Capitolo 12: Just Kiss

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Michael aveva perso la cognizione del tempo. Tre giorni dopo la partenza di Adam, la sua vita era tornata ad essere vuota e spenta, intrappolata in una routine quasi asfissiante. Come avveniva la maggior parte delle volte, le proposte inviate al direttore del New York City Post, si sono trasformate in articoli veri e propri, solo che le scadenze erano messe così ravviciniate che Michael non aveva il tempo e, forse, la voglia di fare altro, neanche di uscire con i suoi amici. Era scomparso dal radar di Mary e Lucy, rintanato nella sua stanza a vegetare davanti al PC.

Era sottopagato ma in questo momento Michael non aveva voglia di pensare, non voleva pensare al fatto che gli mancasse Adam, come se un pezzo di lui fosse volato via su quell'aereo, e soprattutto non voleva pensare a Chris; quasi una settimana dopo il loro appuntamento al Central Park e dopo quei caldi baci all'ombra di un salice piangente, il sexy fotografo era scomparso nel nulla. Né un messaggio, né una mail.

Michael avrebbe voluto scrivergli, ma per orgoglio ha resistito. Si è sentito usato, maltrattato e preso in giro. Con Adam invece è stato tutto diverso. Lui è stato gentile, dolce ma anche forte e vigoroso, come suo solito. Nonostante il ragazzo fosse impegnato fra anteprime, interviste e recensioni dell'ultimo minuto, trovava sempre tempo per scrivere un messaggio a Michael. Erano emoticon semplici e buffe, eppure Michael era contento, si era creato un legame, un legame inaspettato fra i due che la lontananza, il jet e lag ed il lavoro aveva reso ancora più forte. Rimaneva aggiornato su i suoi spostamenti perché Adam si taggava in ogni dove, come se volesse dire "Michael, sono qui e mi manchi da morire"

Eppure il cuore di Michael era ancora diviso, voleva Chris ma voleva anche Adam, era più forte di lui. Era un pensiero fisso, tanto è vero che ha impiegato più tempo del previsto per scrivere una recensione a 13 reasons why, la nuova serie Netflix.

Non usciva di casa da quasi 4 giorni, indossava la stessa tuta, i capelli erano sconvolti, la barba incolta e la scrivania era un totale disastro, come la sua vita. Mamma Helen si era accorta che qualcosa non andava eppure non voleva invadere la privacy del figlio, se Michael avrebbe avuto voglia di parlare, sarebbe stata pronta ad ascoltarlo. Era nervoso, voleva prendere a sberle Chris, urlagli contro tutto il suo odio e mandarlo a fanculo, ma sapeva che si sarebbe sciolto di fronte ai suoi occhi azzurri. Sbirciò la sua bacheca Facebook e notò che non pubblicava nulla da domenica sera "Ma è accaduto qualcosa?" pensò sommessamente. Notò che David aveva scritto un messaggio a Michael nella Chat di gruppo che aveva con Lucy e Mary. Forse stavano organizzando un'uscita, ma al momento non aveva la testa per divertirsi, o forse si? Non sapeva neanche Michael cosa fare, si sentiva impotente.

Fu richiamato alla realtà dal suono del suo cellulare. Era Annie. Aveva già chiamato ieri ma Michael non aveva risposto. In preda alla sua solita indecisione, prese il telefono e rispose.

"Mi ammalo per un paio di giorni e tu sparisci dalla circolazione? Che cugino ingrato" disse scherzando Annie

"Hai ragione, mi sono rintanato in casa a scrivere"

"Non dire baggianate, ti stai nascondendo da qualcosa. Guarda che zia Helen mi ha già telefonato tutta preoccupata. È successo qualcosa?"

Michael rimase in silenzio per qualche secondo "I soliti problemi, sono indeciso e questa cosa mi rende nervoso"

"Lo sapevo. Ancora Adam e Chris? Ti sei fatto scopare da entrambi e non sei soddisfatto?"

"Hai sempre il tatto di un elefante. Sono uscito con entrambi ed il mio cuore in questo momento è dilaniato. Adam è Cannes e mi manca da morire. Non abbiamo fatto sesso ma poco ci mancava. Il ragazzo ha molti, forse troppi, assi nella manica" continuò Michael "Poi c'è Chris che mi ha baciato al Central Park e poi è sparito, nessun messaggio o un segno di vita da quasi una settimana. Ecco perché sono scomparso"

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