『19 - Strong』

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Il panda aprì lentamente gli occhi. Era su un letto, ma non in camera sua. La stanza era piccola, con le pareti bianche e la luce artificiale che bruciava gli occhi: era in ospedale.

Si guardò attorno: non c'era niente a parte lui e il suo letto. Gli venne con conato di vomito, ma non riuscì a vomitare. Era da giorni che non mangiava e, se avesse vomitato qualcosa, sarebbe stato lo stomaco.
Cercò di mettersi in piedi, ma cadde sul freddo pavimento. In quell'istante sentì delle urla provenire da fuori la sua stanza. Sentiva Kris che lo chiamava. Un brivido freddo gli attraversò la colonna vertebrale.

Si trascinò fino alla porta della stanza e la aprì. Ogni muscolo gli bruciava, ogni osso sembrava rotto, ogni boccata di aria che prendeva gli sembrava di inspirare scheggie di vetro.
«Yifan!» urlò con le ultime forze rimaste.
Sentì dei passi, delle mani che lo afferravano, un respiro affannoso, delle voci lontane e poi il buio, un'altra volta.

Kris stava lì, con le lacrime agli occhi e il corpo inerme del piccolo Tao tra le braccia. Aveva sentito che lo aveva chiamato, lo aveva sentito!
Sapeva che aveva bisogno di lui e lui ci sarebbe stato.
"Tu vivrai. Noi vivremo. Te lo prometto" aveva detto.
Ma sapeva che lui non sarebbe sopravvissuto.
Due maledetti mesi. Solo due mesi di vita per un ragazzo di 20 anni, che da vivere ne ha ancora.

A volte la vita è ingiusta, ma se sei stato scelto per viverla, allora sei abbastanza forte per farlo.

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