La Madonna della Consolazione

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La notte porta consiglio dicono, e anche insonnia, perciò il commendatore aveva l'uno e l'altro, l'inquietudine di un dovere non fatto, e l'insonnia che lo spingeva ad agire: era l'alba di giorno 31 marzo e il commendatore sentì che nel suo letto c'era un cilicio, perciò si alzò dal letto e disse alla moglie;

non riesco a dormire , ho qualcosa sul petto che pesa come un mattone, vado in chiesa dalla nostra avvocata e vedo se riesco a trovare pace.

Detto fatto buttò dal letto senza riguardi due servi e due operai e alle due del mattino si fece aprire le porte del Duomo, entrò timidamente si avvicinò al quadro santo e pregò intensamente all'indirizzo della patrona della città, fosse impressione o fervore religioso, ebbe l'impressione che la Madonna bella gli suggerisse qualcosa, uscì di corsa dalla chiesa e disse ai quattro assonnati: 

- prendete le lanterne, prendete gli attrezzi e andiamo al palco.

La giunti i suoi piu terribili sospetti divennero realtà, qualcuno Dio solo sa chi aveva minato il palco, lo aveva reso instabile, non appena il duce, cento chili di colosso, fosse salito sul palco questo sarebbe rovinato in mille pezzi mettendo a rischio e la vita e la dignità del cavaliere.

Lavorarono affannosamente per ore e alle sei del mattino la riparazione era finita. 

Il commendatore si recò in una gioielleria comprò la piu' grossa catena d'oro che c'era e la portò in chiesa, volle metterla personalmente sul quadro benedetto, sotto gli occhi perplessi e spaventati dell'arciprete.

Quando uscì dalla chiesa vide il corteo di macchine ministeriali che si avviavano verso il palco Mussolini e il senatore Prioco nella prima macchina, dietro Giorgio accompagnato dall medico condotto, nonostante la recente crisi non voleva perdersi il discorso del duce.

Mussolini in pericoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora