La sua voce

143 11 0
                                    

Sì sentirono altre urla e un suono di trascinamento, ma Victoria non era spaventata, perciò andava tutto bene. Arrivarono altri uomini con maschere simili a maschere antigas, trascinavano dei carrelli con sopra diverse scodelle, che fecero passare in ogni cella attraverso una fessura orizzontale nelle sbarre. La ragazza si alzò lentamente e prese la sua, per poi risistemarsi nel punto di prima e con un cucchiaio posato sul cibo cominciò a mangiare. Bucky fece lo stesso e notò che non era molto diverso dal cibo che gli davano nell'esercito. Lei notò il suo sguardo e disse "Ci devono mantenere in forze per i loro test". Poche ore dopo arrivarono altre persone come quelle che avevano portato il cibo, Victoria si alzò, triste, rassegnata, sapeva che avrebbe dovuto farlo, non ne era felice, ma lo sapeva. Tornò il giorno dopo, lo sguardo completamente vuoto, quel soffio di speranza sparito, come portato via dal vento. Si rimise nel solito punto, e rimase zitta. Poi misero qualcosa, una placca di ferro forse, su un appoggio nelle sbarre. Bucky le fece qualche domanda, ma lei non rispose, continuava a fissare il vuoto dinnanzi a sé, come se il mondo non esistesse, come se lui non esistesse. Questo lo ferì, ma perché? Perché si sentiva così vuoto senza la sua voce? Senza la sua fredda, ma rassicurante voce?

IL SOLDATO D'INVERNODove le storie prendono vita. Scoprilo ora