『6 - Kiss』

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«Ciao, Tao...» un ragazzo si mise davanti a Tao mentre correva verso l'aeroporto.
«Jongin... che cosa vuoi? Dove sono gli altri tre?» chiese il più grande al bullo.
«Io ecco... io volevo semplicemente scusarmi... sì, scusarmi per tutto quello che ti abbiamo e che ti ho fatto» abbassò la testa.

Tao era confuso: Jongin si era appena scusato per averlo bullizzato.
«Ecco vedi... devo dirti una cosa, ma non trovo il coraggio... ah...» il più piccolo mise le mani nei suoi capelli neri «È complicato! Ma io... vedi... tu... tu mi piaci, Zitao Huang. Sì, mi piaci, tanto!»

Jongin corse verso Zitao e lo baciò.
Era il primo bacio che Tao riceveva, ma se lo immaginava diverso.
Lui non voleva Jongin. Lui voleva solo andare dal suo Kris.
Il panda non ricambiò il bacio, anzi, spinse delicatamente Jongin. Gli occhi di quest'ultimo si riempirono di lacrime e il ragazzo scappò via, coprendosi il viso con le mani.
«Jongin, aspetta!» lo chiamò il più grande.
Tao si mise ad inseguire il ragazzo, finché non lo perse di vista.

Ormai si era fatta sera e Tao stava ancora correndo per arrivare all'aeroporto: con la dichiarazione di Jongin, Zitao si era completamente dimenticato di Yifan.
Quando arrivò ormai tutto l'aeroporto era deserto.
Guardò il cellulare:

Messaggio da Kris♡:
Hey piccolo! <3 Sono arrivato ^^

Dove sei? <3

Tao... ti ricordi che dovevi venire a prendermi?

Sono due ore che aspetto... Dove sei?

Ti è forse successo qualcosa??

Chiamata persa da Kris♡
Chiamata persa da Kris♡
Chiamata persa da Kris♡

Stai bene?

Va be... io vado ad alloggiare nell'hotel vicino all'aeroporto. Mi trovi là.

Se entro domani non ti farai vedere me ne andrò e non ti romperò più, te lo prometto. Anche se... se eri speciale per me.

Tao, leggendo quei messaggi, si mise a piangere e cercò l'hotel più vicino, sperando di trovarci Kris.

"Aspettami Kris, sto arrivando."

***

Jongin correva sempre più veloce, senza preoccuparsi minimamente di dove lo stessero portando i piedi.
Zitao, quel piccolo panda, lo aveva respinto, gli aveva spezzato il cuore.
In fondo era quello che si meritava: lui gli aveva spezzato tante di quelle ossa.
Però le ossa si possono aggiustare, il cuore no.
Quando guardò dove fosse arrivato, il ragazzo si ritrovò davanti alla casa del suo migliore amico Kyungsoo, bullo insieme a lui e l'unico a sapere della sua omosessualità.
Senza farsi troppi scrupoli suonò il campanello e la porta venne aperta dallo stesso Kyungsoo:
«Jongin... oddio Jongin, ma che ti succede? Ah non stare lì, entra!»
Il più grande lo condusse nella sua stanza, dove Jongin raccontò il motivo del suo pianto.
«Oh capisco, quindi... sei innamorato di Tao?»
«S-sì, ma l-lui non mi v-vuole!» singhiozzò il più piccolo.
Kyungsoo lo accolse tra le sue braccia, cercando di dargli sicurezza.
Poi all'improvviso interruppe il contatto tra di loro per crearne uno nuovo, uno tra le loro labbra:
«Non sei l'unico ad essere stato respinto, Jongin» gli sorrise con tristezza Kyungsoo.

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