Capitolo 12 Susan

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Dopo l'episodio dell'inizio di Gennaio, Michael non è più venuto a casa nostra. Diciamo che ci siamo cordialmente evitati. So da conversazioni con Stella e Davide, più alcune ascoltate di nascosto, che ha ricominciato a frequentare feste nelle confraternite, nei locali, in cui beve ma non arriva, per fortuna, a ridursi come un vegetale. Forse la lezione gli è servita. Siamo alla fine del mese, sono riuscita non so ancora bene come, a studiare e passare ben due esami. Stella mi continua a proporre di uscire a festeggiare ogni tanto, ma rifiuto ogni volta. Non sono pronta. I miei giorni sono monotoni e prevedibili. Ma la prevedibilità e l'abitudine mi aiutano a controllare le emozioni. Ho solo una novità... mi sto sentendo con Luca. Ho deciso di chiamarlo dopo l'episodio con Michael, un pò perché glielo avevo promesso, un pò perché mi andava. A Febbraio inizieremo il famoso corso insieme. Doveva partire prima di Natale ma il professore ha avuto un problema e tutto è slittato avanti. Ci mandiamo messaggi, di solito. Un paio di volte mi sono presentata alla caffetteria, di solito al ritorno dalla palestra. Ho iniziato ad andarci quando ho stabilito che dovevo cambiare routine. Una volta a settimana vado ancora a correre con Davide, ma le altre gli dò buca, con la scusa che fa freddo, e vado in palestra. Una palestra diversa da quella di Michael. Mi segue un tizio afroamericano, Don, che dalla stazza somiglia vagamente a The Rock, ma è buono come un pezzo di pane. Quando sono andata a trovare Luca, si è fatto sostituire per dieci minuti ed è stato a farmi compagnia, sostenendo che una bella ragazza non dovrebbe mai sedere da sola. Ho storto il naso, così si è corretto, facendo un commento meno, interessato, diciamo. Sono stata chiara, in questo momento non ce n'è per nessuno. Sono ancora troppo presa da un ragazzo.

Lui dice che sa aspettare, ma non so se sarò in grado di sentirmi mai meglio e non voglio illuderlo. Però stare con lui mi aiuta. Non fa parte del mio solito giro di amici, che mi vogliono bene ma mi guardano come se dovessi spezzarmi da un momento all'altro.  So che si preoccupano per me, ma ultimamente non sopporto di essere trattata così. Ieri sera ho accettato di uscire a mangiare con lui, che alla fine mi ha riaccompagnato a casa. Stella non ha nemmeno aspettato che aprissi la porta con le mie chiavi, prima di spalancare la porta e dire, con il più falso dei toni: "Ah, ma sei tu! Scusa pensavo fosse arrivato Davide!" L'ho guardata malissimo, ma lei si è stampata un enorme sorriso in faccia e ci ha detto: "Entrate, cosa fate lì fuori!" A quel punto non ho potuto fare altro che entrare, con Luca che mi sorrideva divertito alle spalle.

"Piacere, io sono Stella" "Luca" "Che bel nome!" "Sono metà italiano, in effetti" assisto allo scambio di battute ma ne ho già abbastanza, non voglio che nessuno dei due si faccia strane idee.. "Sì, beh, Luca ti ringrazio molto di avermi riaccompagnato, ci sentiamo domani?" dico sperando che capisca. Per fortuna è furbo, e coglie la palla al balzo. "Grazie a te per essere venuta a cena con me. Ora in effetti devo andare, ci sentiamo domani!" e con un ultimo saluto a Stella esce, chiudendosi la porta dietro le spalle.

"Wow, Susan, è proprio carino! Anche se  me lo ricordavo coi capelli più corti" "Sì, ehm, Stella però non farti dei castelli, ok? Siamo solo amici" "Beh da come ti guarda lui, sono quasi certa che non vuole esserti solo amico" "Ma gli ho messo in chiaro che al momento non sono pronta per niente più che amicizia" "E lui ha accettato?" chiede con un sopracciglio alzato. "O così o niente, quindi sì". "Capisco, beh magari, in amicizia, potremmo uscire insieme tutti e quattro, che ne pensi?" alza e abbassa le sopracciglia in un modo che su di lei è veramente buffissimo, così scoppio a ridere. " Ci penserò" "Grande!" alzo gli occhi al cielo "Buonanotte Stella".

Quando sto per addormentarmi, ricevo un messaggio: "Sei più bella quando sorridi". Luca. Sorrido, la testa appoggiata sul cuscino. "Buonanotte, Luca. Grazie" dico solo.

Una settimana dopo, ho ceduto alle insistenze di Stella e mi sto preparando per una cena a quattro, noi, Luca e Davide. Il posto lo ha proposto Luca, dice che ci porterà dove fanno una pizza fantastica. Abbiamo deciso di trovarci direttamente là, così io e Davide stiamo aspettando che Stella sia finalmente pronta. "Ci sono, ci sono!" continua a ripetere, ma mentre io mi sto infilando gli stivali, vedo distintamente una sua gamba nuda passare davanti alla mia visuale, segno evidente che non è nemmeno lontanamente pronta. "Stella ti lasciamo qui!" urlo. "No sono quasi pronta!" Guardo esasperata il suo fidanzato, che, ormai rassegnato, si è stravaccato sul divano e sta facendo zapping col telecomando. "Non ti dà ai nervi?" "Ogni volta. Ma poi si fa perdonare" dice sorridendo e non voglio sapere più niente. Mi siedo accanto a lui, mentre aspettiamo e gli chiedo come va, a casa. "Oh. Abbastanza bene. Vivo con uno stronzo sempre piuttosto brillo, quindi non parliamo molto. Non si capisce cosa vuole, alle volte sembra perso senza di te, mentre altre volte... non so, sembra che lo faccia apposta a devastarsi così. Come se fosse diviso in due". Annuisco, perché non so come reagire a questo. "Stasera è uscito per andare a un'altra stupida festa, quindi quando torneremo immagino che dovrò raccoglierlo dal pavimento.." dice sconsolato. Non posso concentrarmi su di lui in questo momento, così mi volto a guardare fuori dalla finestra, restando in silenzio.

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