Nel gran salone di casa nostra, sopra il camino di mogano rosso c'è un quadro enorme della nostra famiglia prima dell'arrivo di Maggie, dipinto da Lucas quando aveva soltanto 15 anni. Vorrei giustificare la sua permanenza col valore affettivo, ma in realtà è ancora li perché mamma non si preoccupa più dell'arredamento come un tempo. A dir la verità fa di tutto per tenersi impegnata, ma lontana da casa, o più nel specifico, da lui. Ed eccoci ancora li, in quattro, mamma e papà seduti sulla piccola poltrona Chesterfield, in pelle nera, ed io e il mio gemello in piedi dietro di loro. La cosa più strana è che stiamo sorridendo. Non penso ci sia un'altra immagine in casa che mi faccia provare cosi tanta tristezza. Sorridiamo noi in piedi dietro loro, Lucas con la mano appoggiata sulla spalla della mamma e loro due seduti che si stanno quasi abbracciando. Si amavano ancora, mentre ora non lo so più.
Amo mio padre ma odio Mark Dawn. La verità è che non sono la stessa persona. Crescendo ho solo bellissimi ricordi di lui, non ci ha mai fatto mancare nulla e ci ha sempre dato tutto l'affetto del mondo. Mi abbracciava un tempo e mi diceva quanto mi voleva bene, mi raccontava storie e giocava coi miei capelli. Nessuno si sceglie i genitori, e a dir la verità non lo cambierei nemmeno. Lo amo tutt'ora è ed sarà sempre mio papà.
Odio Mark Dawn però. Il re Dawn a dire la verità, colui che quando dà un ordine non puoi fare a meno di eseguirlo.
Un figlio ha sempre una certa immagine dei propri genitori, comincia col vederli invincibili quasi come dei dei quando si è piccoli e poi crescendo pian piano impari che sono umani. Che sono cresciuti anche loro come te e che la loro esperienza gli ha plasmati in un modo o nell'altro. Pensavo di sapere tutto quello che c'era da sapere: che era stato giovane e povero. Che ha perso suo padre in età molto giovane e che la nonna ha fatto il possibile per non far mancare nulla al suo unico figlio. Che si è arruolato nella Grande Guerra da semplice soldato e che grazie alla sua forza e manifestazione e riuscito a diventare regnante. Semplice, obbiettivo e lineare. Da giovane povero, a ricco e potente. Il primo vero impatto l'ho avuto durante gli insegnamenti di storia. Perché mi scontrai con racconti obbiettivi e storici che descrivevano un personaggio lontano dall'uomo che mi aveva cresciuta.
Il giovane vampiro pacato che dopo aver sofferto la perdita del padre per mano dei ribelli, decise che era ora di portare la pace in Europa. Sfrutto la sua manifestazione, che si dimostrò essere più potente di altre e grazie ai suoi movimenti strategici e alle alleanze strette, dopo aver instaurato la grande Triade riusci ad impadronirsi del continente.
Ho sempre avuto una visione sempliciotta dell'epidemia e della guerra:
-gli umani vivevano nel caos
-uno di loro desiderava essere immortale
-creo un siero che fece proprio quello, ma decimando metà della popolazione e donando ad una piccola percentuale dei cosiddetti "poteri"
-la piccola percentuale sceglie i suoi leader che riportano la pace.
In realtà è tutto molto più complicato e lungo: nel 2099 nel mondo c'erano solo umani e legende di streghe e vampiri. La O.M.R - organizzazione mondiale della ricerca stava lavorando su cure per malattie degli umani. Il loro intento non era l'immortalità o il vampirismo. Non il loro, ma Gabriel Rombar lo scopri per caso, lo presentò come siero innovativo e fu respinto perché non provato e con effetti collaterali incerti. Probabilmente si auto-convinse che fosse miracoloso e che valeva la pena iniettarselo e rendere partecipi anche un centinaio di persone col inganno, sostituendo dei vaccini.
Teorie diverse dicono che in realtà dopo esserselo iniettato e diventato immortale sviluppo un seguito che si uni volontariamente e che poi impazzi diffondendolo ovunque. Fatto sta che la diffusione su larga scala e in diversi soggetti ebbe diversi effetti e che il siero divenne un virus a diffusione aerea. I fortunati che non morirono dopo una lunga agonia ebbero una mutazione genetica radicale, altri solo l'immortalità o aumento di capacità che erano già inside nel loro DNA e i fortunati dell'epoca, gli immuni, si isolarono. La divisone iniziale fu- umani immuni, i nuovi vampiri senza capacità, ribelli e senza una guida, vampiri con prime manifestazioni che vissero nascosti e impauriti perché confusi e poi le cosiddette streghe. Le storie prima della grande epidemia narrano che vi erano già e che probabilmente il virus le rese semplicemente più forti e decise a coalizzarsi. Principalmente donne e pochi stregoni hanno creato la loro comunità distanziandosi il più possibile dai vampiri.
STAI LEGGENDO
L'inferno dipinto di blu
VampireIn un mondo popolato da esseri potenti ed immortali, Livia cerca di riprendere il posto che le spetta di diritto. *** "Solitudine e immortalità non vanno a braccetto" ci disse un giorno l'insegnante di storia parlando dell'Epidemia e di come, un uo...