Una delle cose che Alessio aveva sempre odiato dell'essersi trasferito in città era in assoluto il traffico, dopo mesi non era ancora riuscito ad abituarsi al rumore delle auto che già dalla mattina presto cominciavano a passare sulle strada svegliandolo di continuo e quella mattina non fu diversa dalle altre.
Dopo essersi stiracchiato per bene allungò il braccio per raggiungere il corpo del biondo dall'altre parte del letto, ma trovò solo il materasso vuoto e freddo.
"Ge? " chiamò mettendosi a sedere con la schiena appoggiata alla testeria di ferro "Genn? " riprovò a voce più alta.
Alla mancata risposta si guardò attorno preoccupato e trovò la stanza come si ricordava di averla lasciata la sera precedente.
I vestiti di entrambi erano sparsi sul pavimento e lo zainetto che Gennaro si era portato dietro era ancora abbandonato al grande armadio scuro.
Rassicurato dal fatto che non se ne fosse andato prese un respiro profondo e si rilassó per godersi qualche secondo di pace, ma dei rumori di piatti e un forte profumo di caffè gli fecero capire che il biondo si trovasse in cucina, quindi si alzò e frugò nel cassettone per recuperare i primi boxer che gli capitarono sottomano prima di dirigersi nell'altra stanza.
La scena che si trovò difronte non appena entrò in cucina lo fece sorridere.
"Beh "esclamò facendo spaventare Genn che si girò di scatto "se il buon giorno si vede dal mattino questa giornata si prospetta grandiosa "ridacchiò sedendosi al tavolo.
Si perse un po' ad osservare le gambe nude e snelle del ragazzo che gli stava di fronte e poi tornò a guardarlo negli occhi.
"Oh Gesù "sbuffò il biondo "Alé sei squallido "
"Ma ti piaccio "ribatté all'istante il più piccolo guadagnandosi un'occhiataccia.
Genn gli si avvicino e gli assestò un pugno sulla spalla che non scalfì minimamente il moro.
"Io questo non l'ho mai detto "fece due passi per ritornare ai fornelli e recuperare la caffettiera, ma Alessio lo prese per il braccio e se lo tirò a se facendolo sedere sulle sue gambe nude.
"Errato me l'hai urlato l'altra notte ricordi? "gli mordicchiò la spalla lasciata scoperta da quella che evidentemente era una delle sue magliette.
"E qua ti sbagli "lo corresse Genn "io ho detto che mi stava piacendo quello che mi stavi facendo non tu "gli pizzicò una guancia paffuta e si alzò per finire di preparare la colazione "non montarti la testa Iodice"
Alessio si perse a guardare il biondo finire di preparare la colazione e portare tutto al piccolo tavolo nel centro della stanza come se lo facesse da sempre.
"Alé hai finito lo zucchero "lo informò mentre si sedette difronte a lui ed incominciò a sorseggiare il caffè "dopo passo al negozio qua sotto e faccio la spesa se mi dai la lista "
Il moro annuì e storse il naso nel sentire il gusto del caffè amaro scendere giù per la gola che compensó mangiando una quantità industriale di gocciole.
Finirono di fare colazione in silenzio, ognuno perso nei propri pensieri fino a quando il telefono di Alessio si illuminò per l'arrivo di un messaggio.
Mugolò infastidito nel vedere il mittente.
"Che c'è? "Domandò Gennaro curioso.
"Mi ha scritto Marco devo sostituire Lucia al bar questa mattina "sbloccò il telefono e guardò l'orario "devo essere li tra un'ora e mezza "
"Bene "si spostò una ciocca troppo lunga da davanti agli occhi "io ne approfitterò per dare una sistemata qua in casa e per fare la spesa "
Il moro lo guardò stranito per un po' per poi scoppiare in una fragorosa risata.
"E chi l'avrebbe detto che il brutalissimo Genn Butch sarebbe stato la perfetta donnina di casa? "
Il biondo lo fulminò con lo sguardo gli fece il medio e si alzò per incominciare a sparecchiare il tavolo.
"Dillo a qualcuno e sei morto Alessio "mise le tazze nel lavandino e le riempì con l'acqua calda "lo giuro "
Il corpo gracile del biondo fu stretto tra le braccia più forti dell'altro qualche secondo dopo facendo sentire Genn il ragazzo più fortunato di questo mondo, ma questo ovviamente Alessio non lo sarebbe mai venuto a sapere.
"Sarò muto come un pesce Genny bello" e gli baciò il collo facendo fremere il più grande.
"Non chiamarmi così Alé! "Protestò con poca convinzione spostando la testa di lato per permettergli maggior accesso alla gola pallida.
Le mani grandi del più piccolo si posarono sui fianchi magri del biondo e li strinsero con prepotenza come se volessero lasciare un'impronta indelebile del loro passaggio sulla pelle candida.
Gennaro si ritrovò a mugolare non appena le labbra dell'altro incontrarono le sue.
"Alé "sospirò quando si separarono per permettere a Genn di potersi girare ed essere faccia a faccia con il moro.
Per quanto riguardava Alessio era certo di con capirci più nulla.
Non sapeva bene come e quando, ma Gennaro lo aveva stravolto totalmente in così poco tempo e senza il minimo sforzo e senza che lui se ne accorgesse, non che se ne fosse accordo l'avrebbe impedito.
Genn si trovò a tremare non appena le mani di Alex si trovarono sulle sue cosce nude.
