Mercurio Libero Benincasa correva a perdifiato sul viale Genovese Zerbi, era oltre modo felice, aveva gabbato i carabinieri e infine anche il federale Pissi!
In effetti ogni volta che Mussolini scendeva sotto la linea gotica tutti i comunisti o simpatizzanti venivano messi in carcere come misura cautelativa, per tutelare la vita del duce, ma questa volta Mercurio aveva chiamato segretamente il cugino suo coetaneo e a lui somigliantissimo, perciò complice il cambio di maresciallo dei carabinieri Alberto Benincasa perseguitato dagli usurai per una congrua somma si era sostituito al cugino Mercurio e aspettava mestamente in carcere che la visita del duce finisse.
Mercurio si appostò vicino al palco dove avrebbe parlato Mussolini e strinse la mano sul calcio della pistola che si era procurato, sognava la gloria di Gaetano Bresci l'anarchico che aveva freddato Umberto I, sognava la fama di Princip che uccidendo Ferdinando d'Austria aveva scatenato la prima guerra mondiale.
Avrebbero finito di prenderlo in giro dicendo che lui era l' unico comunista di Reggio, avrebbero visto di cosa era capace l'unico comunista di Reggio.
Nello stesso momento verso la piazza si avviava un prete molto stanco, era Don Gaetano Catanoso, che dopo aver assistito tutti i poveri e i malati della sua parrocchia aveva pensato di andare ad ascoltare il duce chissà forse quell'uomo con le sue dottrine sociali avrebbe potuto mitigare la terribile povertà delle popolazioni del sud.
Arrivando in piazza vide subito Mercurio suo vecchio conoscente acceso in volto e con gli occhi spiritati, intuì i disegni dell'uomo e gli si avvicinò coraggiosamente, e gli disse:
-figliolo, Mercurio, non lo fare, io ti prego in nome di Dio non macchiarti le mani di sangue.
Mercurio rise
Padre io sono ateo lo dimentica?
Padre Catanoso giunse le mani
E allora ascoltami, perchè vuoi uccidere un uomo al colmo della gioia e della gloria, non sarà meglio per te assistere alla sua caduta, alla sua rovina, alla sua morte?
Mercurio lo guardò fisso negli occhi
Lei mi garantisce che tutto questo succederà?
Catanoso annuì
Dio ci aiuti ma lui perderà il potere, perderà la guerra, si macchierà le mani col sangue dei suoi stessi familiari, e poi morirà in modo violento, io te lo giuro, su Dio che è il mio giudice sarà così.
Mercurio mise la mano in tasca, prese un involto e lo consegnò a don Catanoso, dicendogli:
tra quanti anni ti chiederò conto di quanto hai detto?
Catanoso bisbigliò
Tra quattro anni
Mercurio andò via e don Catanoso decise di recitare cinquanta ave Maria , non era arrivato neanche alla decima quando apparve la macchina di Mussolini, e il duce scese dalla autovettura.
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Mussolini in pericolo
Short StoryFantasia la regia grafica cioè le copertine sono di MassimoDuepuntozero