25 - Nonostante tutto

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Capitolo 25
Nonostante tutto

13 febbraio 2017


Oggi non è di certo il giorno migliore dell'anno nuovo.

Non è mai una bella giornata quando ti dicono che domani, il 14 febbraio, si parte in anticipo per la trasferta.

Cioè,  ero già psicologicamente pronto a scordarmi del mio compleanno visto  che il 16 c'è la sfida importantissima con il Borussia in Germania, ma  che cazzo, pure San Valentino.

Il primo San Valentino mio e di Giulia, tra l'altro.

Sbuffo,  gettando malamente il borsone nel cofano dopo una seduta di allenamenti  rigeneranti in palestra; ieri abbiamo giocato con l'Udinese ma il tempo  per riposarci non c'è.

"Bella rottura questa trasferta, eh?" è la voce di Davide, che ha l'auto parcheggiata accanto alla mia.

"Si sono messi d'impegno per farla capitare in questi giorni... Come la prenderà Francesca?" gli chiedo.

So già che Giulia non si arrabbierà ed anche se ci restasse male non lo darebbe a vedere.

Il  fatto che sia così dentro al mondo del pallone aiuta molto, capisce  bene questo genere di situazioni, inoltre ha sempre detto di non voler  interferire con la mia carriera.

Sempre gli altri al primo posto.

"Mah, non credo si arrabbierà, poi lei viene a vederci"

Giusto, Francesca e le altre vengono in Germania per la partita!
Mi passa il malumore: sicuramente Giulia andrà con loro e il nostro San Valentino non sarà totalmente rovinato.

Quando  salgo a casa sua, Giulia è seduta al tavolo della cucina che picchietta  sui tasti del PC, sta lavorando ad un nuovo articolo, me l'ha detto  stamattina.

"Ciao amore!" mi saluta, allegra come sempre, alzando lo sguardo dallo schermo del computer.

Io ricambio il sorriso e dopo aver abbandonato per terra il borsone mi avvicino a lei, lasciandole un bacio sulle labbra.

"Tutto bene? Qualcosa non va?"

Inutile provare a nasconderle qualcosa, Giulia coglie sempre ogni mio stato d'animo.

Così taglio la testa al toro, raccontandole della trasferta.

Veloce, indolore, che è meglio.

Lei  fa un mezzo sorriso, accarezzandomi la guancia ed ho un brivido, sia  per il contatto in sé sia perché Giulia ha le mani gelate, come al  solito.

Le prendo fra le mie, che al contrario sono belle calde, e gliele stringo.

"Fede non importa, preferisco che tu sia in campo a dare il meglio di te"

"Lo so, però che palle, già mi salta il compleanno... Però te ci vieni alla trasferta, vero?"

Già dall'espressione dispiaciuta di Giulia capisco che si tratta di un no.

Stacco le mani dalle sue, sbuffando.

"E che cazzo Giù, almeno tu!"

"Fede  mi dispiace ma c'è l'esame il diciotto, devo studiare, sai che se  potessi partirei già da ora!" esclama, mentre io cammino avanti e  indietro per la cucina come un animale in trappola.

Immagino di non essere il ritratto della maturità in questo momento, ma non mi interessa.

"Ma uno strappo alla regola, per una volta sola! Non si può posticipare questo esame?"
"No, se voglio finire questa specialistica per luglio"

Philophobia | Federico BernardeschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora