Midnight Soul [In REVISIONE & MODIFICA]

Capitolo 16

~ <<Tu sei la mia roccia Zachary, sotto la tua ombra io mi riparo e so che nessuna inquietudine potrà mai raggiungermi.>>
Stretti in un abbraccio, i confini dei loro corpi si uniscono tanto da confondersi.
<<Tu mi hai salvato, Vania, mi hai insegnato cosa è l'amore e il mio cuore ha preso a funzionare.>> preme le labbra sulla tempia dell'amata.
<<Non lasciarmi mai.>> sospira lei.
<<Non è mia intenzione.>> è la risposta di lui.~

Mi stropiccio gli occhi, comoda e rilassata, mi risveglio dal torpore di questo quieto sonno.
"Non ricordo di essermi addormentata..."
<<Dormi troppo.>> Christopher si materializza al mio fianco, seduto al bordo del letto sul quale mi ritrovo distesa.
Saetto lo sguardo da una parte all'altra del posto, smarrita e confusa; non siamo al garage e nemmeno a casa mia.
<<Dove mi trovo?>> squittisco come un topolino.
<<È l'appartamento di un amico.>>
<<Hai altre conoscenze oltre Oliver e Drake, caspita. Posso affermare che la tua vita sociale è messa meglio della mia.>> stiracchio il corpo e mugolo di piacere quando sento i muscoli distendersi.
Sorride in un modo genuino e fanciullesco, gli occhi brillano accattivanti e i capelli arruffati vengono smossi ulteriormente dalle sue dita che grattano il capo con imbarazzo; mi toglie il fiato.
Mi ritrovo a fissarlo mentre i denti pizzicano il labbro inferiore e lo stomaco si veste di un insolito imbarazzo che mai avevo provato.
"Cos'è questo disagio che avverto in sua presenza?"
<<Ho sognato un breve momento->>
<<... tra Zachary e tua madre, lo so.>> mi interrompe e conclude lui la frase per me.
Lo guardo confusa, <<Come fai a saperlo?>>
Giocherella con il piercing, muovendolo leggermente con la lingua; quel piccolo gesto mi procura numerosi brividi sulla pelle e come ipnotizzata non riesco a distogliere la vista dalle sue labbra.
"Come vorrei che smettesse, mi deconcentra da qualsiasi altro pensiero."
Mi torturo le mani, impacciata e accaldata, aspettando che la sua bocca si schiuda per rispondere alla mia domanda.
<<Ho sentito che ti lamentavi, ho intuito che stavi avendo un incubo...>> si strattona i capelli con un gesto veloce delle dita, <<così ho pensato di condividere con te un bel momento, uno dei ricordi che mi ha lasciato in eredità il mio predecessore.>>
<<Sei stato tu...>> soffio con un tono che stento a riconoscere come mio.
Rimane in silenzio.

Volgo lo sguardo verso la parete di fronte a me, persa nei dettagli della stanza piccola e accogliente, per fuggire dal pesante silenzio ci grava attorno.
Le pareti sono celesti, adornate di quadretti che rappresentano, in ordine, le dodici fatiche di Ercole.
Una mini libreria quasi vuota, i comodini in legno di ciliegio e il letto, a una piazza e mezza, rotondo e con le lenzuola in seta blu scuro sono tutto ciò che riempie l'ambiente.
Non ci sono molte cose, ma tutto è in ordine e ben abbinato.
Si schiarisce la voce e poi prende parola, <<Cercherò in giro informazioni su questa Zara, magari potrei seguire per un po' il branco per scovare dove si trova e capire che ruolo ha in tutta questa faccenda. Mi farò riferire direttamente da lei i due eventi centrali.>>
<<Voglio venire con te.>> affermo seria.
<<Non se ne parla.>>
<<E perché mai? È della mia vita che stiamo parlando.>> sbotto irritata dal suo rifiuto.
<<È troppo pericoloso.>> sospira, <<Non prenderla sul personale ma saresti solo un peso.>> sbuffa verso l'alto.
Contraggo il viso in un'espressione contrariata.
<<Se le cose dovessero prendere una brutta piega mi troverei a lottare per due, non sai difenderti da sola e badare alla tua salvezza invece che concentrarmi sul reale obbiettivo  non è molto producente.>>
Mi sollevo con il busto e mi accomodo in posizione indiana, <<Basta star lontano dai guai, non c'è scritto da nessuna parte che debba accadere qualcosa che ci ostacoli il cammino.>> risoluta trovo il modo di ribattere.
<<L'udito dei Licantropi è molto delicato, basta un minimo rumore ad allertarli. Non sei capace di muoverti senza creare alcun suono al tuo passaggio. Basta un rametto che si spezza sotto i tuoi piedi e siamo fottuti.>>