Vita da Grifondoro

287 15 3
                                    

Ben presto Credence si abituò alla nuova routine, correva da una lezione all'altra , e dopo le prime settimane che trascorsero rapidamente,  le cose iniziarono a farsi difficili.

In Trasfigurazione, Difesa e Storia della Magia, dovendo partire da zero, si trovò presto sommerso di compiti da fare, nelle altre materie si può dire che gli andò anche peggio, dato che gli insegnanti erano così sorpresi dalla sua preparazione che spesso trascinati dalle circostanze decidevano di spiegargli argomenti molto avanzati per uno studente del primo anno.

Le sue giornate erano sempre più solitarie, si divideva tra le lezioni individuali la mattina e i pomeriggi interi trascorsi in biblioteca.

Lo scambio di lettere con i suoi amici si fece molto rado, dato che a causa della lontananza le missive ci mettevano tantissimo tempo ad essere recapitate, soprattutto oltre oceano.

A stento riusciva a vedere i suoi compagni e con il passare del tempo sentiva di avere sempre meno cose in comune con loro, ricominciava a sentirsi diverso e ricominciò ad incolpare se stesso di tutto ciò che di negativo c'era stato nella sua vita.

Arrivò poi il giorno della prima e attesissima partita di Quiddich: Grifondoro contro Serpeverde.

Credence era ad Hogwarts da ormai due mesi e quel giorno si allontanò dal castello più di quanto avesse mai fatto nei giorni precedenti, non aveva mai assistito a nessuna partita di nessuno sport e la vista del campo gremito e di quella folla di ragazzini esultanti che sventolavano sciarpe verdi o rosse, gli riempì il cuore di gioia.

Credence riuscì a prendere posto nelle prime file per ammirare le imprese dei Grifondoro, capitanati da Davin LeRue, un cacciatore dai riflessi fulminei, e con una grande fiducia nel gioco di squadra.

I loro avversari erano Ubert Bycto, battitore perfetto e perfezionista, ma dall'ego smisurato e la sua squadra.

Già dopo dieci minuti i Grifondoro erano in vantaggio, trenta a dieci, nonostante Ubert cerasse di ostacolare i battitori, LaRue non si lasciava intimidire, si divincolava rapido riuscendo ad evitare la traiettoria dei Bolidi che volavano a tutta velocità, spostandosi all'ultimo secondo, gli altri cacciatori e i due battitori, fecero fronte comune contro i lanci assassini di Ubert, lasciando il capitano libero di segnare senza correre rischi.

I Grifondoro furono presto in testa con 130 punti, LaRue era inarrestabile, ben presto per i Serpeverde acchiappare la Pluffa divenne impossibile, il pubblico era in delirio, poi all'improvviso Nolan Savater, il cercatore dei Sepeverde, sogghignando sinistramente mostrò il suo pugno destro in cui stringeva fiero il boccino d'oro appena catturato.

Ubert, era già pronto a vantarsi della sua vittoria, ma aveva fatto male i conti, i Grifondoro avevano segnato ben 210 punti e nonostante il boccino d'oro la situazione non cambiava.

Lo stadio proruppe in un urlo di gioia, Davin si strinse ai suoi compagni, provati dall'incontro, invece Ubert scese furente dalla scopa e iniziò ad inveire contro il cercatore.

Nonostante i Grifondoro non fossero la sua casa, Credence si sentiva euforico e dopo il match si intrattenne piacevolmente con i suoi amici, sotto il cielo terso di una piacevole giornata di fine autunno.

La settimana successiva l'inverno calò la sua gelida cortina su Hogwarts.

Credence si recò come al solito alla lezione di Trasfigurazione, gli altri studenti erano già tutti nelle aule scolastiche e i suoi passi rimbombavano nell'atrio deserto, il cielo era oscurato dalle nubi, il vento martoriava gli alti cipressi che circondavano l'edificio e le gocce di pioggia cadevano lente e inesorabili lungo le vetrate rendendo Hogwarts un ambiente spettrale.

Quando aprì la porta dell'aula di Trasfigurazione, si trovò dinnanzi all'aula gelida e umida, a fatica si costrinse a sedersi ad uno dei banchi in prima fila, ogni suo respiro creava una densa nuvoletta di fumo bianco quando fuoriusciva dalla sua bocca, allungò le maniche nere del cappotto per poter coprire le sue mani che per il freddo iniziavano a farsi cianotiche.

