"Dimmi che sono quasi finite! Non riesco più a svuotare tutte quelle scatole.- si passò una mano sulla fronte- Non credevo che avessi tutte queste cose."
Igor percorse il corridoio con l'ennesima scatola ridendo per le lamentele del suo fidanzato. "Sei stato tu ad obbligarmi a farmi aiutare, - rise appoggiando la scatola a terra e si avvicinò a Oskar- non darmi la colpa."
"Non credevo che fossi un accumulatore seriale!- si lasciò abbracciare- Dimmi che era l'ultima."
Il biondo lo abbracciò tenendogli la sua testa attaccata al suo petto e "Era l'ultima che avevo in macchina."
Il fanboy si staccò ballando di felicità, ma prima che potesse fare il suo ballo della vittoria, Igor lo aveva già spiazzato con "Ne ho altre cinque a casa dai miei."
"Ti odio."
"Nah, tu mi ami."
"E tu lo sai bene. Dai, andiamo a prendere queste scatole, domani finiamo di sistemare tutto e poi -iniziò a cantare come se fosse all'opera- avrai una casa tutta tua!"
Il russo rise chiamandolo "Idiota" mentre chiudeva la porta del suo nuovo appartamento e prendendo la mano dell'altro si avviarono alla macchina.
Era stato tutto così veloce che Igor non riusciva ancora a credere di star per andare a vivere da solo, che fosse diventato un dilettante nella categoria professionisti, che avesse smesso con gli incontri illegali e che avesse un fidanzato.
Lo guardò per un secondo quando furono fermi ad un semaforo e sorrise intenerito al viso perfetto di Oskar.
Erano passate due settimane dal suo incontro ufficiale per diventare un professionista e qualche giorno da quando aveva vinto il suo ultimo illegale. Era stato così emozionante essere circondato dalla folla per un'ultima volta, "Re Seth"urlato a squarciagola, aveva visto anche qualcuno piangere abbracciato con una birra in mano. Era stato commovente vedere i suoi fan essere lì per lui, con lui.
Re Seth era stato tutto quello di cui aveva avuto bisogno per trovare la sua strada, la sua individualità, per trovare sé stesso in un mondo di Ivan Volkov.
Lottare sotto quel nome era stato la cosa più bella fatta in anni, ma con quell'ultimo incontro aveva capito che si era solo nascosto. Invece di cercare sé stesso si era solo dato un nuovo nome e si era quasi dimenticato come fosse essere Igor Volkov.
Lo rendeva triste dover dare il cambio a Re Seth per entrare lui sul ring e combattere da solo. Avrebbe dovuto lasciare impolverare Re Seth per il resto della sua vita, come uno di quei cadaveri nell'armadio di chiunque nel mondo.
Sarebbe stato difficile, tuttavia era sicuro che fosse il momento giusto per entrare in campo e decidere se vincere l'incontro o no.
"A cosa stai pensando?" lo riscosse dal turbine di quelle riflessioni Oskar coprendo, per quello che riusciva, la mano sopra alle marce.
Igor sorrise voltandola e intrecciò le loro mani insieme ad un "Niente. Perché lo chiedi?"
Il moro aveva un sorriso simile a colorargli il viso di felicità osservando le case che, con velocità, sparivano una dopo l'altra. "Uhm, okay... quindi hai sorpassato la casa dei tuoi genitori per quale motivo?"
"Davvero?!" frenò vedendo che nessuno gli stesse dietro e fece un'inversione a U, non del tutto nella norma, tornando indietro.
Rallentò poco e "Ho detto ai miei genitori che sei il mio fidanzato." scese il silenzio nell'abitacolo.
"E... era questo che non mi volevi dire l'altro giorno, vero?"
Il biondo annuì fermando del tutto la macchina e la parcheggiò dall'altro lato della casa blu, la quale era subito piaciuta a Oskar proprio per quel colore, tuttavia adesso sarebbe voluto correre via.

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My Tutor
Roman pour AdolescentsHaruhi_Kujo's cover Igor Volkov, ragazzo popolare e conosciuto da tutti con il nome di Seth per un suo piccolo divertimento, ha bisogno di superare l'ultimo anno, ma i suoi voti non glielo permettono. Quindi il preside della scuola decide di aiutar...