I problemi cominciarono il giorno dopo. I genitori dopo essersi svegliati, non avevano trovato il figlio a casa. La madre sapeva bene chi chiamare; Yoongi.
Sembrava stesse diventando un problema, più lei gli vietava una cosa più Jimin era spinto a fare il contrario. Capiva, era stata innamorato anche lei. Anche lei si era innamorata così tanto da fare pazzie.
Ma non doveva farle a lei. Potevano parlarne, era vero che non gli aveva dato ascolto ma era solo molto arrabbiata per quello che era successo a scuola. Yoongi sarebbe dovuto rimanere a casa e Jimin sarebbe dovuto andare a quella festa dello sport senza di lui.
Uno, due squilli e rispose.
«Rivoglio mio figlio» Disse chiara, e dall'altra parte del telefono ci fu solo un sospiro, ma la madre capì che fosse un sospito di sollievo.
«Lo riporterò a casa appena si sveglia, non si preoccupi» Rispose Yoongi con fare tranquillo. La madre annuì, anche se il ragazzo quel gesto non poteva vederlo, e finì la telefonata.
Yoongi per svegliare il suo amato diede piccoli baci per tutto il suo viso. Avrebbe voluto rimanere a letto di più, a contemplare quanto fosse perfetto. Ma non era possibile, la situazione poteva soltanto peggiorare e non voleva, voleva stare con Jimin. Voleva poterci stare.
«Cagnolino, sveglia» Rise, vedendo il piccolo broncio che si creò sul volto del minore. Gli diede un ultimo bacio sulle labbra, prima di prendere le coperte, e tirarle indietro così, facendolo rimanere nudo.
«H-hey!» Sbuffò, notando subito la situazione. Era nudo, e anche Yoongi lo era. Si coprì velocemente con le mani facendo ridere più forte Yoongi, che si avvicinò a lui, mordendogli l'orecchio per poi sussurrare.
«Non hai bisogno di coprirti, ho visto tutto ieri notte, non coprire questo ben di Dio, e fammi ammirare» Scosse la testa divertito, tornando però un momento dopo serio, dovevano andare.
«Jimin, devi tornare a casa. Tua madre ha chiamato, e non sembrava di buon umore» Jimin non disse niente, annuì. In cuor suo sapeva di aver sbagliato, ma era stata la notte più bella della sua vita.
Si alzò dal letto come se niente fosse, sentendo un dolore lancinante alla schiena, cosa che lo portò a stendersi ancora una volta. Guardò Yoongi cercando aiuto, e subito si precipitò su di lui per aiutarlo, con una pastiglia nella mano e la bottiglietta d'acqua in un'altra.
«Scusami, penso di esserci andato un po' troppo forte.. Era la tua prima volta» Jimin lo guardò, prese la pastiglia mandandola subito giù, alzandosi piano dal letto, per prendere i vestiti e indossarli. Si sarebbe lavato una volta a casa, non c'era problema.
«In quel momento.. È stato bello» Rispose, come per rassicurare il fidanzato, che fece un piccolo sorriso. Dopo aver preso lo zainetto che si era portato e aver messo le scarpe, uscirono dall'appartamento, camminando mano per la mano.
La madre era proprio fuori la porta che li aspettava, guardò Jimin, prima di fargli segno di avvicinarsi. Yoongi lssciò la mano del ragazzo, lasciando andare il minore che sembrava spaventato dalla reazione della madre. Ma non fece altro che abbracciarlo, e questo sorprese il figlio.
«Non farlo mai più, mi hai fatto prendere un colpo. Scusami, lo so che non dovevo vietarti di vederlo.. Ma ero arrabbiata, Jimin. Non puoi tornare a scuola prima della prossima settimana, capisci? Potrebbe compromettere i tuoi voti e-»
«Mamma, sono io quello che si deve scusare.. E prometto che mi impegnerò per far sì che i miei voti non calino. Io.. Io amo Yoongi. Per favore, non cercare di allontanarci ancora»
«Non lo farò, te lo prometto. E ora, su Yoongi, penso proprio che tu abbia qualcosa da fare!» Jimin lasciò le braccia della madre per fiondarsi sul fidanzato e lasciargli un piccolo bacio sulle labbra, prima di lasciarlo andare.
«Muovi il culo, l'università ti aspetta»