Parte 3

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~ JOSH~

La prof l'abbracciò e la mandò in bagno per asciugare le lacrime.

< Signorino? Posso parlarle in privato?>

La seguì a testa alta. Il mio maledetto orgoglio mi seguiva sempre.

< Volevo chiederle cosa la porta a compiere questi atti. Perché sinceramente mi sforzo ma non mi do una risposta.> mi fissava dritto negli occhi come a cercare una sfida. Se era questo che voleva, io gliel'avrei data.

< Credo che sia perché amo vedere le persone che si disperano e finiscono per piangere. Non crede che sia una cosa divertente?> dopo aver finito di parlare ritornai dietro alla mia tela con lo sguardo di chi ha vinto, mentre i miei compagni, che erano riusciti a sentire la conversazione, si complimentarono con me.

Ero come un re, ero il loro capo. E questo mi piaceva.

Dopo circa un'ora, la prof, vedendo che la ragazza non tornava, si precipitò da me con fare drammatico; mi prese per il braccio destro e mi trascinò dalla preside.

< Siediti!> mi urlò la prof sclerata e scocciata dal mio comportamento strafottente che ho avuto fino ad ora.

Mi sedetti sulla poltrona davanti alla scrivania della preside, in modo del tutto normale, con le gambe aperte e mi misi una gomma in bocca.

Ero annoiato.

< Allora cos'hai combinato ? >

Mi chiese. Ma non feci in tempo ad intervenire che la prof di arte si fiondò davanti alla scrivania e disse tutto l'accaduto in ogni dettaglio.

Risi come non mai. La faccia della preside era impagabile. Era un misto fra lo sconvolto ed il preoccupato.

La preside mi fulminò con lo sguardo e cercai di contenermi nella risata.

< Le sembra il caso? > domandò acidamente la professoressa che intanto si era seduta su una sedia in pelle nera vintage.

< E' stato solo uno scherzo. Come mai ve la prendete così male!? > risposi alla sua domanda. I suoi occhi pieni d'odio si posero sui miei che pa sfidavamo.

< Facciamo così. > rispose la preside < la tua punizione sarà diversa dalle altre>

Cosa?! < Ah si? E quale sarebbe ?> risposi e subito dopo continuò. < Semplicemente la tua punizione sarà prendere lezioni di pittura dalla povera Anna. So che discipline Artistiche non e' il suo forte; Giusto?!>

La guardai sconvolta. Come può essere? Le due cose che odio di più diventano una. Ma cazzo.

< No! Dai non c'è una punizione migliore? Non so, del tipo pulire i cessi per un mese o rimanere a scuola ogni pomeriggio per studiare? Alla fine per me sarebbe meglio che stare con la sfigata e fare quella materia del cazzo che non ti insegna niente se non imparare a fare scherzi migliori!>

Sbraitai tutto quello che dovevo dire. Mi ero levato un peso dalla coscienza. Ma invece di ottenere la loro approvazione, ottenni l'effetto contrario.

La preside si alzò bruscamente, tanto che la sedia cadette e io mi presi un infarto.

Non l'avevo mai vista così arrabbiata.

< Va ben modificherò la punizione: Dovrai prendere ripetizioni con lei di pittura per tutto l'anno scolastico, dovrai prendere voti migliori se vorrai essere promosso e sarai controllato sempre, soprattutto quando sarai con LEI! Intesi?!> disse .

Rimasi spiazzato dal suo tono di voce, dal suo corpo teso visibile dalle braccia appoggiate su delle carte che erano sparse sul tavolo.

I suoi occhi scrutavano la mia faccia leggermente impaurita.

La prof che era seduta, si alzò improvvisamente e si mise a battere le mani come segno di approvazione.

Ci stava godendo. E il mio odio per lei crebbe. Se non si fosse girata non sarei qui ora, con una scema che applaude e con una vecchia ultracentenaria che mi sta impartendo ordini.

Dissi e mi alzai.

< Si sieda immediatamente se non vuole l'espulsione. Forse non ci siamo capiti bene. O forse e' lei che non mi conosce? Lei non sa di cosa sono capace di fare. >

Rispose con tono più pacato. Quel tono che mi fa girare le palle.

Mi devi arrendere. Non posso più fare niente se no rischio troppo.

< E quando dovrei iniziare?>

Sul suo viso apparse un sorriso malefico.

E dopo aver aspettati qualche secondo rispose alla mia domanda.

< Inizia ora. Appena uscirà di qua la professoressa ti scorterà a casa di Anna. Le spiegherà la situazione e poi la verrà a riprendere. E così ogni giorno durante le ore della professoressa e quindi dalle...> prese un foglio e lo sfogliò < 9 alle 11. Ogni mattina fino alla fine dell'anno. O fin quando non vedo un cambiamento.>

Sospirai. Ci sarà da divertirsi!

Mi alzai insieme alla prof, uscimmo dalla presidenza e ci dirigemmo verso la casa della sfigata.

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