"Di qualunque cosa siano fatte le nostre anime, la mia e la tua sono fatte della stessa cosa."
Kol si alza e si avvicina verso la mia direzione, io mi allontanò e vado verso la cucina, il più lontano possibile da lui.
<< Non sono affari tuoi! Se voglio baciare qualcuno, lo faccio e non ho bisogno del tuo permesso >> dico evitando il suo sguardo.
Lui mi guarda e vedo una strana luce nei suoi occhi, sembra quasi deluso.
Vederlo così mi distrugge, ma devo allontanarlo il più possibile da me.. Non posso permettermi di fargli del male.
<< Perché non me lo dici in faccia?! Perché sei stata tutta la sera con me se volevi stare con lui?! Perché hai voluto mostrarmi la casa abbandonata se non mi vuoi tra i piedi?! >> urla quelle parole piene di rabbia ed è inevitabile che una lacrima mi solchi il viso.
Esco dalla cucina, con gli occhi lucidi, e mi avvicino a lui con la testa alta senza rompere il nostro contatto visivo.
<< Vuoi la verità?! Va bene, perché non inizi tu per primo?! Fingi di essere uno psicopatico assetato di sangue per avere un briciolo di attenzione dai tuoi fratelli perché sai che il sempre e per sempre vale solo per Klaus, Elijah e Rebekah. Ma io so che tu sei una brava persona che vuole essere amata ed è per questo che ti ho salvato.. >> rispondo alle sue domande.
Prendo un grosso respiro.
<< Oh ma guarda! La piccola Gilbert cerca di farmi la ramanzina.. Cosa ne sai tu di me? Io sono un vampiro e bevo sangue, sono il sociopatico della famiglia Mikaelson, sono colui che per 21 secoli ha visto più il buio di una bara che il mondo. Loro mi hanno voluto così, hanno voluto il cattivo che rovina sempre tutto, e li ho fatti contenti >> sbraita avvicinandosi sempre di più verso di me.
<< Tu sei voluto diventare così! Non loro..>> gli rispondo a tono.
<< Tu non sai niente, mi hanno fatto diventare il cattivo per farli sentire migliori>> è rosso di rabbia, ma non ho paura perché non mi farebbe mai del male.
<< È vero io non so niente di te e nemmeno tu di me, e sono stufa di litigare perciò è meglio che tu vada via da casa mia >> evito di guardarlo in faccia e faccio per voltarmi, ma lui ricomincia a parlare.
Mi prende per un polso e sono costretta a voltarmi.
Basta.
<< Grandioso, tutte le volte fai così.. Non riesci a finire una discussione perciò il tuo unico modo per terminarla è di scappare >> dice con uno sguardo deluso, lascia il mio polso.
<< Ti faccio contenta e vado via >> alza le mani in segno di resa e con un gesto fulmineo apre la porta ed esce sbattendola con forza.
Sospiro affranta.
Riesco a rovinare sempre tutto, riesco ad allontanare sempre tutti.
Non posso sempre fare così, non sono abbastanza forte per rimanere da sola.
So che me ne pentirò...
<< Dannazione >> urlo e corro fuori con l'intento di raggiungerlo.
Gli corro dietro.
Non mi sono nemmeno accorta di essere completamente bagnata a causa della pioggia.
L'acqua sta bagnando entrambi.
<< Hai ragione, allontano sempre tutti perché non voglio farli soffrire, ma peggioro solamente le cose.
Tu sei così dannatamente odioso e arrogante, detesto il tuo ghigno perché non porta a nulla di buono...
Sei egoista e possessivo, odio il tuo modo di tenermi sempre al sicuro. >> dico tutto di un fiato.Riesco a scorgere uno sguardo affranto e deluso.
<< Hai finito?! >> domanda.
<< No che non ho finito, perché la cosa che odio di più in assoluto è che non riesco ad odiare tutte queste cose di te. Ti amo troppo per poter riuscire ad odiarti >> confesso ciò che provo da due mesi a questa parte e non me ne pento.
Lui mi guarda sorpreso ed in pochi secondi le sue braccia si avvolgono tra i miei fianchi e senza esitazione posa le sue labbra sulle mie.
Istintivamente sorrido sapendo di essere riuscita ad amare qualcuno senza allontanarlo.
Ora.
Siamo noi e la pioggia.
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Remember That I Love You
FanfictionAdelaide Gilbert è la sorella maggiore di Elena e Jeremy Gilbert. A differenza dei fratelli lei non vive a Mystic Falls, ma a Washington dove frequenta uno dei licei più prestigiosi grazie ad una borsa di studio. Due anni dopo la morte dei suoi geni...