il senatore e il duce

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Il senatore Prioco finì di sistemarsi la cravatta ,intanto ,con la coda dell'occhio ,controllava l'acconciatura della sua sposa diciottenne, sospirò ,sposarsi a sessantacinque anni, con una sedicenne, non era proprio una passeggiata,ma intricati problemi ereditari l avevano costretto a quel passo
La giovane moglie fece una piroetta ,per far meglio vedere il suo vestito di seta,bianco ghiaccio,sulla sua pelle rosea ancora infantile
Prioco paternamente approvò
Arrivarono per tempo alla prefettura, ma il duce, sempre puntualissimo ,anzi in anticipo ,era gia lì, Prioco lo guardò con attenzione: piu'che grande era vasto, un contadino riemesso a nuovo, faceva parte di una progenie di maestrini ,scrittorucoli ,giornalisti,tribuni popolari,che avevano surclassato giuristi di grande cultura.
Pure il duce guardò intensamente il suo interlocutore ,con la prontezza di giudizio che tutti gli riconoscevano lo classificò :un senatore del regno sicuramente piu' borbonico che savoiardo, grande giurista barboso, codici infiniti e nessuna azione, grazie a Dio ,la sua progenie si stava estinguendo.
Il duce ammirò le belle costruzioni in stile liberty della ridente  cittadina, era seguito da un codazzo di notabili ,dal suo segretario Giorgio ,che fu subito preso sotto l'ala protettrice del senatore Prioco, il senatore riconosceva subito un giurista e il piccolo avvocato  era molto preparato.
Mentre Mussolini si soffermava davanti al monumento dedicato a 'Vittorio Emanuele III ,il senatore faceva ammirare a Giorgio un monumento molto piu piccolo: un bronzo che la città aveva dedicato all'avvocato Camagna, lo presentò così:
Caro Giorgio le presento un collega:durante la mia giovinezza ,parlo del 1907 ,ero praticante nello studio dell'avvocato Camagna  ,egli,non sono io a dirlo  ,era un grande avvocato, reggeva l'accusa contro un mafioso pluriomicida e anche se era terrorizzato non lo diede a vedere e sostenne l'accusa con grande coraggio e determinazione, solo nella parte finale dell'arringa gli sfuggì una preghiera, disse:
-"signori giudici ,condannatelo, condannatelo all'ergastolo ,perchè se egli uscirà dal carcere ,non ci sarà scampo per il povero Camagna.Giorgio che pendeva dalle labbra di Prioco domandò:
-"e come finì? ebbe attentati alla sua vita ,l'avvocato Camagna?
Prioco sorrise
-"Quasi, ci fu il terremoto del 1908, l'ergastolano evase e andò subito dall'avvocato per ucciderlo".
Giorgio lo guardò con gli occhi sgranati
E ci riuscì?
Prioco scosse la testa

-"Il palazzo signorile di Camagna era crollato , lui, era morto sotto le macerie ,però col suo corpo aveva fatto scudo a un bimbetto di due anni ,figlio di una serva di casa.

Giorgio restò di stucco

E l'ergastolano?

Prioco guardò lontano nella notte della sua giovinezza

-"Io l'incontrai là davanti al palazzo ,spirava furore bestiale ,mi disse:
-"io dovevo ucciderlo, io perchè Dio mi ha privato di questo mio diritto"?
I due avvocati restarono a giocare a scacchi, Mussolini accanto a loro leggeva preoccupato documenti troppo allarmanti.

Mussolini in pericoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora