la vita va avanti, nessuno è indispensabile.
Eppure, sono solo 3 giorni che non vedo Clara e la sua mancanza si fa sentire.Sono sdraiato sul mio letto, quando Alessandro entra in camera porgendomi il telefono «è per te.»
Afferro il telefono e richiuso la porta.
《Chi è?》chiedo.
《Io》
《Io chi scus- ah..giusto, tu.》Mi correggo riconoscendo la voce.
《Hai da fare?》 Chiede
《Cosa vuoi?》
《Ti ho chiesto se hai da fare》 controbatte.
《Dipende da cosa vuoi.》l'informo
《Fare due chiacchiere..》risponde.
Sbuffo: 《va bene..tra una mezz' ora sotto da te?》
《Va benissimo..ti aspetto. 》sembra sollevata.
《A tra poco.》
《Lauro..grazie.》 la sento sussurrare e attacco.
Infilo i vestiti e avviso i ragazzi che sto uscendo .Mi dirigo sotto casa di Clara e la vedo poggiata ad un muretto , con lo sguardo perso.
Il suono del mio clacson la sveglia dai suoi pensieri e sale in macchina.
Indossa un jeans nero, strappato sulle ginocchia ed una maglia bordeaux con del pizzo che lascia intravedere la schiena nuda.
《Andiamo a berci qualcosa?》le chiedo ed annuisce all' istante .
Per i successivi 10 minuti il silenzio domina, finché non l' interrompo.
《Puoi parlare Clara, non ti mangerò.》
《Grazie per aver accettato di vedermi..ti ho pensato molto.》
《Positivo?》
《Ho sbagliato..non avrei dovuto aggredirti in quel modo. Ti sei preso cura di me, come mai nessuno aveva fatto, ti sei preoccupato per me ed io non ho apprezzato nessuno di quei gesti.》
《perché eri lì quella sera?》
《Ero annoiata dalla solita routine..volevo svagarmi》
《 c'è differenza tra svagarsi e sballarsi Clara..》
Mi parcheggio e scendiamo dalla macchina.Clara si avvicina a me e avvinghia un suo braccio al mio, e alzando lo sguardo sussurra: 《perdonami》
Mi scappò un sorriso e con un braccio le cinsi la schiena .Entrammo nel bar accomodandoci ad un tavolo .
《Cosa prendi?》le chiedo.
《Un..Angelo azzurro》
Faccio segno al cameriere che si avvicina.
《Un angelo azzurro e un mojito》
Il cameriere prende le nostre ordinazioni, lasciandoci poi soli.《Ho avuto paura di averti perso..》 ruppe il silenzio.
《Io voglio tu cresca sotto questo punto di vista. Che inizi a selezionare.》le spiego.
《Cosa intendi?》 Mi guarda confusa
《Cosa è giusto e cosa è sbagliato.》Nel frattempo arriva la nostra ordinazione.
《Perché ridi?》 Mi chiede.
《Mi fai ridere tu.》
《Ah si? Perché mai ?》
《Angelo azzurro..davvero?》alzo un sopracciglio.
《 cos' ha che non va?》
《Da vera pariolina, Roma nord proprio!》rido.
《Olanda, ti ricordo!》 Sfoggia un sorrisino.
《Ah giusto, i tulipani!》 La prendo in giro.
《Come va..vivere da Sola e tutto il resto》le domando .
《Vivere da sola..è forse la parte più bella..Solo non era così che immaginavo la mia vita.》 Alza le spalle.
《Cosa intendi?》
《Beh, lavorare in quel posto non era proprio nei miei progetti, forse per un paio di mesi, poi son diventati anni e penso ci rimarrò. Non fraintendermi, mi trovo bene, ma avevo altri progetti per il mio futuro.》sembra quasi dispiaciuta.
《Altri progetti di che tipo?》chiedo mentre prendo un sorso.
《Un lavoro serio, non so, un posto fisso magari..》svaga.
《Come daddy?》 Faccio una mezza risata.
《Beh, sì. Magari in ambito diverso, ma qualcosa di stabile.》
《Non esiste nulla di stabile in questa vita Clara.》 L' informo.
《Io voglio una vita serena per me, Lauro. Vorrei avere una famiglia un domani, arrivare a fine mese tranquilla, avere accanto qualcuno che mi ami, che si prenda cura di me, quando io non ne sono in grado.》La guardo affascinato.
《Cos' è questo sguardo?》 Mi chiede con un sorriso.
《Niente》sospiro. 《Solo..è incredibile quanto tu sia ottimista.》 Continuo.
《Sono solo progetti, tu non ne hai?》 Chiede quasi stupidamente.
《Per come e dove sono cresciuto io, avere progetti era impossibile, cercare di averne, invece, era da stupidi.》Ci fu qualche secondo di silenzio tra di noi.
《Forse è proprio per questo che mi affascini così tanto. Vedo in te, quello che io non ho potuto essere, non ho potuto avere. Vedo in te ancora delle possibilità, possibilità di cambiarmi, di diventare ciò che ho sempre voluto.》le dico, sbagliato forse.
《Allora perché non me lo lasci fare? Lasciami tentare.》 Accarezza la mia mano poggiata sul tavolo e i suoi occhi si inumidiscono.
《Perché se fallissi..nel caso tu fallissi, non torneresti più indietro, Clara. Niente sarebbe più come prima per te.》sposto la mia mano, interrompendo così il contatto tra di noi.Il restante tempo passa in silenzio.
Finché non ci alziamo, dopo aver pagato e ci dirigiamo in macchina.Metto in moto e procedo verso casa di Clara.
《Ci vediamo domani allora》 le dico quando mi fermo davanti casa sua.
《Già..》Si avvicina per lasciarmi un bacio in guancia, ma si ferma e titubante si avvicina alle mie labbra.
Le sfiora, lascia piccoli baci, finché una mia mano si poggia sul suo collo, trasportandola in un bacio più passionale.Non sono sicuro siano brividi, ma questo bacio ha su di me uno strano effetto.
Quando ci stacchiamo, abbassa lo sguardo.
《A domani..》 proferisce prima di uscire dalla macchina .
Quando oltrepasso la porta di casa, Lorenzo mi fissa con sguardo accusatorio .
《Ben tornato prì》sorride.
《Prì?》chiedo.
《Principe, ultimamente stai facendo il principino.》ride.
《Che intendi ora?》lascio le chiavi sul mobile e mi siedo con lui sul divano.
《La porti a bere, la lasci sotto casa..
Che ci stiamo innamorando Laurè?》mi pizzica la guancia scherzosamente.
《Ma quale innamorando..》scuoto la testa.
《Stai attento La, l' amore è una brutta bestia.》mi avverte prima di alzarsi.
《Lo sai bene..in questa vita è bene non legarsi a nessuno; lo dico per te. Questa vita porterà via da te tutti quelli a cui vuoi bene. Innamorarsi, significa acquistare il biglietto solo andata all'inferno. Il diavolo non ci risparmierà.》finisce mentre si dirige in cucina.Forse io però, il patto col diavolo l' avevo già firmato nel momento in cui l' avevo sfiorata la prima volta.