Parte 14

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Ormai le cose tra di loro stavano andando bene, si era creata una tranquilla quotidianità che piaceva ad entrambi.
Genn aveva incominciato a lavorare in un piccolo ristorante poco distante da casa, certo non era nulla di eccezionale ne tanto meno facile e poco faticoso, ma tutto sarebbe stato meglio del suo lavoro precedente, su questo ne era sicuro.
"Alé?! " la voce squillante del biondo rieccheggió tra le sottili pareti dell'appartamento in periferia "Alessio! " chiamò ancora quando non ricevette risposta dal compagno.
Aspettò ancora qualche minuto e poi andò a cercarlo trovandolo poco dopo sdraiato sul letto addormentato a pancia in su ancora tutto vestito.
Il tempo per riposarsi di Alessio era pressoché inesistente tra il lavoro al bar, lo studio e le ripetizioni che dava di tanto in tanto.
Un sorriso intenerito si dipinse sul volto del biondo.
Non era la prima volta che gli capitava di trovare il compagno in questo stato.
Le giornate di Alessio erano diventate davvero piene e stancanti da quando il biondo era venuto a vivere con lui, non che il moro se ne lamentasse!
Stando attento a non far rumore Genn si avvicinò al corpo addormentato di Alessio e gli si sedette accanto osservando incantato la linea decisa della mascella e il naso dritto.
"Alex "sussurrò delicatamente passandogli la mano fredda sulla guancia "é pronta la cena "aggiunse abbassandosi sfiorando le labbra sottili del compagno.
Un sorriso accennato da parte di Alessio fece capire al biondo che il compagno si fosse svegliato.
"E che mi hai preparato? " la voce roca stordí per un attimo Gennaro.
"Lasagne " rispose alzandosi e tendendo la mano al moro ancora sdraiato e con solo un occhio aperto.
"Non posso mangiare qui? "Borbottò
"Sono stanco morto "
Gli occhi azzurri di Genn guardarono per un attimo il soffitto per poi rifocalizzarsi sul bellissimo giovane uomo che gli stava difronte.
"Si mangia a tavola "
"Sì ma l'altra sera... "cercò di obbiettare Alessio riferendosi a quando Genn l'aveva supplicato di portargli del gelato dopo aver fatto l'amore.
"Era tutt'altra situazione " sbuffò Gennaro facendo ridere il moro.
"Okok " si alzò e si affrettò a cambiarsi mettendosi la tuta sgualcita che era solito portare in casa "andiamo prima che si raffreddi "

"No Alé no "
La visione di quella porta era il suo  peggior incubo che diventava realtà.
Non poteva davvero credere di star facendo questa cosa.
"Gennaro viviamo insieme da dieci mesi, doveva succedere prima o poi "
Non avrebbe mai perdonato Alessio, ne era certo.
La scritta Iodice se ne stava ferma e minacciosa su una scintillante placca dorata difronte a Gennaro.
"Non ti sto dando in pasto ai leoni Gennà " gli ripeté per la milionesima volta il moro "più o meno "aggiunse però questa volta.
Il biondo si voltò verso il compagno per rispondere, ma non fece in tempo.
La porta si spalacó facendo ritrovare Genn difronte ad una piccola signora di mezza età che lo stritoló tra le braccia.
"Tu non sai quanto io sia felice di conoscerti! " disse la signora Iodice liberando Genn dall'abbraccio ma continuando ad osservarlo.
"Mamma così lo spaventi "la ammonì Alessio che aveva assistito alla scena divertito.
"Oh Alessio non dire sciocchezze " spostò lo sguardo sul figlio "hai messo su un po' di pancetta vedo " si spostò dalla soglia per poter far entrare i due ragazzi.
"Grazie mamma " sbuffò Alessio "delicata come sempre "
Genn si guardò attorno.
I muri dello stretto corridoio erano tappezzati di foto degli Iodice in qualsiasi occasione.
Mare, montagna, matrimoni, a carnevale... il biondo sorrise e so soffermó ad osservare una foto che ritraeva i tre fratelli Iodice più grandi, di cui sapeva vagamente i nomi, vestiti dai tre moschettieri e un piccolo Alessio paffuto di circa tre anni vestito da dama con tanto di pizzo e merletti.
"Non sai quanto ha pianto per fare questa foto " commentò la mamma di Alex avvicinandosi a Genn.
"Devo assolutamente averne una copia signora Iodice "
"Chiamami pure Rita " gli sorrise amorevolmente "dovrei averne una copia da qualche parte "
"Eccolo finalmente! " esclamò un ragazzo di circa trent'anni appena il biondo entro nel suo campo visivo.
Alle sue spalle si trovavano altri due ragazzi più o meno della stessa età.
Tutti e tre assomigliavano in modo incredibile ad Alessio.
"Beh Genn " il più grande venne raggiunto dal compagno "questi sono i miei fratelloni Pasquale " indicò il ragazzo che lo aveva visto per primo "Ferdinando " che obbiettó subito con 'chiamami pure Nando ' "e Ciro " che lo salutò con un cenno della testa.
A tavola Genn poté finalmente rilassarsi e godersi il pranzo tranquillamente osservando la famiglia Iodice al completo.
Per un attimo, Gennaro, provò invidia per l'aria di serenità e armonia che si poteva respirare attorno a quel tavolo, casa sua non era mai stata così, c'erano continui litigi tra i suoi genitori, le sue sorelle raramente riuscivano ad andare d'accordo e tutto era così poco intimo e familiare che quasi fu un sollievo essere stati cacciati di casa.
"Vado tutto bene? " sussurrò Alessio al suo orecchio vedendolo perso ad osservare il purè.
La sua mano calda sulla sottile coscia di Genn lo fece sorridere.
"Tutto bene "
E forse la conoscenza della famiglia Iodice non era così male.

