Lui si avvicina verso di me, riesco a sentire il suo respiro sulla mia pelle, questa vicinanza mi provoca dei brividi su tutta la schiena tanto da rendere il mio respiro pesante.
Lo guardo negli occhi e per istinto mi mordo il labbro inferiore ed indietreggio di un passo, ma lui continua ad annullare la distanza avvicinandosi sempre di più a me.
<< usi la verbena ? >> è lui il primo a parlare dopo minuti interminabili, con una delle domande più ovvie in assoluto.
<< no, non ne ho bisogno >> rispondo secca, senza staccare il contatto che hanno i nostri occhi, il mio verde con il suo marrone intenso.
<< perché ? Nessuno tranne le streghe riesce a non farsi soggiogare >> mi guarda con fare sospetto, ma per sua sfortuna non sono una strega.
<< ti basta sapere che non sono una strega e se anche fosse cosa puoi interessarti ? >> lo osservo e non so dove trovo tutto questo coraggio per rispondere in questo modo.
<< ragazzina, smettila di rivolgerti così ? Perché fai così ?! >> mi urla furioso, io con le lacrime a gli occhi lo prego di smetterla, ma lui continua.
Essere sarcastica o antipatica è l'unico modo per esternarmi dalle altre persone, non farle soffrire perché io sono come una bomba pronta ad esplodere per fare del male, io soffro più di tutti a fare così, a farmi odiare da tutti.
Ormai sono così e non riesco a smettere di allontanare tutti, lo faccio per il loro bene anche se dentro muoio di dolore, di solitudine, perché nessuno si abitua alla solitudine almeno per una volta bisogna avere qualcuno vicino per stare veramente bene.
<< non so perché faccio così okay ?! È la mia unica difesa, io ho sempre fatto così.
È da quando sono piccola che nessuno si avvicina a me, per paura o non lo so.
Quindi io ho iniziato a comportarmi in questo modo, lo faccio anche con i miei fratelli, sono una codarda, ho paura di affrontare le cose e soprattutto le persone.
Sono scappata di casa dopo la morte dei miei genitori con la scusa della borsa di studio, lasciando Elena e Jeremy da soli e guarda dove sono adesso, lei è un vampiro mentre lui è un cacciatore, la loro vita è rovinata tutto per colpa mia.
E tu non farmi la morale, perché sei stato tu il primo a mentire quando io ero stata sincera >> urlo con le lacrime agli occhi, è proprio vero quando si è a pezzi e si sta per scoppiare, ogni cosa che ci viene detta ci fa esplodere e fa uscire tutto quello che ci teniamo dentro.
Lui si blocca per un secondo rimanendo scioccato, ma si ricompone e urla anche lui quando si accorge che ho spostato l'argomento su di lui.
<< adesso sposti l'argomento su di me ? >> mi domanda arrabbiato, i suoi occhi emanano una luce diversa, quasi come se i suoi occhi fossero spezzati, rotti, da quella che vedo di solito e faccio fatica a riconoscerla.
Io per tputta risposta mi innervosisco e gli punto il dito contro il petto.
<< cos'è ti da fastidio ? Hai paura che qualcuno capisca quanto sei debole ? Fragile ? Ho capito come sei, sai perché ? Perché siamo uguali.
I tuoi genitori non ti hanno mai guardato come guardavano i tuoi fratelli, tu credi che non ti hanno mai voluto, tu ti ritenevi un mostro anche per la tua stregoneria, poi lo sei diventato a causa del vampirismo.
Dai la colpa ha questo e non vuoi credere che non sia colpa tua, mi dispiace ma è colpa tua se per secoli la gente ti temeva e i tuoi fratelli ti hanno sempre reputato uno psicopatico assetato di sangue, ti sei lasciato andare senza pensare alle conseguenze.
Ma ora le stai pagando tutte con l'odio che ti riservano i tuoi fratelli e forse dopo oggi anche il mio. >> piango e lo sta facendo anche lui, ma con rabbia mi spinge contro il muro.
<< i- io, scusami non volevo >> si allontana da me dispiaciuto, io in risposta entro in casa e prendo le chiavi della macchina di Damon e come una furia entro dentro e accendo l'auto e lui entra dentro come se niente fosse.
<< vattene via ! >> sbraito, e lui mi fa cenno di no con la testa quindi decido di lasciar perdere e di andare via, esco dalla città in quindici minuti e li decido di accelerare sempre di più tanto da arrivare a 150 chilometri orari.
Lui mi guarda scioccato è tutta questa velocità lo obbliga ad aggrapparsi allo sportello, poi quando mi accorgo di essere arrivata a destinazione rallento di botto.
Giro l'auto dentro una stradina in mezzo al bosco e quando capisco di essere arrivata mi fermo e spengo la macchina, scendo e inizio a camminare.
<< Ma dico, sei per caso impazzita ? Potevi morire ! >> grida e con la sua super velocità mi raggiunge.
<< ah adesso ti interessa di me ? >> mi fermo e lo guardo infastidita.
<< non ho mai detto il contrario Adele >> afferma e rimango stupita.
Rimango zitta pensando che fosse la cosa giusta, arriviamo davanti a una casa abbandonata, guardo con sguardo malinconico quel posto purtroppo conosciuto.
<< Quando ero piccola conoscevo una bambina, aveva 9 anni, era qui in zona per una passeggiata con i suoi genitori, quando d'un tratto sentì un dolore al petto.
Un dolore lancinante e come se fosse in trans incominciò a camminare e arrivò a questa casa.
