parte 12

127 12 2
                                    

Tra le milioni di cose che Gennaro odiava della vita al primo posto, da qualche mese a questa parte, si trovava sicuramente il suo lavoro.
Era arrivato in quel locale con l'aspettativa di rimanerci davvero poco, giusto il tempo per raccattare qualche soldo, affittarsi un appartamento nella periferia di Napoli e magari trovarsi un bel ragazzo per potersi dimenticare definitivamente delle orribili persone che si era lasciato alle spalle a Somma, ma i suoi piani erano falliti miseramente uccidendo ogni sua speranza di una vita migliore a breve e ne ebbe l'ennesima conferma nel momento esatto in cui Gio arrivò al bancone con un nuovo cliente alle spalle.
"Mi dispiace Gennà "disse avvicinando la testa alla sua per non farsi sentire "ma ti tocca, paga bene fra ".
Lo sguardo del biondo si spostò oltre la spalla dell'amico per vedere il perché di tutta quella preoccupazione.
"No "disse solamente dopo aver visto una figura bionda e slanciata.
"Dai Gennaro non fare i capricci, è lavoro "gli ricordò il moro prima di prendere un sorso del suo cocktail.
Tra tutto quello che gli era capitato di fronte in questi mesi lavoro una ragazza che voleva lui non gli era mai capitato.
E ne era dannatamente felice.
Non gli piacevano proprio le ragazze, certo, era stato con qualche ragazzina nei primi anni di superiori, più per copertura e popolarità che per altro.
"Giovanni "chiamò l'amico "non so se hai notato che è una ragazza " bisbigliò nervoso.
"Amico gli occhi li ho ancora "sbuffò "insomma Gennà non fare così non è neanche tanto male insomma due botte glie le darei io se potessi"
"Allora fallo tu! " Si ritrovò ad alzare la voce e guardarsi subito dopo attorno nella speranza che nessuno l'abbia sentito, soprattutto la cliente.
"No frá ha chiesto esplicitamente di Genn " ridacchiò il moro alzando le spalle.
"Sei un figlio di puttana Sada "si guardò ancora attorno e scese dallo sgabello su cui era seduto da quasi tutta la serata "sappi che ti odio "
"Due botte e sei libero amico "il moro diede due pacche ben assestate sulle spalle del biondo e gli fece l'occhiolino "buona fortuna! "Gli urlò mentre si allontanava con la ragazza.
Genn si girò e con discrezione gli mimò un insulto.
La serata non stava per niente andando bene.

