Non cercarmi più ||Achille||

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Leggete lo spazio a fine capitolo pleaseee

Il lavoro mi sta distruggendo e sono ben due settimane che non vedo Clara, non l'ho incrociata, non ci siamo scritti;
Niente.

Ora, mentre varco la soglia della solita discoteca, la cerco tra gli occhi allucinati delle persone, senza risultato.

Mi avvicino al solito banco ed il cugino di Clara mi guarda.

«che si dice Lauro?» chiede tra un sorriso mentre versa alcolici in qualche bicchiere.
«di novità non ne ho» rispondo distratto guardandomi intorno.
«e con mia cugina?» sfodera un sorriso beffardo.
«con tua cugina cosa?»
«forza Lauro..Clara ed io ci diciamo tutto. Cosa diavolo sta succedendo tra di voi?» posa le mani sul bancone .

Mi fermo per qualche secondo, pensieroso.

«non ne ho idea amico..non abbiamo fatto niente di che, abbiamo dormito qualche notte insieme, ma niente più. Un paio di baci, ma non posso trascinarla in questa merda di mondo in cui io vivo, non la rovinerò così.» afferro uno shot appena versato e mando giù, come fosse acqua.

Sbuffa, alzando gli occhi al cielo.
«non la rovini Lauro, quei giorni in cui Clara era con te, era molto più tranquilla, spensierata.
Sai dov'è in questo momento? Ne hai la minima idea?» il suo tono sembra quasi incazzato.
«no. Non ne ho idea.» mi passo una mano tra i capelli.
«è a casa di quel cazzone di Rosati e io non sono tranquillo, non lo sono per un cazzo.» tira sù le maniche della sua camicia nera, portandole ai gomiti.
«vai lì, portatela via, non mi interessa dove, non mi interessa per quanto, ma sono tranquillo se lei è con te. Non mi deludere Lauro.» faccio fatica a sostenere il suo sguardo.
«non lo farò, non ti deluderò amico.» mi alzo e dopo un'occhiata esco dal locale, diretto alla mia macchina.
Quando posiziono il piede sull'acceleratore, sento il controllo abbandonare il mio corpo.
Corro; meno tempo passa con quel uomo, meglio è.

Quando freno, impiego qualche secondo per accorgermi che sono arrivato a destinazione .
Fisso il mio volto pallido nello specchietto ed esco dalla macchina prendendo un bel respiro.

Busso alla porta e tra quei vetri, percepisco la luce, ma nessuno mi apre.
Busso nuovamente, più forte, ma ancora nessuno mi apre.

Afferro il cellulare dalla tasca posteriore dei miei jeans e scorrendo tra la rubrica, trovo il numero di Clara e la chiamo.

Squilla e mentre allontano leggermente il cellulare dall'orecchio, riesco a sentire la sua suoneria all'interno della casa, anche se, sembra molto più vicino.

Chiamo di nuovo facendo squillare nuovamente il telefono e ne seguo la musica arrivando ad una finestra accostata.

Il più silenziosamente possibile, l'apro e il suo telefono è poggiato sulla mensola della cucina in cui mi trovo.

I parquet sotto i miei piedi scricchiola e mentre mi dirigo in salotto, da lontano noto la figura esile di Clara dormiente su una sedia, con la testa poggiata sul tavolo.

La casa è troppo silenziosa.
Mi faccio un giro, ma non c'è nessuno.

Con estrema calma, afferro Clara mettendomela in braccio, recupero il suo cellulare e la porto fuori, caricandola in macchina.

Metto in moto e mi dirigo verso casa sua. La prendo in braccio e nel mentre cerco le chiavi nelle sue tasche.
Dopo essere entrato in quella casa, stendo Clara sul letto.
La scuoto, pronuncio più volte il suo nome, ma sembra rimanere impassibile.

Le tolgo la giacca e le controllo il polso: il suo battito è irregolare.
Vado in bagno e mentre aspetto che la vasca si riempia, la spoglio e porto in bagno i vestiti che dovró metterle una volta lavata.