"Alé "lo richiamò.
Non c'era tempo per tutto e lui voleva Alessio con tutta la calma del mondo.
"Alessio "a malincuore dovette spingere via il moro.
Uno sbuffo di protesta lasciò le labbra sottili del più piccolo.
"lo so, lo so " le mani pallide del più grande si posarono sul petto sodo e liscio dell'altro "tra poco devi essere al lavoro e io non voglio fare le cose di fretta " poi si alzò sulle punte e avvicinò le labbra carnose all'orecchio del moro "appena torni mi puoi prendere sul tavolo della cucina se vuoi "gli mordicchiò il lobo e un gemito roco sfuggì al suo compagno "o su qualsiasi altra superfice dell'appartamento " scese a mordergli la mandibola "ma per ora ..." Genn si lasciò cadere con naturalezza in ginocchio difronte all'altro e "posso? "Gli chiese puntando lo guardo in quello dell'altro che alla visione di Gennaro in quella posizione riuscì ad annuire solamente.
Un imprecazione sbuffata uscì dalla bocca del più piccolo non appena le dita fredde del compagno si intrufolarono nei suoi boxer tesi per strattonarli e farli scivolare giù per le gambe toniche lasciando libera l'erezione quasi totalmente formata.
Senza staccare il contatto visivo con Alessio, Gennaro, si avvicinò al membro del compagno e si inumidì le labbra carnose.
Alessio era sicuro di non aver mai visto nulla di più erotico.
Non appena Genn si decise a prenderlo tra le labbra la stanza fu riempita da un gemito roco che Alessio non riuscì proprio a trattenere.
Guidata dall'istinto una mano si infilò tra i capelli del biondo per guidarlo nei movimenti e non appena raggiunto il ritmo voluto, Alessio, lasciò andare la testa all'indietro contro il mobiletto della cucina totalmente estasiato da Gennaro e le sue labbra.
"Gennà "mugolò andando in contro con i fianchi ai movimenti del più grande "Gesù "sospirò mentre sentiva l'eccitazione arrivare al culmine.
Strattonò i capelli biondi del compagno che si trovo a gemere sulla pelle tesa prima di farsi scivolare via il membro dalle labbra e allungare la mano destra a prendere l'erezione al culmine e a percorrerne la lunghezza con vigore passando sporadicamente il pollice sulla punta bagnata e rossa.
Con un gemito sommesso Alessio venne sporcando le labbra e la guancia sinistra di Gennaro.
Il moro dopo quella che gli parve un eternità tolse la mano dalla zazzera bionda del più grande e si concentrò per regolarizzare il respiro.
"Dio..." Sussurrò non appena vide il biondo alzarsi e con due dita raccogliere tutta l'eccitazione per poi infilarsele in bocca e gemere soddisfatto.
"Puoi chiamarmi solo Genn "disse nel riabbassarsi per sistemare i boxer dell'altro che lo osservava ancora stravolto.
"Tu mi farai morire un giorno di questi "Alessio si strinse Genn a se e lo baciò con prepotenza.
"Ora va a lavarti "lo riprese il compagno "che puzzi e devi essere al lavoro tra poco più di un'ora"
Indignato Alex si spostò.
"Io non puzzo! "Incrociò le braccia al petto e si incamminò verso il piccolo bagno.
"O si che puzzi Iodice! "Genn lo raggiunse e gli lasciò una pacca sul fondoschiena "sbrigati"
Nel giro di mezz'ora Alessio si trovò sulla soglia dell'appartamento con le chiavi della macchina in una mano e l'altra sulla maniglia della porta.
"Ge! "Chiamò "io vado!"
La testa del biondo sbucò dalla camera del moro.
"Ok fa attenzione e scrivimi appena hai finito "lo raggiunse e si mise sulle punte per annullare quei pochi centimetri che separavano i loro visi.
"A dopo "le labbra sottili si incontrarono con quelle più carnose dell'altro "non distruggermi casa "
"Fanculo "lo apostrofò Gennaro buttandolo fuori casa e guardandolo scendere le scale ridendo "ah Alex"
"Che c'è Genn? "Domandò fermandosi per non far sparire dalla sua visuale il biondo.
"Magari un po' mi piaci "Scusate.
Davvero SCUSATEMI.
Mi sento una persona orribile per aver totalmente ignorato questa storia fino ad adesso, è stato un periodo stancante, prima non avevo idee, ma avevo la voglia di scrivere, poi le idee sono arrivate! ma è andata via la voglia di scrivere, poi ci si sono messe in mezzo le feste e tutta la frenesia che portano (e tutto il cibo) e mi sono totalmente dimenticata di avere una storia in corso, male, molto male.
Però per farmi perdonare in questo capitolo ho inserito un po' di smut, che è penoso, ma dettagli.
Grazie mille alle persone che leggeranno questo capitolo nonostante i mesi di inattività e grazie anche a chiunque sia arrivata ora a leggere questa orrenda storia, siete donne (e uomini?) coraggiosi e da ammirare.
Come al solito mi sto dilungando troppo.
A presto (spero)!Nao 💕
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Total Eclipse
Short Story"Ehi bellezza finalmente! "Esclamò un ragazzo ricciolino alzandosi in piedi "ci hanno detto che sei il migliore " Ridacchiò amaramente a sentire le parole del morettino che ora era accanto a lui e gli aveva messo il braccio attorno alle spalle. "Beh...