Secondo Stella, ho preso fin troppo alla lettera l'idea di essere qualcun'altra. Ma non ci voglio pensare. Dopo che ho ricevuto quella foto sul telefono, ho pensato a lungo a cosa fare. Dovevo scrivergli qualcosa? Fingere di non averla e aspettare per rinfacciargli la cosa? Alla fine mi decido, gli scrivo "Bella foto" e poi me ne vado a fare la doccia. Ho bisogno del profumo del mio shampoo, delle mie cose, per confortarmi.
Un quarto d'ora dopo, esco dalla doccia con il bagno avvolto in una nuvola di vapore, finalmente rilassata. Mi guardo allo specchio, le lampade che ho fatto con Stella in questo periodo finalmente hanno tolto un pò di quel colorito grigio che avevo da quando io e Michael abbiamo rotto. Il pensiero di lui mi annoda lo stomaco. Faccio un bel respiro, perché non voglio pensare a lui adesso. Avrò fin troppo tempo dopo l'ultimo esame, domani. Mi asciugo sfregandomi con forza con l'asciugamano, dato che l'accappatoio è a lavare, poi mi infilo intimo e pantaloni della tuta. Prendo la crema lisciante per i capelli e mi preparo a farmi la piega. Tolgo l'asciugamano che ho in testa e urlo. "No. No. No. NO! Porca puttana, no!"
I. Miei. Capelli. Sono. Ancora. Bianchi. Merda, dannazione a me e a quando mi sono fatta convincere da Stella. "Tanto è uno di quei colori che con uno shampoo vanno via!" Sì, vanno via un paio di palle. Mi avvolgo di nuovo i capelli nell'asciugamano, poi corro in camera e digito un messaggio per la mia coinquilina "Emergenza! Torna subito qui!" e mi siedo ad aspettare. Se Stella o di morire mummificata qui dentro ancora non ho deciso.
La porta che si apre dopo pochi minuti e Stella che mi chiama a gran voce mi riscuotono dai miei pensieri. "Sono qui" dico, funerea. Apre la porta della mia camera, agitata. "Che succede?" Lentamente, sciolgo l'asciugamano dalla testa e le mostro il danno. Lei inspira, non sapendo bene cosa dire. "Non doveva essere una roba temporanea, che con uno shampoo andava via?" tuono. "Sì, credo che ci fosse scritto così sulla scatola". "Credi?" "Sì, l'ho buttata... Hai provato a rilavarli?" chiede timidamente. "Per essere sicura che andasse via tutto, mi sono fatta tre shampoo. TRE!" "Beh però così non stai male" prova a dire. "STAI SCHERZANDO?" urlo, ormai sull'orlo di una crisi di nervi. "Ehm, potremmo tingerli di nuovo, scegliamo il tuo colore e lo rifacciamo. Non è difficile" "Tu dici? Dopo che li abbiamo decolorati fino a farli diventare praticamente bianchi?" dico con gli occhi stretti a fessura. Sto già tremando all'idea di rasarmi i capelli, perché sono certa che un castano, per quando scuro, non sarà in grado di coprire tutto questo bianco. Mi metto a piangere, perché non so come uscire da questo casino. "Ti prego, non fare così" dice Stella "se vuoi troviamo un parrucchiere libero e ti fai tingere da lui" "Ho paura di doverli tagliare" le confido. Lei sbarra gli occhi, capendo perché mi sto disperando, e con gli occhi lucidi mi dice: "Ma no che non li devi tagliare, vedrai che troviamo una soluzione, ok?" Mi lascio confortare per un pò dall'idea di non dover tagliare i miei fantastici capelli, finché la mia amica non si riscuote e prende in mano lo smartphone cercando parrucchieri in zona. "Vestiti e stai tranquilla, io intanto ti trovo un parrucchiere, ok?" Annuisco e finisco di vestirmi. Quando ho fatto lei rientra in camera con un sorriso sulle labbra. "Trovato un parrucchiere libero! Dopodomani alle dieci!" "Meno male, Stella, avevo già paura di dover andare in giro conciata così per almeno una settimana, ma un giorno ce la poss... merda" "Cosa?" "Domattina ho l'ultimo esame, come faccio ad andarci così?" chiedo, il panico che si fa strada piano piano. "Beh ho visto di peggio in giro per il campus, non ti preoccupare, non credo che il professore resterà scioccato" dice lei. Ma vede che non sono tranquilla, così incalza: "Cos'altro c'è?" "E' l'esame di economia. Ci sarà anche Michael". "Ah" dice solo. la guardo e lei inizia a girare per la stanza, in tondo. Dopo un paio di minuti non ne posso più, così le dico di smetterla, che mi agita. "Ci penserò, ok? troverò una soluzione!" e con questo esce.