"Alé "bisbigliò il biondo entrando nella camera scura "Alé svegliati "ma come risposta da quel groviglio di lenzuola che si trovava sul letto ricevette solo qualche lamento.
"Alessio! "
"Che c'è?! "Il moro si svegliò di soprassalto e si mise a sedere sul letto con gli occhi spalancati e il respiro affannato  "Genn? "Sbiascicò cercando di metterlo a fuoco nel buio "ma sono le tre del mattino!" Brontolónon piena riuscì a mettere a fuoco i numeri della sveglia.
"Si principessa sono io e sono appena tornatodal lavoro" disse togliendosi i jeans e cambiando la maglietta con una di alessio che aveva rubato dall'armadio "ora fatti un po' più in là cosi ci sto anche io su "e così fece il moro accogliendo il corpo gracile e freddo del compagno tra le braccia e tremando per via dei piedi ghiacciati che il biondo posizionò subito tra i suoi polpacci.
"Oh "sospirò contento Gennaro "ora sì che sto bene "aggiunse sistemando meglio la testa nell'incavo del collo del moro per sentire meglio il suo profumo.
"Parla per te "borbottò il moro con un sorriso sulle labbra,
"Ehi! "Gennaro pizzicò il braccio del più piccolo "sei uno stronzo sai? "
Alessio si sposto in modo di poter vedere nella penombra il viso del ragazzo.
"Però questo stronzo ti piace eh? "
"Non avrei dovuto dirtelo, ora ti monterai la testa "sbuffò il biondo alzando gli occhi al cielo con fare drammatico.
"Susu Genn "lo strinse a se e se lo portò addosso "non mettere il muso "
Il biondo cercò di ignorare i morsetti che Alessio gli stava lasciando sulle spalle.
"Alex smettila "borbottò poco convinto "Alessio! "Strillò quando le labbra del più piccolo lasciarono la sua spalle per raggiungere il collo e incominciare un assalto al suo collo.
Per un attimo Gennaro credette di essere morto.
Come poteva essere passato dall'inferno di essere andato a letto con una ragazza qualche ora prima al paradiso di trovarsi sopra un bellissimo giovane uomo che con le labbra in modo silenzioso lo stava adorando come se fosse la più bella creatura sulla faccia della terra?! Non riusciva davvero a spiegarselo.
"Alé "sospirò non appena le labbra sottili del compagno incominciarono a succhiare con più convinzione il suo collo.
"Mi sei mancato questa sera "gli fece sapere Alessio fra un morso e l'altro e per un attimo il cuore di Gennaro perse un battito e la testa gli girò appena mentre si sedeva addosso al moro per guardarlo meglio.
"Anche tu "gli sorrise percorrendo il petto ampio del ragazzo con le mani e con lo sguardo "tanto Alé ".
Anche Alessio si mise a sedere per essere più o meno allo stesso livello di Gennaro ed aiutarlo a sfilarsi la maglietta, la sua maglietta.
"Sei bellissimo Genn "gli soffiò all'orecchio procurando al biondo mille brividi.
Le mani di Alessio percorsero il corpo magro del biondo con tutta la venerazione che provava verso quel ragazzo che nel giro di qualche mese gli aveva travolto la vita.
Tra un bacio e l'altro si spogliarono a vicenda rimanendo nudi uno sopra l'altro senza provare la minima vergogna nell'essere esposti.
Con calma il moro recuperò il lubrificante dal pavimento lasciato lì dalla sera prima e Gennaro gattonò verso il cassetto per prendere il preservativo.
Non c'era fretta nei loro movimenti, la consapevolezza di avere tutta la notte per amarsi era già abbastanza per rendere le cose stupende.
Con uno sbuffò Alessio fece uscire il lubrificante e lo scaldò tra le dita mentre il biondo si sistemava meglio sul letto.
Il sospiro che uscì dalle labbra carnose del più grande non appena iniziò a prepararlo fu abbastanza per far mugolare il moro.
Non appena, diversi minuti dopo, il biondo sospirando comunicò al più piccolo di essere pronto si unirono.
L'uno dentro l'altro.
Sospiri mischiati, mani veneranti che lasciano il segno sul corpo dell'altro.
Una litania di "Alé "uscì dalle labbra di Gennaro non appena la mano grande del moro stinse la sua erezione per stimolarla.
"Shh "sussurrò prima di baciarlo e condurli ad un orgasmo travolgente che li lasciò senza fiato.
"Sai "la voce roca di Alessio interruppe il silenzio piacevole che si era creato nella stanza illuminata da qualche raggio di luce pallido che entrava dalle fessure della vecchia tapparella "credevo non saresti venuto questa sera "
Gennaro, che nel frattempo si era risteso sopra di lui, alzò la testa per guardarlo meglio "invece sono venuto ben due volte "ridacchiò guadagnandosi un'occhiataccia.
"Cretino "sentenziò il moro "intendevo che non mi aspettavo che saresti tornato a casa da me questa sera "
"E perché avrei dovuto farlo scusa? "
Alessio alzò le spalle.
"Non saprei, ho avuto come una strana sensazione questa sera, come se qualcosa fosse cambiato totalmente capisci? Solo che non capisco se in bene o in peggio "
La mano sottile del biondo raggiunse la guancia coperta da un leggero strato di barbetta ispida dell'altro.
"Sono qui no? "Gli ricordò sorridendogli senza aggiungere che quella sensazione strana nel petto l'aveva sentita anche lui dopo aver lasciato il lavoro quella sera "casa e te nella stessa frase suonano davvero bene sai? "
"Potresti farci l'abitudine? "Sorrise il moro.
"Decisamente "

IO BOH.
Ormai non so più come scusarmi con voi per l'immenso ritardo che c'è tra un capitolo e l'altro.
Mi sento una persona orribile giuro.
Vabbè.
Sorvolando su questo, cosa ne pensate di questo penoso capitolo di passaggio? Fatemelo sapere con un commento qua oppure sul mio cc, critiche e suggerimenti costruttivi sono sempre ben accetti.
Inutile aggiungere che spero di tornare presto con il prossimo capitolo ops.
Grazie di tutto.

Nao

Total EclipseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora