Capitolo 21

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Oskar fissò la sua immagine nello specchio del suo armadietto negli spogliatoi della palestra.

Era affascinato dalla sua pelle e la tastava come se non potesse credere di avercela.

“Sei bellissimo.” sentì dietro di sé e sorrise a Igor riflesso anche nello specchio.

“È un po’ strano non vedere i lividi… non ci ho fatto mai veramente caso in questi mesi, ma… -toccò la sua pancia- è bello.”

Era senza maglia e con ancora i pantaloncini di sport addosso. Aveva appena finito di fare educazione fisica. Avevano giocato a palla avvelenata, e la sua squadra aveva anche vinto, per miracolo certamente.

Igor gli sorrise prendendolo per i fianchi e facendolo sedere di traverso sulle sue gambe. Lo baciò, lentamente e intensamente come se avessero tutto il tempo del mondo. Si staccarono e le labbra rimasero in contatto respirando la stessa identica aria.

“Amo quando mi baci così.” bisbigliò il moro con le mani ad accarezzare la cute dell’altro. “Mi fa impazzire.” gli diede un altro bacio, questa volta più bramoso, strinse i capelli quasi bianchi con le dita.

Si sentiva andare a fuoco. Decisamente non era Jace di Shadowhunters, e questo voleva dire solo una cosa… molto imbarazzante da ammettere.

Si staccò e sorrise contento di scoprire di non essere l’unico a provare quell’effetto da parte di Igor, il quale se lo stava mangiando con gli occhi dilatati dall’eccitazione.

Dopo quello che era successo nella vecchia camera del biondo, era successo qualche altra volta.

Il problema era che Oskar aveva sempre ricevuto e questo lo metteva in imbarazzo ancora di più e si sentiva in colpa per Igor. Voleva anche lui ricambiare, doveva solo aspettare il momento giusto e leggere più fanfiction smut.

Bel piano, Osky!

Igor gli stava guardando il petto, e dopo un momento lo iniziò ad accarezzare lentamente, non così lento da fargli venire i brividi da solletico. “Sei bellissimo, scricciolo.” gli appoggiò le labbra sulla spalla scoperta.

“Devo solo ringraziare te se adesso pensi questo… con quei lividacci nessuno mi avrebbe visto come mi vedi tu.” mormorò, diede un bacio sulla guancia all’altro.

“Strano che Kraven non si faccia vedere. Nelle fanfiction il cattivo, la stronza che vuole rubare il super gran figo al protagonista sono sempre lì a rompere i boccini. Tu… tu l’hai visto?”

Igor si bloccò e guardò il suo braccio fasciato da garze pulite.

“Farò finta di non averti sentito, tu girerai sui tuoi piedi e te ne andrai senza aprire la bocca.” lo minacciò tenendo le chiavi della macchina nella mano destra.

“Cos’è tutta questa maleducazione, Igor? Non ti sono mancato?”

Kraven andò a pararsi davanti al corpo possente dell’altro con il solito ghigno da prendere a pugni.

“No. Non mi sei mancato per niente, né a me né a Oskar.”

Kraven si spostò una ciocca dei capelli neri dietro l’orecchio. “Sai cosa mancherà a Oskar? Le bugie che gli stai dicendo.”

Igor strinse i pugni “Non provarci neanche. Non gli sto mentendo… ho omesso solo una cosa.”

Kraven rise “Pensi che lui avrà la tua stessa idea di ‘omettere qualcosina’? Pensi che non gli spezzerà il cuore?” si portò una mano sul proprio cuore, un’espressione di finto dispiacere che fece incazzare Igor, il quale lo sbattè al muro, il viso a pochi millimetri di distanza.

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