Mi sono asciugata i capelli stirandoli, odiando ogni secondo che passava questi cazzo di capelli. Perché mi sono lasciata convincere da Stella a fare una cosa del genere? Perché? Domani all'esame sarò a tutti gli effetti una mosca bianca tra tutti gli studenti, fin troppo facile per Michael capire che sono io la tipa che si è scopato stanotte. Perché sicuramente quello non era fare l'amore. In quel momento il mio telefono annuncia l'arrivo di un messaggio. Michael. Merda. "Quale foto?" chiede. Mi maledico mentalmente, perché se avessi saputo che la tinta era permanente non mi sarei mai sognata di stuzzicarlo con quel commento. Mi ero mandata la foto che ci ero fatta stanotte, lasciandogliela come sfondo del telefono, giusto per mandarlo in confusione. Sperando che non decida di fare irruzione in casa mia, gli rimando sempre via WhatsApp la foto in questione. Non ricevo risposta, quindi immagino che stia cercando di capire come io abbia avuto la foto. Reprimo una nuova crisi di pianto e mi impongo di mettermi a studiare per l'ultimo esame del semestre.
Alla sera Stella mi propone una brutta parrucca e un ancora più orrendo cappello, che non potrei comunque tenere addosso durante l'esame. Alla fine decido che entrerò dalla porta sul retro dell'aula e uscirò sempre da lì nel tempo minore possibile. Nel frattempo terrò i capelli davanti alla faccia per evitare di farmi vedere da Mike.
"Stella, ce l'ho fatta!" le dico appena risponde al telefono. "Fantastico, Susan!" "Si è girato un paio di volte quando qualcuno mi ha indicato, ma non è potuto venire da me perché era dall'altra parte dell'aula. Appena ho finito ho dato il compito a un tipo che stava andando a consegnare il suo e sono uscita dalla porta sul retro" "Ottimo, adesso dove stai andando?" dice la mia amica sentendomi trafelata. "Sto tornando a rinchiudermi in casa, dove conto di restare fino a domattina!" La sento ridere, poi mette giù. Ci vederemo tra poco.
Luca mi manda un messaggio subito dopo pranzo, per sapere come è andato l'esame, così iniziamo a scambiarci messaggi, finché non propone di uscire a cena, per festeggiare la fine della nostra sessione d'esame, lui ha finito qualche giorno fa. Mi lascio convincere, nonostante l'orrendo bianco della mia chioma, facendogli promettere di non ridere quando mi vedrà ma non raccontandogli nulla.
Quando mi tolgo sciarpa e cuffia, Luca mi scoppia a ridere in faccia, e io lo guardo con il mio migliore sguardo assassino. "Scusi signora, pensavo di uscire a cena con sua nipote, pensa che arriverà?" mi chiede poi. Stronzo. Lo colpisco con un pugno sul braccio, poi si ricompone e smette di ridere per fortuna. "Ehm, posso chiederti come mai questo cambio di look?" chiede. "L'altra sera sono andata ad una festa di Carnevale... e beh, Stella aveva detto che era una di quelle tinte che vanno via con uno shampoo..." "E..." "E invece era una tinta permanente, e io devo aspettare fino a domattina per tornare del mio colore perché nessun parrucchiere in zona aveva tempo prima!" "Capito. Comunque... sei particolare... quasi intrigante, così. Da cosa eri vestita, ieri sera?" "Da uno degli X-men.." "Tempesta?" annuisco, mentre lui mi soppesa, sicuramente facendo il confronto con Halle Berry. "Lo so che non sono Halle Berry, non ti preoccupare, ma per una sera..." "In realtà pensavo che tu in tuta attillata non saresti mica male" mi interrompe. Arrossisco, mentre immagini hot dell'altra sera mi colpiscono. Sì, qualcuno ha decisamente apprezzato quel look.. "Vogliamo mangiare?" mi chiede il biondo davanti a me. Annuisco, mentre lui mi fa strada nel ristorante e mi scosta la sedia, da vero gentiluomo.