L'immergo nella vasca ed inizio ad insaponarla.

«mmh..» quel piccolo mugolio mi tranquillizza.
«Clara. Clara come ti senti?» cerco di guardarla negli occhi che però tiene chiusi. «Lauro.» esordisce dopo un po'. «Clara, che cazzo hai combinato?» cerco di essere il più calmo possibile ma poco dopo ritorna taciturna.

Dopo aver finito di lavarla ed asciugarla, la metto nel letto, sperando che si addormenti.
Nel frattempo chiamo Alessandro.

"Lauro, dove sei finito?" Chiede immediatamente.
"Ale, mi serve un'informazione." Taglio corto. "Cosa avete consegnato di recente a Rosati.?" Continuo.
"Il nuovo carico, dovevi consegnarlo tu, ricordi? Ma eri troppo occupato a farti la biondina.." ridacchia.
Dopo aver salutato, attacco.

Rimango tutta la notte, a guardarla dormire, mentre la rabbia mi mangia vivo.
Alle 9 circa, apre del tutto gli occhi.
«mmh.. Lauro, cosa ci fai qui?» la una voce è ancora stordita.
«chi pensi di abbia riportato a casa dopo le tue pessime condizioni?» chiedo quasi sussurrando.
«Dio..non voglio pensarci.» si stropiccia gli occhi.
«cosa cazzo avevi intenzione di fare?» prendo un tiro dalla sigaretta.
«Lauro per favore eh..» si lamenta .
«ma per favore cosa? Cazzo Clara se solo tu ti fossi vista nelle condizioni in cui eri, probabilmente ti saresti già scavata la fossa. Ti pare normale? Cosa cazzo ti frulla in quella testa? Hai 19 anni! 19! Spiegami perché eri lì? Cosa diavolo ti ha spinto ad andare da quel pezzente? Come ti è saltato in mente di assumere certa roba? Dove ce l'hai la testa?!» la rabbia mi ribolle dentro.
«mi spieghi cosa vuoi Lauro eh? Sparisci per settimane, ora vieni qui e pretendi anche risposte.» si alza andando in cucina, la seguo.
«sono stato impegnato con il lavoro cazzo Clara perché non capisci?»
«non capisco perché è assurdo. Non mi cerchi e dopo fai tutto l'incazzato, te l'ho per caso chiesto io di venire qui?» prende un bicchiere d'acqua.
«se sono incazzato Clara è perché mi ha fatto male ieri vederti in quello stato.» le urlo contro.
«spiegami cosa vuoi da me. Prima mi tratti da schifo e dopo vieni qui fingendo che ti importi qualcosa.»
«se non mi fosse importato niente, pensi che ora sarei qui? Dopo una notte passata in bianco a controllarti?» alzo il tono della voce.
«nessuno te lo ha chiesto, guardami Lauro, sono cresciuta sola, non mi servi di certo tu.»
«sola..» rido. «tu ritieni di essere cresciuta sola? Davvero Clara? Tu non hai idea di cosa significa crescere soli, perché hai sempre avuto mamma e papà a due palmi dal tuo culo, che se ti serve qualcosa, sono lì per te, e tu continui a disprezzarli. Se solo fossi cresciuta sola, nel modo in cui dico io, ieri sera non ti saresti ridotta in quello stato, fidati. Impara ad apprezzare ciò che hai.» afferro la mia giacca.
«Lauro, dove vai?» mi ferma prendendomi per il polso. «ho degli impegni. Buona giornata Clara» rispondo aprendo la porta per uscire.

Spaziomeeeee
non mi uccidete vi prego. So di essere sparita per mesi, ma la mia vita è stata un casino! Comunque avevo voglia di aprire una storia qui su wattpad, con delle specie di lettere mai spedite. Fatemi sapere se vi può piacere e a chi vorreste fossero indirizzate.
Baci da mamy!

Moriremo insieme ||A-L||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora