Il richiamo di casa

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Il mese di Gennaio era volato via scandito da una serena quotidianità, Credence che si era dimostrato attento nella cura di piante e animali, aveva scoperto di possedere un notevole talento per la preparazione di Pozioni e Filtri Magici.

Newt e Credence si erano trasferiti nella nuova casa di Jacob sopra la pasticceria, Credence era un ottimo coinquilino, la mattina aiutava Jacob nel negozio, e per dormire non necessitava di tanto spazio, dato che la sua camera era nella valigia.

- Uh, uh, uh...oh...uh, uh, uh -

Newton rimasto solo a casa, era immerso nella stesura di un capitolo del libro e quello strano verso lo distolse della sua concentrazione.

Un esemplare di gufo cornuto lo stava fissando con i suoi occhi vacui da fuori al vetro della finestra, era li per consegnargli una lettera.

Il magizoologo si diresse alla finestra e la aprì, prese la lettera e accarezzò il pelo setoso dell' animale, che si rivelò docile, poi lascio che beccasse dalla sua mano una manciata di semi di dittamo, poi quando si ritenne soddisfatto, il gufo volò via.

Newton tornò alla scrivania, curioso di scoprire il contenuto della busta.

La busta era bianca, il timbro in ceralacca originale era illegibile dato che sopra vi era stato apposto il sigillo delle poste Americane, il retro della busta recava la dicitura: all' attenzione del Sig. Newton Artemis Fido Scamander, o più semplicemente Newt. C'era una sola persona che si era presa la briga di imparare il suo lungo nome completo, ed era una persona con un nome ben più lungo, il suo insegnante di Trasfigurazione ad Hogwarts, Albus Silente.

Newt aveva scritto al suo professore poco dopo la cattura dell'Obscuriale, purtoppo la loro distanza era notevole, e per questo la risposta si era fatta attendere.

Il contenuto della lettera era il seguente:

Newt,

Sono felice che il Nuovo Mondo ti abbia accolto con favore; come ti avevo detto prima che partissi, l'avventura è la migliore cura per una delusione amorosa.

Noto con piacere che il tuo libro è colmo di nozioni interessanti, che io stesso ignoravo; ogni volta che leggo i tuoi scritti, mi sento uno studentello alle prese con un libro di testo.

La tua lettera mi ha fatto gioire, trovare un modo per salvare le vittime degli obscuriali è divenuto un imperativo morale, e mi piacerebbe tanto che fossi tu a trovarlo, ma per quanto siano nobili i risultati che otterrai, purtroppo non credo che serviranno a lenire il dolore che affligge la mia anima.

Ti raccomando di prestare la massima cautela, ogni qual volta ti troverai a cospetto di un Obscuriale, il senso di colpa che provo per la morte della mia povera sorella, è immenso, e non riuscirei a sopportare di avere anche la tua morte sulla coscienza.

Ho trovato un Editore interessato a pubblicare il tuo manoscritto, ma ha detto che il mercato letterario è molto volubile, per questo vuole incontrarti entro la prima metà di Marzo. Spero che la lettera ti arrivi in tempo, aspetto con ansia di rincontrarti, così che tu possa raccontarmi tutto di persona.

P.S. La vicenda del ragazzo, Credence è davvero sfortunata, dalla tua lettera sembra che ti sia affezionato molto a lui. Sarei curioso di conoscerlo personalmente, se è potente e brillante almeno la metà di quello che scrivi, allora non posso fare a meno di dirti che per lui le porte di Hogwarts sono aperte.

Non aspetto una tua risposta, perchè mi giungerebbe sicuramente dopo il tuo ritorno in patria. A presto Albus Silente

Intanto al piano di sotto, la pasticceria era gremita di clienti, i newyorkesi sembravano non averne mai abbastanza delle creazioni di Jacob, soprattutto adesso che aveva riacquistato la memoria e molti altri animali fantastici lo avevano ispirato nelle sue creazioni.

