Oltre questa vita

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La ricerca dei Doni della Morte sembrava procedere nella direzione giusta, e Ariana continuava a dare segni di miglioramento, eppure tutto stava per cambiare.

Poi una mattina di aprile, Grindelwald ricevette una lettera e partì per la Berlino senza avvisare il suo amico Albus.

Sua madre si era gravemente ammalata e aveva espresso il desiderio di rivederlo prima di morire.

Gellert viaggiò a cavallo della sua scopa volante fino a Londra poi in treno raggiunse Berlino dopo due estenuanti giorni di viaggio.

Quando raggiunse il castello di suo zio, apprese la notizia della morte di sua madre. 

Grindelwald fu costretto a presenziare all'ipocrita celebrazione funebre.

Dopo la celebrazione vide uno dei suoi fedeli compagni a Durmstrang e andò a salutarlo, tutto il suo mondo gli era appena crollato addosso, aveva bisogno di un amico o almeno di qualcuno con cui andare ad ubriacarsi.

Il suo compagno ignorò il suo saluto, e proseguì dritto per la sua strada.

Gellert lo prese per un braccio per tentare di fermarlo, lui si liberò, assunse un'espressione disgustata e iniziò a parlare sottovoce.

- Toglimi le mani di dosso, frocio. Konstantin ci ha raccontato cosa lo costringevi a fare quando eravate soli, quelli come te dovrebbero sparire dalla faccia della terra, che coraggio hai di disonorare il mondo magico e la nobile stirpe dei Grindelwald. -lo insultò sprezzante. -Non ti ammazzo solo perchè siamo in un cimitero, ma ti conviene scappare, se ti incontro di nuovo non riuscirai a raccontarlo, stanne certo.- quando ebbe finito sputò addosso a Gellert e poi se ne andò.

Nelle vene di Gellert scorreva solo rabbia e sete si vendetta, voleva fuggire dalla Germania ad ogni costo, ma prima rubò le spoglie di sua madre dal pomposo Mausoleo dei Grindelwald e le portò ad Hannover per seppellirla accanto alla tomba di suo padre.

Quando fece ritorno a Godric's Hollow, era cambiato tutto.

Albus era furioso perchè Gell era partito senza avvertirlo, Ariana aveva ripreso ad avere degli attacchi violentissimi, e intanto Aberforth era tornato a casa per le vacanze di Pasqua e aveva reso Gellert il capo espriatorio di tutti i problemi che affliggevano la sua sfortunata famiglia.

Per fortuna il giovane tedesco riuscì presto a riguadagnarsi la fiducia di Albus, aveva un vero talento nel riuscire a convincere Albus Silente a fare tutto quello che voleva, e adesso che l'unico desiderio di Gellert era partire alla ricerca dei Doni e di vendetta, quello diventò anche il desiderio di Albus.

Albus tornò all'attacco con Aberforth, non sarebbe stato come quando voleva partire per l'Irlanda, questa volta aveva Gellert al suo fianco.

Albus: - Sono abbastanza maturo per potermela cavare da solo, e Ariana starà meglio con noi, che con te. Tu e la mamma la avete trasformata in un vegetale, ma lei è una ragazza normale, e ora che sta guarendo è il momento che cominci a vivere l'esistenza che le abbiamo sottratto.-

Aberfort: - A te non è mai importato niente di nostra sorella  e adesso pensi di riuscire a risolvere tutto. Sei solo un pazzo e ti lasci influenzare da questo qui che è più pazzo di te. Ariana non è una ragazza normale. Mi dispiace infrangere l'immagine della famiglia felice che avete creato, ma quello che avete fatto per Ariana è il minimo, io l'ho accudita da quando aveva sei anni fino a quando sono dovuto partire per Hogwarts, e non ti lascerò rovinare il mio lavoro, ora che sono così vicino al diploma. Ariana resta qui e tu fai parte di questa famiglia fino a quando non tornerò a casa, da quel momento sarai libero di fare quello che credi.-

Albus:- Non puoi dirmi cosa devo fare! Non sei mio padre! E poi sono io il fratello maggiore!-

Aberforth:- Allora qualche volta prova a dimostrarlo!

Gellert:- Albus è un mago pieno di talento, ha sprecato fin troppo tempo in questo paesino sperduto, se è vero che gli vuoi bene dovresti volere il suo meglio.

Aberforth:- Non avresti mai dovuto parlargli di Ariana, me lo avevi promesso, sei riuscito ad attirare guai persino qui, in mezzo al nulla!

I ragazzi gridavano e si spintonavano violentemente l'uno con l'altro, ad un tratto Aberforth scaricò una raffica di pugni addosso a Gellert, Albus impugnò la bacchetta e di interpose tra i due, lo scontrò si interruppe per un attimo, giusto il tempo che occorse ad Aberforth e a Gell di prendere le loro bacchette e poi riprese a colpi di Stupeficium ed Expelliarmus.

Continuavano a ferirsi anche con le parole e gli insulti, che diventavano sempre più taglienti.

-Avada Kedavra!- gridarono insieme, tre scintille verdi partirono dalle loro bacchette, tutti e tre furono costretti a buttarsi a terra per schivare i colpi. 

Quando si rialzarono, ciascuno di loro avrebbe preferito essere morto, per non vedere la scena straziante che si mostrava ai loro occhi. 

Ariana stava correndo verso i tre ragazzi per fermare il loro litigio, ma la sua corsa era stata interrotta da una maledizione.

La ragazza era morta, per mano di uno dei suoi fratelli, o per colpa di quel ragazzo a cui si era tanto affezionata. Il corpicino di Ariana giaceva in terra esanime. Erano tutti responsabili.




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