Aspetta fino a che non abbiamo mangiato metà della carne che abbiamo nei piatti, prima di chiedermi notizie del mio ex. "L'ho visto stamattina all'esame" "E lui cosa ha detto di quei capelli?" Stringo i pugni, perché non vorrei rivelare nulla a lui dell'altra sera, ma poi penso che non si merita le mie bugie. Si merita che io sia sincera. "Lui mi ha visto anche l'altra sera" inizio a dire. "E gli sei piaciuta?" chiede schietto. "Sì. Sì gli sono piaciuta" "Quindi.. ci state riprovando?" "No. E'.. complicato" "Spiegamelo" "Lui mi ha vista, ma non sapeva che ero io" "E non se n'è accorto?" "No. Era già sbronzo quando sono arrivata, avevo le lenti bianche e tutto... e dopo..." "Dopo cosa?" "Dopo non credo se ne sia accorto". Inspira, forte. "Susan ci sei andata a letto? E lui non sapeva nemmeno che eri tu?" è incredulo. "Analisi esatta" dico, cercando di avere la voce ferma. "Fammi capire: hai finto di essere diversa da come sei per andare a letto con lui? Anzi per tornare a letto con lui?" Beh messa così non suona affatto bene. "E ora sei qui seduta con me come se niente fosse?" continua. "Noi siamo solo amici, Luca" "Certo, certo. Ma tu sai cosa vorrei io da te" "La stessa cosa che evidentemente vuole il mio ex" dico, aggressiva. Non me la cavo decisamente bene sotto pressione. Siamo entrambi arrabbiati, anche se per motivi diversi.
Lui non dice niente per molto, molto tempo. Vedo la rabbia, trattenuta a stento, la forza con cui stringe la forchetta. Me lo sono meritato, ma amo ancora Michael, non posso smettere così, dal nulla. "Forse è meglio chiudere qui la serata" dico alla fine, il tono di voce talmente basso che non so nemmeno se mi ha sentita. "Va bene, ti accompagno alla macchina" dice invece, alzandosi. Tutta l'atmosfera leggera di prima se n'è andata, lasciandomi stranita e nervosa.
"Grazie per la cena, e scusami" gli dico. Non voglio perderlo come amico, sto iniziando a tenere davvero a lui, anche se non so ancora se sono attratta da lui anche in un altro senso. Lui mi guarda, abbozzando un sorriso, poi si avvicina per salutarmi, ma all'ultimo minuto gira la testa, e le sue labbra sono sulle mie. Apro le labbra, più per la sorpresa che per altro, e lui ne approfitta per stringermi a sé e baciarmi più a fondo. Un brivido di eccitazione mi nasce dentro, e mi ritrovo a ricambiare quel bacio, tenero e dolce. Quando ci stacchiamo lui mi sussurra, con la fronte appoggiata alla mia: "Lo vedi quanto stiamo bene insieme? Quanto potremmo stare bene? Pensaci, Susan, ti prego" e poi mi lascia lì, imbambolata, mentre prende la direzione opposta e va verso la sua auto. Quando mi riprendo, salgo in auto, i pensieri più confusi che mai, e mi immetto nel traffico serale per tornare a casa mia.
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Occhi color cioccolato 2
RomanceSeconda parte della storia di Susan e Michael. Finalmente stanno insieme, ma l'entrata in scena del padre di Michael, che lui non ha mai conosciuto, rompe l'equilibrio tra loro. Mike si chiude in se stesso per non soffrire e mettere ordine nella sua...