Terrazza

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"Two oceans in between us and I wait for shore."

Cammino diretta verso la grande terrazza, apro la finestra ed esco.
Appoggio i gomiti sulla balconata e per l'ennesima volta mi perdo tra i miei pensieri, penso alla visione e al suo significato.

<< Signorina Gilbert? >> domanda una donna alle mie spalle.
Mi volto verso la donna ed annuisco in risposta..

<< la signora Montgomery vuole riferire un messaggio >> guardo la donna con uno sguardo confuso, continuando a non capire.

<< Ciò che fa lo fa per un bene superiore, non lo deve mai dimenticare >> dopo le sue parole tira fuori un coltello dalla tasta del vestito e con le mani tremanti lo punta sulla giugulare.

<< Aspetta! Non farlo >> mi avvicino e allungo le mani cercando di fermarla, ma ormai è troppo tardi.

Si taglia la gola e cade giù dal balcone, Stefan arriva di corsa e cerca di prenderla.

Entrambi guardiamo il suo corpo senza vita che giace nel giardino in una pozza di sangue.

Inizio a piangere, Stefan mi stringe in un abbraccio.

<< È colpa mia, è morta per colpa mia >> dico singhiozzando.

<< Non è colpa tua e lo sai benissimo, è colpa delle streghe >> appoggio la testa nel incavo del suo collo e mi faccio rassicurare dalle sue parole.

<< Che ne dici se ti riporto a casa? >> mi domanda il più giovane dei Salvatore.

Senza accorgermi penso Kol.

Anche lui si è preoccupato per me tante volte, infatti la stessa sera le sue parole mi hanno colpito molto.

Le braccia del giovane Salvatore mi cingono i fianchi ed io mi stringo a lui.

In questo momento mi sento al sicuro...

Evito di abbassare lo sguardo per non guardare il corpo della donna, trattengo le lacrime.

<< Ad ti accompagno a casa >> Stefan parla sottovoce ed io alzo lo sguardo.

Sorride e mi asciuga le guance con le sue mani fredde.

Sorrido anch'io per fargli capire che sto bene e non si deve preoccupare.

Usciamo dall'enorme casa notando che tutti sono tornati a casa loro, tranne i proprietari.

Klaus Mikaelson e suo fratello Elijah stanno spiegando allo sceriffo Forbes cosa possa essere successo alla donna.

La scientifica sta esaminando la scena del crimine, hanno constato che sia un suicidio.

Noi ci allontaniamo non prima di aver salutato i fratelli originali.

Durante il tragitto verso casa mia, a piedi, prendo parola.

<< Si vede che tieni molto a mia sorella >> dico guardandolo con la coda dell'occhio.

<< si vede così tanto? Lei e mio fratello Damon sono destinati a stare insieme per l'eternità >> sospira guardando la luna.

<< Lei ti ha amato, ma la lontananza da te l'ha avvicinata a Damon. La conosco bene, lei ha provato forti sentimenti per te... Ma quelli per tuo fratello sono sempre stati più forti, lei cercava di non ammetterlo >> rispondi con fermezza e serietà.

<< Con ciò non devi crogiolarti nel dolore o altro, dico soltanto che devi andare avanti.. Durante la tua vita eterna amerai molte ragazze una però riuscirà a farti dimenticare le altre, ma questa non è mia sorella >> mi fermo e appoggio la mia mano sulla sua spalla.

<< Lo so perfettamente, ma non sopporto di vederla felice grazie ad una persona che non sono io >> parla e sento un tono di rabbia nelle sue parole.

Siamo davanti alla porta di casa mia.

<< So che è difficile, ma devi andare avanti.
Magari la persona giusta è più vicina a te di quanto pensi >> cerco di tranquillizzarlo.

Lui si avvicina lentamente verso di me e abbassa lo sguardo verso il mio viso.

Ho già capito le sue intenzioni, ma mi sento come paralizzata.
Non riesco a muovermi..

Lui si avvicina, non so cosa fare..

<< S-Stefan.. >> balbetto e le parole mi muoiono in bocca.

Appoggia un mano dietro alla mia nuca e una sul mio fianco.

Avvicina il suo viso al mio.

Dischiudo le labbra e lui mi bacia, ci baciamo.

Ma non sto provando niente, non è lui ciò che voglio.

Un'altro a già rubato il mio cuore e so già chi è.

Lo allontano evitando il suo sguardo e appoggio le mie mani sul suo petto.

<< Mi dispiace, I-io >> cerco di parlare o almeno di fare un discorso sensato, non voglio illuderlo e farlo soffrire come ha fatto Elena.

Lui mi guarda e con un soffio è già andato via.

Sospiro affranta, prendo le chiavi ed apro la porta.

La chiudo alle mie spalle e mi appoggio ad essa.

<< Guarda guarda... Deve essere un ossessione per voi donne Gilbert, ci provate sempre con i Salvatore >> dice una voce con tono rabbioso, Kol.

Accendo la luce e l'originale è seduto sul mio divano che sorseggia qualche drink alcolico.







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