"Gennà " disse Alessio osservando i fogli sparsi sul tavolo davanti se "sei tu quello bravo in matematica "
Il biondo chiuse il libro che stava leggendo e raggiunse il compagno.
"Dimmi pure "
Ormai era diventato tutto così quotidiano e perfetto che al solo pensiero Genn poteva sentire il cuore pieno di gioia, anche aiutare Alessio nel calcoli delle spese di casa gli piaceva.
"Beh abbiamo finito di pagare l'università " notò Gennaro guardando le carte intestate dell'università "Quindi da questo mese in poi abbiamo qualche soldo in più, poi con il doppio turno al ristorante che ho fatto questa settimana siamo a cavallo! "Il biondo si sedette a cavalcioni sul moro ritrovandosi il suo viso a qualche centimetro.
"Sei bellissimo lo sai? " la voce bassa e roca del più piccolo fecero battere il cuore del biondo più forte.
Le mani forti di Alessio percorsero il corpo sottile del compagno e si posarono in fine sui glutei sodi e piccoli "amo il modo in cui tu sia fisicamente adatto a me " aggiunse mordicchiandogli il lobo e facendo sfregare l'accenno di erezione contro Gennaro "ho troppa voglia di prenderti e piegarti su questo.. " il campanello interruppe il moro che alzò gli occhi al cielo.
"Vado io " il biondo si alzò e bacio la punta del naso del compagno prima di raggiungere la porta ed aprirla non trovando nessuno ad aspettarlo .
"Pft "sbuffò guardando Alessio "saranno i soliti ragazzini "
Un attimo prima di chiudersi la porta alle spalle un mugolio sottile attirò la sua attenzione facendogli abbassare lo sguardo.
"Ma che... " si abbassò per guardare meglio il cesto di vimini che si trovava ai suoi piedi.
Non appena scostò lievemente le coperte dentro il cesto sentì il sangue gelarsi nelle vene.
"Alessio "chiamò con un filo di voce "Alessio! "

Ed eccomi qua!
Come sempre in un clamoroso ritardo ye.
Scusate per eventuali errori o per la schifezza di questo capitolo, ma l'ispirazione mi ha colto e ho dovuto scrivere direttamente sul cellulare.
Siamo arrivati quasi alla fine di questa storia (finalmente direte voi haha) dovrebbero mancare circa 3\4 capitoli, non di più.
Fatemi sapere cosa ne pensate diretta direttamente in un commento qua oppure sul mio cc! (Critiche e consigli sono sempre ben accetti)
Grazie a chiunque stia seguendo questa storia!

A presto, si spera.
Nao

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