Tasto il materasso percependo il vuoto, lei non è qui.
Mi alzo andando in cucina dove la trovo seduta al piccolo tavolo con una tazza fumante davanti.
«sono le 4 torna a dormire Clara.» le dico con la voce ancora impastata dal sonno.
«non riesco Lauro.» sussurra.
«lascia la camomilla qui, vieni sul letto con me, mi spieghi che succede.»
«non riuscirò comunque a dormire, torna al letto, non ti preoccupare .»
Le vado vicino e le accarezzo i capelli.
«vieni sul divano, parliamo un po'.» le dico e lei esegue, mettendosi seduta con la testa sulle mie gambe, mentre le accarezzo i capelli.«dove sono cresciuto io; nelle case popolari, la notte era rumorosissima.
Spesso c'erano risse, ubriachi proprio sotto la finestra della mia camera, settimo piano.
Ricordo ancora i prezzi sulla coca che faceva lo spacciatore di zona, lo sentivo minacciare i suoi clienti per avere i soldi.
Ricordo addirittura gli ansimi della puttana che mi abitava accanto.
Poi quando ho compiuto 14 anni ero sempre fuori, ho dormito nei peggio posti e ho imparato ad ignorare i rumori.
Ricorda Clara che l'unica cosa di cui bisogna aver paura, sono le sirene, che siano della polizia, dei vigili del fuoco, dei carabinieri o di un'ambulanza; quelle sirene possono crearti problemi .»La fisso mentre chiude gli occhi.
«e ora perché ridi?» chiedo.
«perché riesci sempre a tranquillizzarmi e non capisco come sia possibile.»
Risponde.Mi avvicino al suo volto, spostando le ciocche di capelli ingombranti dietro l'orecchie.
Il mio pollice sfiora il suo labbro inferiore.«Lauro..» sussurra. «sh.» la zittisco.
Il mio labbro sfiora di poco il suo, prima che lei posi le sue mani sul mio petto per allontanarmi.
«non è il caso.»
«sai che succederà.»Rimaniamo in silenzio.
«come fai? Come riesci ad essere così maniaca del controllo?» non la guardo in viso.
«se lo fossi non sarei qui con te.»
«allora dimostramelo; dimostra che puoi fare qualcosa al di fuori del tuo ordinario. Non importa quale essa sia, la prima cosa che ti viene in mente falla, senza troppi problemi, senza troppe domande.» la guardo negli occhi.
«potrebbe essere questo il problema; se iniziassi a mettere in atto tutto quello che mi passa per la testa, probabilmente ora non saresti qui.» distoglie lo sguardo.L'attiro a me, facendola sedere sulle mie gambe.
«ora chiudi gli occhi, pensa a me, la prima immagine che ti viene in mente, cosa rappresenta?» le copro gli occhi con la mano.
«il tuo schiaffo..il tuo schiaffo e dopo il tuo bacio.»
«solo le cose belle.»chiarisco.
«il tuo bacio.» dice dopo poco .
«e com'era?» chiedo.
«non..non me lo ricordo più. L'unica cosa che ricordo, è che dopo quello schiaffo è stata la cosa più bella che tu potessi fare.»Mi avvicino a lei e poggio le labbra sulle sue.
«era tipo questo?» le bacio di nuovo le labbra.
«sai fare di meglio Lauro.» sorride.
«cos'è una sfida?» alzo un sopracciglio.
«ovviamente.» ghigna.La bacio.
Le sue labbra sono morbide, e hanno un leggero retrogusto, probabilmente dato dal burro di cacao che le ho visto spalmarsi fin troppo spesso.Le mordo il labbro inferiore finché non percepisco il sapore metallico del sangue, pieno di ricordi.
Le sue mani scorrono dal mio collo fino al petto, e staccandomi dalle sue labbra le lascio un bacio dietro l'orecchio.«andiamo a letto, proviamo a riprendere sonno.» proferisco e lei annuisce.
Hi girls!
Come state?
Scusate se questo capitolo è corto, noioso, se soprattutto non posto da molto, ma come sapete il mio percorso di studi è molto impegnativo e non trovo sempre il tempo.
Se volete parlarmi, farmi sapere qualcosa, avete i miei vari social in qualche capitolo di qualche storia che non ricordo !
Vi prego di lasciare una stellina, un commentino o quel che vi va !
Alla prossimaaaa!