«Jimin, ne hai ancora per molto?» Erano due settimane che continuava a portare scatoloni in casa nostra, gli avevo anche detto di portare il necessario, ma a quanto pare lui non ha proprio in mente cosa voglia dire "il necessario." lo guardo entrare con un altro scatolone, uno..due, tre e quattro. Solo oggi. Ieri ne ha portati una ventina, solo di vestiti.
Ho capito chi farà la donna nella nostra relazione, come se comunque non si era capito. Mi guarda con uno sguardo da cucciolo indifeso mentre lo brucio con lo sguardo. Quando mi avverte di aver finito di portare scatoloni in casa nostra chiudo la porta, buttandomi sul divano come se avessi portato io tutte quelle scatole. A vederlo fare avanti e indietro mi aveva stancato.
«Sembra come se li avessi portati tu quegli scatoloni»
«Mi é bastato guardarti. Hai in mente di portare per caso anche il letto da casa dei tuoi genitori?»
«Mh..potrebbe servire per quando litighiamo»
«Chi ti dice che litigheremo?» domando, e jimin si mette a cavalcioni sulle mie gambe guardandomi dritto negli occhi.
Aveva iniziato soltanto da tre mesi il terzo anno di superiori, ma già si ribellava e si comportava da diciottenne. Mancavano ancora tre mesi al suo compleanno, senza fretta. Ma questi suoi comportamenti appiccicosi diventavano sempre di più.
«Io me lo sento. Io faró qualcosa di stupido, tu ti arrabbierai e io mi arrabbieró con te, così andró a dormire nel mio letto»
«E se facessimo prima l'amore? O se venissimo io nel tuo letto?» Volevo vedere fin a quale punto era arrivato. Mettersi a cavalcioni e strusciarsi ripetutamente su di me era già tanto. Quando dormivamo la notte cercava di toccarmi il cazzo.
Tutto questo era sicuramente colpa degli ormoni. Inizio a sentirmi molestato. Non sa quanto vorrei sentirlo gemere sotto di me, ma purtroppo per farlo venire a vivere con me ho promesso ai genitori che non lo avrei toccato fino ai suoi diciotto anni. Assurdo, no? Sto mantendendo la promessa.
Conoscendo Jimin andrebbe a dirlo a Hoseok, e Hoseok ne parlerebbe con la madre. Quel ragazzo non sa tenersi un segreto.
«L'amore? Come facciamo ad arrivare a fare l'amore se sei arrabbiato con me?»
«Con il tuo faccino é difficile che rimanga arrabbiato per molto. Vedi? Anche in casa che tocca lavare i piatti sempre a me. Sai che odio lo sporco eppure ti ostini a lasciare i vestiti sporchi per terra. Mi arrabbio per un momento ma poi mi immagino il tuo viso con qualche smorfia per farti perdonare»
Mi abbracció, accoccolandosi al mio petto. Proprio come un bravo..cagnolino? Sembrava proprio un cagnolino in cerca di affetto. Portai la mano nei suoi capelli e ci giocai per un po', non sapevo ancora benissimo come mostrargli il mio amore, non mi era mai capitato di stare per cosi tanto tempo con la persona di cui sono innamorato, per colpa del mio brutto caratteraccio.
«Allora io direi di iniziare a fare pratica, no?»
«Calma gli ormoni, ora dobbiamo sistemare gli altri tuoi duecenti mila vestiti. Ma io dico, che diavolo te ne fai con tutti questi vestiti?» Rise, e rimasi a guardarlo. La sua risata riusciva a riscaldarmi il cuore in una maniera pazzesca. La sua sola presenza mi fa stare bene.
Non mi spiego come io in tutto questo sia cambiato, non avrei mai affermato a me stesso che sono innamorato di qualcuno o addirittura pensare che senza di lui non potrei vivere. Do la colpa a Jimin con le sue romanticherie da romanzi rosa, manga e anime shojo/yaoi.
Si alza dalle mie gambe, e prendo un lungo respiro.
«Al lavoro!» prende uno scatolone e inizia a portarlo al piano di sopra, nella nostra stanza.