Quando la mattina mi sveglio, ancora una volta, lei non è accanto a me.
Mi alzo dal letto e andando in cucina, la noto. È lì davanti ai fornelli, che aspetta la fuoriuscita del caffè, mentre canta un motivetto a me sconosciuto.Mi avvicino e le bacio la guancia.
Si volta e sorridendomi, afferra il mio collo, trascinandomi in un bacio fin troppo spinto.Quando il caffè fuoriesce dalla macchinetta, ci stacchiamo immediatamente.
«cazzo, mi sono arrivati gli schizzi.» si lamenta.
«eh Clara, calma gli ormoni.» ridacchio.
«tu inizia a calmare il tuo cazzo Lauro.» si volta per ammiccare un sorriso.Mi siedo sullo sgabello attendendo il caffè.
«sta sera hai da fare?» mi chiede mentre mi porge la tazzina contenente il caffè.
«no, perché ?» la guardò sorseggiando la bevanda calda.
«mi hanno invitato ad un party.»
«e di chi sarebbe?» chiedo.
«non lo conosci.» dice subito.
«dimmi il cognome, magari l'ho sentito.» propongo.
«Rosati.» proferisce e i miei occhi si spalancano.
«stai scherzando?»
«ti prego accompagnami.» mi guarda facendo il broncio.
«come diavolo fai a conoscerlo? Penso abbia vent'anni in più di te!»
«era..il compagno di mia madre.»
«va bene..ecco perché aveva ordinato tutta quella roba ieri.»La sera, passo a prendere Clara sotto quella che attualmente è casa sua.
Sale in macchina con indosso un tubino di eco pelle nera e quei vertiginosi tacchi che non sono abituato a vederle indossare.Mentre siamo in viaggio, verso casa Rosati, inizia a parlare.
«rimani con me stanotte?»
Distolgo per un secondo lo sguardo dalla strada.
«già ti manco eh?» rido. «aspetterò che mi riscaldi il letto e poi ti sfratterò.» si atteggia.
«ah sì? Beh Clara, non ci giurerei.» sorrido.Una volta arrivati alla villa, entriamo e veniamo accolti dal padrone di casa.
«Lauro! Che piacere! Il richiamo del divertimento non smentisce eh..» mi sorride Giacomo.
«in realtà accompagno lei.» indico Clara che dopo aver salutato si è recata davanti ad un tavolo di alcolici .
«oh! Bel colpo Lauro! La ragazza ci sa fare!» sorride e rimango spiazzato, sorridendo a mia volta.Mi avvicino a Clara e le afferro il braccio portandola in bagno.
«Lauro lasciami! Mi stai stritolando il braccio!» si dimena.
«come fai a conoscere Rosati? La verità.»
«te l'ho detto!» insiste .
«quell'uomo mi ha appena detto, sfoggiando il suo sorriso viscido 'la ragazza ci sa fare!' . A me capisci ? A me!» alzo il tono.
«okay te lo dico.» esordisce. «abbiamo avuto dei rapporti..» sposta il suo sguardo da me.
«hai fatto sesso con quella sottospecie di uomo?» cerco di rimanere calmo.
«oh no no! Non siamo mai arrivati a fare sesso.» spalanca gli occhi.
«perché lui? Perché un uomo così?» la guardo stranita.
«non voglio raccontartelo qui, andiamo via.» mi supplica.Le prendo la mano, ed usciamo da quel bagno, poi successivamente, da quella casa.
Saliamo in macchina e io metto in moto.
«vai, racconta.» proferisco.
«diciamo che..da quando avevo 15 anni, ho iniziato una stupida sfida con me stessa e lui mi dava una mano nel terminarla, in cambio di qualcosa ovviamente.» sussurra.
«sfida di che tipo ?»
«volevo provare ogni singola droga che mi fosse passata sotto gli occhi; e ne ho provate, ne ho provate molte.» ammette.
Sbuffo. «se c'è una cosa che ho imparato dal mio lavoro, o stando in carcere; è che non sei tu che fai uso di droga, ma è la droga che fa uso di te. Piano piano mangia ogni centimetro del tuo essere e della tua ragione.»Fermo la macchina, spengo il motore.
«perché ogni volta che credo di sapere tutto, tu mi stupisci così? Perché ti metti sempre in questi dannati impicci? Perché ? Cos'hai di sbagliato?» fisso fuori dal finestrino .
«io..mi dispiace, non volevo che tu lo venissi a sapere così.» poggia una mano sulla mia spalla.
«ti porto a casa.» riaccendo il motore e parto.Mi fermo sotto il palazzo.
«non rimani?» mi chiede.
«tu mi vuoi?»
«sì. Io con te sto bene.» si fa scappare un sorrisino.Parcheggio e saliamo in casa.
«sta mattina ho incontrato tuo padre.» l'informo mentre mi spoglio .
«cosa ti ha detto?» si volta preoccupata.
«che mi tiene sott'occhio e che non devo neanche provare a sfiorarti.» mi getto sul materasso .
«lascialo stare, è impazzito ultimamente.»
«ammettilo che hai bisogno di me.» ammicco.
«oh sì, io ho tremendamente bisogno di te.» si sdraia sul letto accanto a me.«buonanotte Lauro.»
«notte Clara.»