Midnight Soul [In REVISIONE & MODIFICA]

Capitolo 23

WILLIAM.

<<Thomas si riprenderà in fretta, come sempre del resto.>> con passo felpato avanza verso di me, in mano un bicchiere di vino bianco.
<<Non dubito della sua ripresa.>> divarico le gambe e mi metto comodo sul divano.
La osservo ancheggiare e muoversi leggiadra, danzando sotto le note di una musica che non c'è.
I suoi occhi richiamano il fondale marino, i capelli lunghi, fino a ricoprirle quasi l'intera schiena, più scuri del manto notturno.
Scultorea e perfetta; una perla di bellezza molto rara che appare fin dai miei ricordi di ragazzo, insieme a Vania ed Amy: le ragazze più desiderate di Respite Town.
<<Essere dei Licantropi, del resto, ha i suoi vantaggi,>> ride armoniosa, <<e poi siete anche molto sexy.>> ammicca nella mia direzione; occupa il mio campo visivo con le sue seducenti curve, mostrandosi fiera e consapevole del suo naturale fascino.
"Vecchia volpe tentatrice."
<<Dovresti rilassarti, ragazzone,>> si siede a cavalcioni sulle mie gambe. Il suo interno coscia preme contro le mie carni, risvegliando quell'istinto animale che regna ancora in me, <<conosco un modo infallibile per distendere i tuoi nervi tesi...>> la sua lingua mi accarezza il lobo dell'orecchio destro mentre, incauta e peccaminosa, mi sussurra un invito esplicito.
<<Zara, finiscila.>> mi scosto per mettere una breve distanza tra il mio volto e il suo.
<<Se è per tua figlia che sei così irritato, puoi stare tranquillo è in ottime mani.>> ride gelida e poggia il suo viso candido su di me, nell'incavo tra il collo e la spalla.
"Mia figlia per inganno, vorrei rettificare. Ma che importanza ha? Lo sa fin troppo bene.
<<È nelle mani di un demone, mi risulta impossibile pensare che stia bene. E se il tuo piano non dovesse funzionare?>>
<<Non è un senz'anima qualunque, lo sai bene. Nessuno meglio di me può sapere come salvarla da morte certa, questa è la giusta strada.>> le sue dita premono contro il mio petto, spinge con i fianchi e piega il capo, lasciando che il lunghi capelli le cadano a cascata su di un lato.

<<Scusami se dubito delle tue parole, somma Messaggiera; però mi risulta strano che quello stesso amore che ha condotto Vania alla morte, rappresenti poi la salvezza per Reneè.>> sfido il suo sguardo serioso e privo di emozioni.
"Mi sono fidato di lei senza mai fare domande, soprattutto vedendo che fino ad ora le sue parole si sono sempre rivelate esatte. Ma i dubbi non smettono di angosciarmi.
Zara, nonostante il ruolo che riveste, non mi è mai apparsa come una donna su cui fare affidamento. Ha pur sempre ucciso Vania."
Mi guarda truce per pochi istanti, intenta a leggermi nel pensiero probabilmente, visto anche le parole che mi riserva, <<Non ho condannato Vania per un mio capriccio, sono stata costretta. Reneè è stata un piccolo danno collaterale.>> sbuffa sonoramente, <<Devi fidarti Will, ormai non hai altra scelta.>> beve un sorso di vino, per poi posare le labbra umide sulla mia guancia.
<<Lasciati andare, smettila di esserle fedele. Lei non c'è più, ti aveva tradito non hai motivo di continuare a respingere chiunque ti si avvicini.>> bisbiglia con tono malizioso.
<<Potrei, ma non voglio.>> dico brusco.
La sento giocare all'altezza del cavallo dei pantaloni, insolente e carica di audacia.
"Ragazza, qui non c'è trippa per gatta morta."
<<E poi non mi piacciono gli avanzi degli altri.>> incaro la dose. Afferro la mano con uno scatto, bloccando i suoi movimenti insistenti e poco adeguati.
Riduce gli occhi in due fessure, oltraggiata dal mio rifiuto.
Le sottili sopracciglia si inarcano vistosamente, mentre il volto le si dipinge di ilarità, <<Mi fai pena, William. Dici di non accontentarti degli scarti, eppure, Vania non era altro che questo.>>
<<Non sai quello che dici.>>
"Solo uno stupido si tirerebbe indietro davanti ad una donna come lei e io ammetto di esserlo doppiamente, poiché sono ancora follemente innamorato di una persona che non c'è più da tempo. Per me è esistita ed esiste solo lei. Il suo peccato non è bastato a cancellare il mio amore, nella vita e nella morte."