La richiesta di dolci era cresciuta a tal punto che Credence e Jacob, non bastavano per gestire l'attività.

A loro si era aggiunta Millicent Dotten, la madre di Modesty, era stato Credence a proporle il lavoro, e lei aveva subito accettato, per crescere dodici figli i soldi non erano mai abbastanza, inoltre si era subito mostrata molto capace.

Non appena arrivò l'ora di pranzo Jacob e Credence salirono a casa per mangiare con Newt, mentre Millicent, che abitava a pochi metri riusciva a tornare a casa per pranzare con i suoi figli.

Jacob tornò a lavoro, mentre Credence e Newt, si dedicarono alle loro lezioni.

-Din...don-

Tina Goldenstain, un pò defilata era alla porta, Newt andò ad aprire.

- Ciao Newt......., ciao Credence- aggiunse appena il ragazzo corse a vedere chi era arrivato.

Tina si scambiò un'occhiata molto esplicativa con Newt, il quale prontamente suggerì a Credence di tornare ad esercitarsi con le pozioni, nella valigia.

Tina aveva bisogno di parlare a Newt, ma l'argomento in questione inquietava molto il giovane Credence.

E non c'era da stupirsi se il ragazzo appena sentiva nominare Percival Graves, pensasse a Gellert Grindelwald, a quanto fosse stato stupido a fidarsi di lui e di come questi lo aveva manipolato senza farsi scrupoli.

Portentina tirò fuori dalla borsa tre documenti firmati e timbrati da Elphaba Bricks, la preside di Ilvermorny, aveva concesso i permessi per accedere alla Scuola di Magia più blindata del mondo.

-Credi che potremmo scoprire qualcosa di utile sul Signor Graves? Qualcosa che possa aiutarci a trovarlo?- chiese Newt, poi prese un lungo respiro e aggiunse.- Credi che ci sia ancora qualcosa da trovare?-

Tina si fece pensierosa

- Io ci andrò, è la mia ultima occasione per riuscire a scoprire qualcosa su un uomo che è stato dato per scontato per troppo tempo.-

- E io verrò con te.- disse e l'abbracciò.

Newt avrebbe voluto dirle del suo imminente ritono in patria, ma la strega era già troppo scossa dagli eventi e così decise di rimandare. Tina tornò a casa, e Newt alla sua lezione, l'indomani sarebbero partiti alla volta del Massachusetts.

Per qualcun altro la giornata non era ancora terminata, quella sera il signor Kowalski chiuse prima la sua attività, e cambiò la sua divisa sporca di farina con un completo nero elegante, quella sera aveva dato appuntamento alla sua dolce Queenie, avrebbero cenato al ristorante "The Roof".

Uno dei lati positivi di frequentare una strega è di certo il fatto che lei ignori davvero molto del modo babbano, per esempio Queenie non aveva mai sentito nominare il "The Roof" e si può dire che l'effetto sorpresa giocò a favore del babbano.

Queenie, cinta in un lungo abito color cipria, elegantemente decorato con gli swarowski bianchi che disegnavano dei fiori sul lato sinistro della gonna, stringeva la mano del suo accompagnatore e insieme fecero il loro ingresso nel locale più elegante di Manhattan.

Un cameriere li accompagnò al piano di sopra dove li attendeva il loro tavolo, era uno di quelli vicino all'immensa vetrata che dava su Times Square che la sera era uno spettacolo da togliere il fiato.

Queenie si tolse il cappotto e prese posto, Jacob si mise in ginocchio e davanti alla sala gremita e all' amore della sua vita disse:

-Queenie, vuoi sposarmi?- l'emozione era così tanta, che a stento riusciva a tenere nella mano lo scatolo con l'anello.

Dopo un tempo che a Jacob sembrò un'eternità, Queenie parlò.

-Sì.-

Animali Fantastici e Dove Trovarli: Destinazioni IncantateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora