, sul pavimento. Improvvisamente Aurora sentì caldo, ma non per l'ambiente.
Si posizionò meglio, aderendo al suo corpo, sorridendo sardonico prima di passare la lingua rovente su quel collo candido e apparentemente fragile.
La rosa cacciò la testa indietro in preda al piacere, quelle labbra sapevano dove toccarla per spegnere ogni sprazzo della sua lucidità.
Robert continuò a lasciarle morsi e graffi sul collo, scendendo lentamente con le mani fino a farle togliere i pantaloni e le scarpe. Si mise di fronte a lei, allargando le braccia mentre non la smetteva di affondare nel suo collo come un vampiro in preda alla fame.
Aurora capì il suo invito ed iniziò a spogliarlo con fretta, non era paziente come lui in quei momenti di follia, anzi, non riusciva a pensare ad altro se non alle loro labbra, alle loro mani.
C'era un solo contatto che precedeva ogni tentativo razionale di pensare.
Quando lo ridusse in boxer lo sentì premere le labbra sulla vena centrale del collo, proprio il punto debole, e Robert premé su quel punto per tanto tempo.
I brividi di Aurora erano solo polvere nel vento.
Entrarono lentamente nella grande vasca, la temperatura tiepida entrò nei loro muscoli fino a rilassarli con lenti movimenti d'onda che cullavano i loro gesti.
Robert l'aveva trascinata dentro la tana del lupo e forse intendeva sbranarla.
La fece indietreggiare verso il bordo della vasca, prendendole una mano e poggiandola sul suo petto, scendendo verso il basso nascosto dall'acqua. Nel mentre la mano libera aveva raggiunto e slacciato il gancio del reggiseno che venne gettato sul pavimento.
Aurora inciampò con le sue dita su un addominale di Rob che le lasciò la mano, sfidandola a proseguire mentre lui si chinava a baciarle la clavicola con una traiettoria pericolosamente impostata verso il seno destro.
A palmo ben aperto scese lungo il suo addome, sfiorandogli solo l'elastico dei boxer, facendolo scattare in avanti mentre premeva il suo desiderio su di lei.
La rosa per la sorpresa gemette, aggrappandosi al collo dell'attore per resistergli.
Robert raggiunse le sue mutandine, scostandole verso il basso con l'indice mentre le sue labbra erano appena giunte in prossimità della forma della pittrice.
-Si gioca....

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Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

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