Le cose nella mia famiglia peggiorarono man mano che gli anni passavano. Non c'era più modo per giustificare la scelta di papà. Ora ero abbastanza potente da tenere unificato il regno, Maggie non avrebbe avuto nessuna chance. Eppure continuo a fare finta di niente. Oltre alle occasionali liti e alzate di sopracciglia si rifiutò di discuterne, o di fare qualsiasi altro cambiamento. Quando mamma si trasferì nel lato ovest, lontana dalle sue stanze si limitò a non tornare a casa per un mese. Fece quasi il giro del mondo, giustificandosi con gli impegni politici, visite ai vari regnanti, che i media definirono: "l'ultimo saluto prima della cerimonia dei gemelli." Persino il mondo dava per scontato che uno di noi gli avrebbe succeduto, eppure domande come: "Abdicherà? Ha intenzione di cedere il posto alla nuova generazione?" Restavano senza risposta, se non le dichiarazioni irrisorie di Crystal: avere dei figli non significa che bisogna rinunciare alla propria carriera, alla nostra vocazione.
Vocazione. Non riesco ancora a dirlo senza provare disgusto. Lei non può saperlo, non si è ancora sposata, per non parlare della nuova generazione alla quale non dedica nemmeno una foto. Penso, anzi so che i neonati la disgustano, il primo ricordo che ho di lei è di quando avevo 5 anni, abbastanza da riuscire a pronunciare frasi compiute e a mostrarle il rispetto che si merita.
Quindi vivevamo nella separazione, noi contro lui ed il re politicaly correct non fecce nulla per cercare di modificare tutto ciò. Nessuno può farlo tornare sui suoi passi o farli cambiare idea su una decisione già presa quindi era inutile persino tentare, non voleva che regnassi e basta. L'unica neutrale in questa storia è Margareta, l'unica a non farsi influenzare e ad affermare che insomma per regnare, papà doveva abdicare o morire, ed erano entrambe cose troppo gravi. Tra me e lei penso che la vera Seraphina sia lei. Molto più compassionevole ed amorevole, simile alla mamma, protettrice della famiglia.
Ora per poter uscire di casa per periodi brevi devo prendere il triplo della dose normale di pixie. Questo perché il mio metabolismo brucia piu velocemente le sostanze: non mi ubriaco piu e mangio il triplo. Al sangue di Oscar si è aggiunto quello di due nuovi umani: Dean e Thomas. e Bethany essendo quella piu pragmatica delle due, pensò bene di trovare qualche incantesimo che mi togliesse l'olfatto per più di 3 ore.
Pensavo sarebbe stato divertente, oltre che utile; vederla pronunciare innumerevoli incantesimi era una cosa completamente diversa da ciò che facevamo di solito. Ero ancora la cavia, ma stavolta era lei a dover sfociare il suo dono. Dopo centinaia di tentativi falliti, ed cambiamenti orribili al mio corpo come: la mutazione agli occhi o la modifica del naso, un giorno si presentò a casa mia con un librone tra le braccia.
Oltre che pesante sembrava antico il che non era un bel segno.
"Beth... dove l'hai preso?"
"Ho trovato quello che ci serve! Si l'ho rubato ma prometto di riportarlo indietro." M'ignoro con una sventolata di mano mentre fece cadere il librone sul letto inginocchiandosi di fronte.
"Beh? Stai in ginocchio a fissarlo ora?"
"Un attimo va bene? L'ultima persona che l'ha toccato potrebbe essere un membro del Concilio." Il che voleva dire che il libro era uno appartenente alla categoria protetta dei libri rari, consultabile soltanto dai più anziani.
"Beth!!" la vidi pronunciare una preghiera silenziosa con i palmi della mano rivolti verso l'alto.
"Ok. Non è uno dei più importanti sai, ha solo delle magie basilari ma che non usiamo più cosi tanto perché.."
"Perché cosa?! Non ci posso credere! È un libro proibito Bethany!"
"Lo riporto indietro prima che il nuovo bibliotecario se ne renda conto. Andiamo. È talmente imbranato che gli sono cadute tutte le chiavi in mezzo ai scaffali. Ed io essendo la bravissima strega che sono, l'ho aiutato a raccoglierle."
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L'inferno dipinto di blu
VampiriIn un mondo popolato da esseri potenti ed immortali, Livia cerca di riprendere il posto che le spetta di diritto. *** "Solitudine e immortalità non vanno a braccetto" ci disse un giorno l'insegnante di storia parlando dell'Epidemia e di come, un uo...