Capitolo 6.

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Ero in camera.
Mi dava fastidio l'atteggiamento di mio padre. Cristo di un Dio. Stanno cercando di contattarmi, cosa avrebbero dovuto fare? È vero c'è bisogno del consenso dei genitori, ma io non credo che esista qualcuno che prende, scappa e va a fare un provino, così... dal nulla.
Scrivevo attentamente la mia mail cercando di essere gentile e di risultare abbastanza decisa e sicura di me...

"Buonasera Charlie,
Ti chiedo di perdonarmi per aver risposto solo adesso. Prima di tutto ti ringrazio tantissimo per i complimenti e per aver notato e guardato i miei video, sono molto felice che tu abbia apprezzato!
Sarei contentissima di venire una giornata in studio, ma, se possibile, preferirei a Roma, essendo più vicina a casa, se non è un problema.
Fammi sapere per l'ora e il luogo. Ti ringrazio per l'opportunità.
Saluti.
Olga Ricci.

Ed ecco qua. La mail era pronta.
L'avevo riletta ormai non so quante volte, con le cuffie nelle orecchie per non sentire le grida di mamma e papà da sotto.
Stavano ancora discutendo...
Feci per premere invio quando...
M:-"Olga! Olga! Olga apri questa porta!!"-
Mia madre...
O:-"Oh ma'! Che c'è?"-
M:-"Senti... abbiamo deciso che non ti porteremo a Roma!"-
O:-"Eh?"-
M:-"È così Olga, tuo padre non è d'accordo e anche io sono preoccupata!"-
O:-"Ma cosa stai dicendo, eri d'accordo!"-
M:-"Olga! Non insistere!"-
O:-"Mamma ma dai cazzo, è un'occasione rarissima!"-
M:-"Ti ho detto di non insistere! E di finirla! Piuttosto concentrati sulla scuola! Devo ricordati che devi ancora recuperare due materie? Hai talento, non ti serve questa "grande occasione"..."-
O:-"Mamma ma, se loro hanno chiesto di ascoltarmi..."-
M:-"Sono loro i tuoi genitori o siamo noi? Olga finiscila. E finiscila di ascoltare questa musica... cosa ha di bello questa musica? Niente. Sempre dietro a questa gente. Togliti tutto questo dalla testa! E vedi di pensare a cose più serie..."-
O:-"Mamma... ti prego..."-
M:-"No! La risposta è no! Tuo padre ha detto di no... e quindi è no!"-

M:-"Mi dispiace."-

Mia madre uscì dalla mia camera.
Chiusi la porta.
Spensi la musica.
Cancellai la mail.

Non rimase nulla.
Cancellai i miei account dai social e spensi il telefono.
Mi buttai sul letto.
Con la faccia nel cuscino.

NIENTE.
NIENTE ROMA.
NIENTE GIORNATA IN STUDIO.

ILLUSA PER NIENTE.

Cosa mi era rimasto adesso? Un'altro rimpianto da aggiungere alla mia infinita lista...
Sembrava tutto troppo bello per essere vero. Perché qualcosa del genere sarebbe dovuta succedere proprio a me in effetti?
Io? Cos'ho io? Niente...

Presa dalla rabbia, dalla tristezza e affogata da domande, presi a lanciare oggetti, ruppi svariate cose, tra cui un quadro con me e i miei genitori...
Come potevano farmi questo?
Cambiare faccia dall'oggi al domani?

E domani?
Sarebbe stato un'altro giorno qualunque. Con tristezza in più e voglia di vivere in meno.
Niente.

Niente di niente.

SENZA DIRE GRAZIEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora