L'incubo

87 8 0
                                    

Quella notte lui fece un incubo. Era solo, al buio, e sentiva la voce di lei. Stava urlando, implorava di smettere, e chiamava Bucky. Lui allora correva, più veloce che poteva, ma non la trovava, non riusciva ad orientarsi. La sua voce proveniva da dovunque, intorno a lui. Poi si fermò, e rimase al silenzio. Un silenzio cupo, opprimente, un silenzio che non lasciava spazio a nient'altro, se non al terrore. Chiamava la ragazza, aveva paura che fosse morta, ma lei non rispondeva. Poi vide qualcosa di fronte a lui, si alzò e corse verso quel qualcosa. Riusciva a vederci meglio. Vica stava in piedi, e gli dava la schiena, piangeva, e pregava la persona davanti a lei, con la pistola puntata in avanti, di non farlo. Quando le fu a pochi passi di distanza quella persona premette il grilletto. Lei cadde, morta, un foro in fronte da cui zampillava il sangue. Lui aveva il sangue di lei in faccia. Si guardò le mani, sporche anche quelle. L' assassino era sparito. Restava lui, con lei ai suoi piedi. Cadde in ginocchio, e pianse.
Si svegliò mandido di sudore, le lacrime agli occhi. Era solo un sogno. Era solo un incubo.

IL SOLDATO D'INVERNODove le storie prendono vita. Scoprilo ora