La porta era spalancata, così entrò e quello che si trovò davanti era una scena raccapricciante, una ragazza distesa per terra con una squarcio nel petto, si chiamava Hannah, capì che qualcosa non andava in lei, quando i genitori disperati la trovarono erano distrutti per quello che la loro figlia aveva visto, la polizia arrivo poco dopo, ma lei aveva ancora impresa la scena con tutto quel sangue per terra.
I genitori non dissero più nulla su quella storia >> con sguardo perso ricordai tutto, quella ragazza era così bella e aveva solo 19 anni.
<< poi cosa successe a quella bambina ? >> si mise al mio fianco e osservava quel posto ormai abbandonato da tempo.
<< Si scopri che ad ucciderla fu il padre, un ubriacone, passarono solo 6 mesi quando trovò un uomo impiccato nel bosco, dopo una gita scolastica.
Lì i genitori si preoccuparono e fecero visitare la figlia ad alcuni psicologi, ma nessuno trovò qualche riscontro su le cose che aveva visto.
Un anno dopo con varie visite da molti psicologi del paese, una notte la bambina di alzò dal letto e scappo di casa, ci vollero tre ore per trovarla davanti a una macchina bruciata con due ragazzi dentro, morti...
I suoi genitori capirono che qualcosa non andava nella figlia così ogni estate la portavano in cliniche psichiatriche private dove la visitavano poi prima dell'inizio della scuola la riportavano a casa come se niente fosse e lei ritornava la solita bambina che tutti conoscevano.
L'ultima volta che era andata in quel posto aveva 15 anni e una notte entro il solito infermiere con la solita siringa piena di antipsicotici e la violento, cerco di ribellarsi, ma non ci riuscì, sai la cosa bella ? Tutti sentirono cosa stava succedendo e nessuno mosse un dito o dì una parola.
Da quel giorno non fu più la stessa, si rinchiuse in se stessa e non parlò più con nessuno >> presi un grosso respiro e iniziai a camminare per quel l'immenso prato e lui dietro di me che non disse una parola.
<< E tu Mikaelson hai qualche storia da raccontarmi ? >> chiedo incuriosita.
<< a dire la verità si, ehm sappi che non sono bravo a raccontare le storie, parla di un ragazzo con 4 fratelli e una sorella nell'epoca dei vichinghi, il padre lo aveva sempre ritenuto inutile e quando lo trovò a giocare con una spada si infuriò così tanto che per fargli imparare la lezione lo sfido a duello, puoi già immaginare che il ragazzo non aveva mai impugnato una spada e per un po' riuscì a non farmi prendere, ma quando il padre gli tagliò il braccio destro, il giovane fece cadere la spada e lì suo padre diede il peggio di se riempiendolo di piccoli tagli, per poco non lo uccideva e ci volerò le urla di pietà della madre per farlo smettere>> sapevo benissimo che parlava di lui, ma mentre raccontava era così tranquillo.
<< ti aiutò tua madre con la magia ? >> chiedo tristemente.
<< si, ci volle tutta la notte per cicatrizzare ogni taglio e le mie urla strazianti erano orribili, quasi disumane >> Kol sospira a malincuore.
Mi avvicino lentamente a lui e lo abbraccio, un abbraccio pieno di risposte e certezze, per lo più risposte a domande impossibili che hanno risposte concrete.
Mi stringe forte a se, in una stretta sicura che mi fa sentire a casa, una casa sicura e senza problemi.
Quando entrambi ci stacchiamo dall'abbraccio, ci guardiamo negli occhi.
Facciamo sempre così, lo abbiamo notato entrambi.
Penso che sia un modo per capire l'altro, siamo come legati da un filo invisibile che appena ci allontaniamo ci fa ritornare indietro l'uno dall'altro.
<< che ne dici di tornare in città ? >> mi chiede Kol con un po' di incertezza nella voce, sa benissimo che se torniamo in città saremo costretti a stare lontani per colpa dei miei amici e della sua famiglia.
Stare qui è stato un modo per rimanere un da soli e chiarire ogni cosa, ogni dubbio.
<< si, ma toglimi una curiosità. Perché mi hai mentito riguardo alla festa ? Perché non mi hai detto che eri già stato invitato ? >> chiedo e inizio a camminare verso l'auto di Damon.
Sono sicura che mi ucciderà quando tornerò a riportargliela, urlerà che sono un incosciente ad aver preso la sua amata macchina.
<< io non ti ho mentito su niente, quando tu mi hai guarito ed io sono tornato a casa, i miei fratelli mi hanno parlato dell'invito... avrei accettato comunque >>dice con un mezzo sorriso, ciò che ha detto mi fa sorridere soddisfatta.
Il viaggio di ritorno è molto silenzioso, l'unico rumore che uniscono le mie orecchie è quello del motore.#spazioautrice
Hey gente, scusate se non ho postato per niente, ma mi sono fatta perdonare con questo capitolo che secondo me è bellissimo ed io non amo ciò che scrivo, anyway ora farò il piccolo riassunto.
Adelaide e Kol iniziano a discutere animatamente, lei in un impeto di rabbia prende le chiavi dell'auto di Damon e quando vede che sale anche Kol, inizia ad accelerare e a momenti al giovane originale non prende un infarto.
Quando scendono Ad gli racconta una storia non molto bella e lui fa altrettanto.La storia vi piace ? Come vi sembra Adelaide ?
Ora vi lascio ed entro sera pubblico un altro capitolo !!
Amatemi...
Ciao Samy
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Remember That I Love You
FanfictionAdelaide Gilbert è la sorella maggiore di Elena e Jeremy Gilbert. A differenza dei fratelli lei non vive a Mystic Falls, ma a Washington dove frequenta uno dei licei più prestigiosi grazie ad una borsa di studio. Due anni dopo la morte dei suoi geni...