Finirono sul letto, Jimin sotto Yoongi, era terrorizzato, ma lo voleva con tutto se stesso e quella volta non si sarebbe fatto mettere paura dalla cosa, voleva accoglierla a braccia aperte - o più precisamente - a gambe aperte.
Il maggiore continuava a baciare il più piccolo che era sotto di lui, voleva farlo sentire amato e non solo un suo giocattolo. Ma sicuramente gliene gliene aveva data dimostrazione, aveva aspettato per un passo del genere ed ora erano tutti e due pronti per farlo. Fare l'amore insieme per la prima volta.
Yoongi spogliò il corpo del fidanzato, lentamente. Voleva captare ogni singola cellula del suo corpo, ogni centimetro. Lo stava studiando come una delle opere d'arte di più belle. Era per lui una divinità. Il piccolo invece era zitto, mentre osservava il maggiore con le gote rosse. Era imbarazzato dal suo sguardo lussurioso. Sembrava che lo avrebbe mangiato da un momento all'altro.
Fu la volta di Yoongi, si spogliò da solo, rimanendo completamente nudo. E Jimin stava morendo, aveva sopra di lui la creatura più bella del mondo. Sorrise, dandosi però dello stupido più tardi. Gli avrebbe dato una piccola vittoria in quel modo.
Yoongi ghignò, scendendo sul suo corpo con piccoli baci, fino ad arrivare al suo bacino. Non sapeva se toccarlo fosse la cosa giusta, ma era meglio non pensarci molto. Portò una mano sul suo membro, muovendola lentamente mentre guardava il minore contorcersi per stare in silenzio e non fargli sentire i suoni soavi che sarebbero potuti uscire dalle sue labbra. Così, deciso a sentire il ragazzo, aprì intanto le sue gambe, portando la lingua all'entrata di Jimin, che stuzzicò. E lì sentì finalmente degli ansimi da parte sua. Doveva essere sorpreso.
«Yoongi ...»
«Shh,va tutto bene» E così ritornò intorno al suo buchetto inviolato, facendoci scivolare dentro la lingua, mentre le sue mani si era fermate sulle sue cosce. Doveva stare fermo, e calmo. Voleva solo quello, o la cosa sarebbe stata un completo fallimento.
Era la prima volta che toccava in tale modo il ragazzo, e non sapeva come certe cose gli piacessero, e sapeva che non lo sapesse neanche Jimin stesso, siccome era la sua prima volta.
Si innumidì le dita con la propria saliva, e con lo sguardo rivoltò verso di lui, lo penetrò lentamente con un dito.
Faceva male, fottutamente male. Era quello che pensava, faceva troppo male che non pensava potesse mai trovarci del piacere fin quando non mosse il dito dentro di lui. Bruciore, piacere.. Bruciore, bruciore ma poi piacere. Al secondo dito la stessa storia, e al terzo. Lo stava preparando, ma pian piano quella cosa gli stava piacendo da matti. Tanto da spingere il bacino contro le sue dita.
Erano entrambi eccitati, i baci e le carezze avevano contribuito. Gli sguardi per loro valevano molto.
Il maggiore ormai felice che il ragazzo riuscisse a sopportarlo, tolse le dita, stendendosi sul ragazzo, con le braccia che mantenevano il peso del suo corpo. Voleva vedere se ci fossero ripensamenti.
«Yoongi.. Vai. Voglio fare l'amore con te» Non si aspettava di certo certe parole, ma era entusiasta. Non sapeva come esprimersi. Annuì, facendosi spazio tra le sue gambe, il pene a contatto con l'apertura del ragazzo prima di penetrarlo. Baciò le labbra del minore che aveva strizzato gli occhi appena era entrato in lui.
Erano diventati un'unica cosa.
Yoongi spingeva lentamente contro di lui, voleva che il ragazzo si abituasse alla sua presenza. Jimin aveva iniziato a piangere. Era una piccola gioia anche se una piccola sofferenza, soprattutto per la sua schiena.Le sue spinte divennero leggermente più disconnesse e più veloci appena sentì Jimin muoversi contro, cosa che aveva fatto con le sue dita, cosa che lo eccitava. E avrebbe soddisfatto il suo piccolo. In poco tempo le spinte divennero più forti e meno delicate di prima, in poco tempo riuscì atrovare la prostata, il punto magico.
Lo colpì più e più volte, sentendo così Jimin gemere senza sosta il suo nome, musica. Musica per le sue orecchie. Non ci volle molto che venne tra di loro, sporcandosi il ventre. Era molto più sensibile, e Yoongi non smetteva di spingere, facendogli sentire ogni centimetro. Si svuotò poco dopo dentro di lui, con un gemito più roco e un bacio alle labbra del ragazzo.
Jimin era scappato, Jimin scappava sempre dai suoi problemi. Ma era riuscito a trovare l'amore.