Sono al bancone con Davide, ma mentre guardo nel mio bicchiere, vedo solo lei. Quando è entrata nel locale si è sentito una specie di sospiro generale. Mi sono girato ma non ho capito che era lei. Aveva i capelli rossicci, ma non l'ho vista in viso. Dopo un pò mi sono ritrovato quella massa di ricci gonfi e di un colore incredibile accanto, e l'ho stuzzicata per vedere che faccia aveva. Quando però ho capito che era lei, sono rimasto imbambolato come un adolescente del cazzo. Le mani mi formicolavano, volevano toccarla, stringerla, possibilmente portarla via di lì e marchiarla come mia. Non so come posso pensare di dimenticarla, se continuo a vederla, a volerla. So che dovrei essere indifferente a lei, lasciarla in pace, non vado bene per lei, non finché non avrò risolto i miei problemi. Non ho ancora nemmeno deciso se incontrare mio padre o meno, quindi direi che ho tanto lavoro da fare.
"Ehi, amico ma ci prendi in giro?" sento chiedere da un tizio di fianco a me. Sembra un cazzone ma a volte l'apparenza inganna. Sta parlando con un ragazzo biondo con un maglione blu da tipo perbene. Arriccio il naso, perché non potrei sentirmi più diverso di così. "No, ieri sera ci sono uscito a cena" gli risponde. "Scusa" gli fa l'altro prendendo qualcosa dal suo maglione "vuoi davvero farci credere che non sei uscito con tua nonna? Guarda questo capello, è completamente bianco. Ed è troppo lungo per credere che sia di un cane!" dice e poi scoppia a ridere. Ma ormai la storia del capello bianco lungo mi ha preso, così resto ad ascoltare. "E' suo, ok? Si è tinta i capelli per carnevale, solo che non so bene come è successo, è una cosa permanente". No. Non sta parlando di Susan. Non può essere uscito con lei. O forse sì? E' talmente diverso da me.. "Beh, ci piacerebbe vederla, prima che sia vecchia davvero" continua ridendo il suo amico. Il ragazzo a fianco a me s'infastidisce, però gli risponde. "La vedrai, ci sto lavorando" "O vuoi dire che te la stai lavorando?" chiede l'altro alzando le sopracciglia in modo allusivo. Inizio a innervosirmi, mentre continuo ad ascoltare. "Ieri sera mi ha detto che pensa ancora al suo ex, ma lo vuole dimenticare. E comunque alla fine si è fatta baciare, quindi sono un passo più vicino alla meta!" dice serafico. Te la dò io la soddisfazione. Sto per prenderlo per una spalla, quando Davide arriva e i ragazzi si voltano a guardarlo. Quando lo vedo salutare il piccolo stronzetto, lo guardo male, mentre lui sembra imbarazzato. Poi si mette tra me e loro, come a fare da muro. Il tizio biondo si volta e quando mi vede mi guarda male. Cazzo vuole? Fingo di parlare con Davide, ma quello che mi esce, a fatica, e tra i denti è solo: "Susan esce con quel testa di cazzo?" Davide mi guarda un momento, prima di dire: "Ogni tanto escono, una volta siamo usciti in quattro a cena. Ma sono solo amici, credo". A cena? Quando? Come? Merda. Il tizio però ha sentito la mia domanda, e ora la sua attenzione è completamente rivolta a me. "C'è qualche problema?" chiede, arrogante. Oh te la tolgo io quell'aria di sfida, bello mio. Possibilimente con un cazzotto. "Ti interessa Susan?" chiedo, incapace di elaborare una strategia decente. "E a te cosa te ne frega? Non sei mica... oh oh, non sarai mica quello stronzo del suo ex, per c..." non finisce la frase, perché il mio pugno si abbatte sul suo bel faccino del cazzo. Lo prendo in un occhio e Davide cerca di bloccarmi il braccio, mentre lui si riprende e il suo amico si avvicina, per difenderlo. "Allora sei tu" dice il biondo cercando di aprire e chiudere l'occhio pesto. Sorrido, feroce, pronto per tirargliene un altro, ma il mio coinquilino cerca di tenermi. In quel momento mi arriva un pugno nello stomaco, totalmente inaspettato. Mi piego, ancora più incazzato e cerco di liberarmi di Davide, per dargliene uno indietro, quando una figura mi si palesa davanti. "Che sta succedendo?" E' Susan. Lo stronzo resta letteralmente abbagliato da lei. Un pò lo capisco, è veramente spettacolare. E la sento ancora mia. "Noi.. stavamo solo facendo conoscenza, vero?" "Più o meno" dice il ragazzo, dopo un momento. Evidentemente nemmeno lui vuole fare brutta figura con lei.
"Sì, sembrava proprio l'inizio di una splendida amicizia" esclama. "Datevi una calmata prima che vi sbattano fuori" dice Davide urlando più rivolto a me che a lui. "Eri con lui ieri sera?" le chiedo, perché non ci credo, non ci posso credere. "E' questo il problema?" chiede, invece di rispondere. "Questo è Lui?" chiede lo stronzo. "Sì" dice poi lei, non so se risponde a me oppure a lui però. "Stai davvero uscendo con questo stronzo?" le chiedo, ancora arrabbiato, proprio mentre il tizio con l'occhio gonfio, non so come si chiama, le dice: "Lo vedi che non va bene per te? Non è una brava persona" e sto per avventarmi su di lui, quando lei mi appoggia la mano sul braccio. La guardo e vedo che fa lo stesso con lui. "Smettetela. Va bene? Tutto questo è ... orribile. So che non siete così" dice. Stiamo ansimando entrambi, ancora arrabbiati, ancora con la voglia di picchiarci. "Susan.." inizio, ma lei mi zittisce. "Piantala, Michael. Chi ha iniziato?" dice guardandomi intensamente, e lo so che sa che sono stato io. "Susan" dice l'altro. "Luca, mi spieghi come mai sei qui? Non mi avevi detto che lavoravi stasera?" gli chiede, caustica. Oh, oh, non si mette bene, amico. "Ho fatto un cambio turno" le risponde, pronto. Si volta a guardarmi. "Dovevi fargli un occhio nero? Cosa ti ha fatto?" chiede, come se fosse certa che ho attaccato briga io per primo. Ok, ha ragione, ma come può esserne sicura. Cazzo l'ha baciato. Ha baciato questo cretino. Stringo e apro di nuovo le mani, più volte, perché vorrei togliergli quel sorriso del cazzo dalla faccia. "Così mi puoi curare" le dice. E io mi avvento di nuovo verso di lui.
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Occhi color cioccolato 2
RomanceSeconda parte della storia di Susan e Michael. Finalmente stanno insieme, ma l'entrata in scena del padre di Michael, che lui non ha mai conosciuto, rompe l'equilibrio tra loro. Mike si chiude in se stesso per non soffrire e mettere ordine nella sua...