All'improvviso un cigolio catturò l'attenzione del ragazzo, dietro la cattedra del professore, c'era una porticina aperta su un ambiente illuminato, da lì dentro il Professor Silente fece segno a Credence di entrare, omaggiandolo di un gentile sorriso.

Appena entrò nell' ufficio di Silente, lo studente fu accolto da un dolcissimo tepore e da un atmosfera accogliente.

Quel giorno tennero la loro lezione seduti ad un piccolo tavolo da cucina, mentre sorseggiavano del delizioso tè alla lavanda e mirtillo che diffondeva un profumo piacevolmente intenso.

Credence era intento ad esercitarsi con l'ncantesimo Scibblifors, cercava di trasformare una forchetta in una piuma d'oca, era un compito piuttosto semplice per i suoi standard eppure quel giorno faticava a concentrarsi.

Doveva essere colpa del professor Silente e della strana occhiata che gli aveva scoccato non appena aveva messo piede nel suo studio, aveva provato una sensazione di strana inquietudine e di infinita tristezza.

Dopo che l'ennesimo tentativo del ragazzo fallì al pari dei precedenti, il docente invitò Credence a sedersi sul divano e a mangiare qualche biscotto al miele, li iniziarono a conversare amichevolmente.

- Ti stai trovando bene qui ad Hogwarts?- gli chiese.

- Si, molto bene.- rispose asciutto.

- Con i tuoi compagni, come va?- incalzò Silente.

- Non ci vediamo spesso come vorrei. Ma ora ho bisogno di studiare per il mio esame, così potrò passare presto al secondo anno, per poter andare via da qui il più presto possibile.- appena ebbe finito di parlare se ne pentì. - Non intendevo  offendere la scuola è che vorrei tornare dai miei amici.- 

- Senti molto la loro mancanza?- lo interrogò allora il docente.

Il ragazzo annui. 

- Cosa vorresti fare dopo il diploma?- chiese ancora.

- Newt, ehm il Signor Scamander mi aveva proposto di unirmi a lui nei suoi studi sulle Creature Magiche, ma fino al mio diploma potrebbe cambiare idea.- spiegò demoralizzato.

Il professore ritornò a fissarlo, il ragazzo faticava a sostenere il suo sguardo, intanto Albus Silente iniziò a parlargli in modo lento e modulato.

- I cambiamenti sono inevitabili, mio caro ragazzo, ma non significa che debbano per forza essere negativi, e il legami davvero importanti resistono alle avversità. Spesso anche troppo. Devi sapere che quando avevo la tua età anche io ero solito trascorrere i miei pomeriggi in compagnia dei miei libri e fin troppo spesso anche dei miei dolorosi ricordi. Un giorno però conobbi un ragazzo simpatico ed estremamente intelligente, e con il tempo iniziai a fidarmi di lui, gli raccontai tutto di me, luci e soprattutto ombre, lui sembrava essere l'unico capace di accettare il mio passato e ad accettarmi nonostante tutte le mie stranezze.-

Un sorriso si fece spontaneamente spazio sulle labbra di Credence, il professore invece si fece più serio.

- La nostra amicizia crebbe in mesi e divenne duratura, ma mio fratello minore vedeva in lui un pericolo e cercò di allontanarci, ci scontrammo spesso, finchè un giorno funesto io e il mio amico lo sfidammo a colpì di incantesimi e mia sorella rimase uccisa.- 

Il giovane americano fissò l'adulto con espressione sbigottita, incapace di parlare, continuò ad ascoltare.

- Il nome del ragazzo di cui ti ho parlato era Gellert Grindelwald.- pronunciò la frase in modo piatto e monocorde, come se avesse pronunciato la più banale delle opinioni o il più frivolo dei pettegolezzi.

-  A undici anni il cappello mi smistò nei Grifondoro e due anni dopo aver conosciuto divenni insegnante e poi direttore della casa dei coraggiosi e nobili d'animo, eppure quando rincontrai Gellert che contava già centinaia di capi d'accusa e di crimini contro l'umanità, scoprii che l'affetto che provavo per lui non era mutato negli anni, sentivo di avere davanti a me ancora quel ragazzino intraprendente e saggio, quel giorno fui incapace di oppormi a lui e gli permisi di fuggire, non passa giorno in cui non mi penta delle mie azioni.-

- Ci sarebbero altre cose che vorrei tu sapessi, ma per il momento credo di aver sconvolto fin troppo la tua giovane testolina. - così dicendo gli diede una pacca sulla spalla e lo sudente si congedò.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: May 19, 2018 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Animali Fantastici e Dove Trovarli: Destinazioni IncantateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora