Imbarazzo

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Charles si stava ancora domandando
perché avesse accettato l'invito di un tè al bar con quel ragazzo così strano.
Anche il suo nome era particolare.
Erik.
Sembrava il nome di un re germanico.
Un affascinante re tedesco.
Il suo bellissimo cavaliere prussiano.

Charles tentò di uscire da quei pensieri imbarazzanti e si concentrò su ciò che stava dicendo il giovane.

-Sbaglio, o non sei proprio abituato ad un appuntamento con un ragazzo?-
Disse Erik,divertito dell'imbarazzo dello scozzese.
Charles avvampò di colpo balbettando solo -Non sono abituato agli appuntamenti in generale...-
ma era evidente che mentiva.

Erik si mise a guardare fuori dalla finestra del bar,compiacendosi della sua vittoria.
-Per caso sei tedesco?-la domanda uscì dalla bocca di Charles quasi spontaneamente.
Il ragazzo albino rimase perplesso;non era abituato a parlare delle sue provenienze germaniche.
-Sì, perché?-
Lo scozzese si affrettò a ribattere
-Ah,n-niente... È solo che mi sembrava... N-non ho nulla contro di te....comunque io sono di origine ebraica,in verità-

Quella risposta fece calare un pesante silenzio fra i due giovani,imbarazzati.

Il tedesco provò a rompere il ghiaccio infine
-Che leggevi al parco?-
Lo studente rispose impacciato
-Ah, nulla di interessante... Solo un mio libro di poesie-
Si vergognò quasi di ciò che aveva appena detto:era ridicolo che un ragazzo leggesse poesie,il che compor tava a dei seri dubbi sulla sua sessualità.
-Dunque sei un romanticone- concluse Erik placidamente, anche se sembrava più una presa in giro e le prese in giro a Charles facevano venire il magone per la vergogna.

Calde lacrime ,rigavano le guance lentigginate del castano ,il quale tentava di nasconderle all'altro.
Erik invece se ne accorse e,fregandosene altamente dei possibili sguardi della gente, si alzò dalla sedia ed abbracciò forte il ragazzo in lacrime,stringendoselo forte al petto e sussurrandogli nell'orecchio
-Mi dispiace ,non volevo farti rimanere male-

Rimasero abbracciati per un po ,almeno fino a quando lo scozzese fini di singhiozzare e si mise tranquillo appoggiato alla spalla del giovane.
-Scusami...- lo studente poté solo borbottare quella parola perché altre copiose lacrime cominciarono ad annebiargli la vista.
Il tedesco pensò dunque di portarlo fuori dal bar,per evitare gli sguardi perplessi del locale.

Una volta usciti,passarono ancora del tempo insieme,la giornata sembrò volare veloce quando entrambi ormai si accorsero che s'era fatto tardi.

-Devo andare-
-Sì... grazie per il tempo passato insieme-
-Guarda che non ti abbandono mica-
E dicendo questo Erik appoggiò le labbra su quelle umide di Charles in un bacio lungo e profondo.
-Ci vediamo domani- e con quella frase sparì.
Sparì il giovane bianco nel blu della sera.

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