Eragon aveva le mani legate sopra la testa ed era appeso con un gancio da macellaio sopra un cerchio di pietre viola luccicanti. I suoi piedi nudi sfioravano appena il pavimento, i pantaloni erano strappati in più punti e una striscia di stoffa messa fra i denti gli impediva di parlare. Non avrebbe potuto comunque farlo, dato che era svenuto e la sua testa sporca di sangue secco penzolava stanca sul petto nudo. Era stato brutalmente malmenato: aveva la pelle sulle costole terribilmente viola che stava a significare che sotto c'era qualcosa di rotto; sulla schiena c'erano grossi lividi attorno a dei piccoli buchi, probabilmente una mazza ferrata senza punte mortali; il suo volto, il suo bel volto era segnato da profonde occhiaie e tagli sugli zigomi.
"Eragon! Eragon, cosa ti hanno fatto?" Astra si precipitò velocemente verso di lui e gli accarezzò leggermente le guance con le mani per non fargli male. Eragon si riprese di soprassalto e quando realizzò chi aveva davanti, inaspettatamente si disperò.
"Astra... non dovevi venire, eri l'unica persona al mondo a non dover venire a salvarmi... scappa prima che puoi, loro vogliono te... devi andare via... fuggi..." ansimó.
"Va bene, grazie per l'informazione, me ne vado subito senza di te. Ti lascio appeso qui come un salame, ci si vede in giro." Lo prese in giro lei, dato che sapevamo entrambi che quell'osservazione era piuttosto stupida. Schioccò le dita per liberarlo e per la prima volta in vita sua rimase senza parole. Non successe nulla. Lo fece di nuovo e niente si mosse.
"Ma che..."
"Cristalli incantati, dentro al cerchio non puoi fare magie."
"Ma questo non è possibile. No, non..."
"...e invece si, so-tutto-io. Secondo te perché sarei ancora qui?"
"Perché non sei in grado di badare a te stesso e hai bisogno che io ti venga a salvare ogni volta che ti metti nei guai, ecco perché." Eragon tentò di ridere, ma si provocò solo un rantolo di tosse. Astra lo aiutò a liberarsi dal gancio, ma non riuscì a spaccare le catene che gli tenevano i polsi. Lui le cade a peso morto addosso senza nemmeno rendersene conto da quanto era esausto. Astra lo abbracciò volentieri, ma voleva andare via il più velocemente possibile da lì e quindi lo trascinò fuori dal cerchio; respirava a fatica: colpa delle costole rotte.
"Dove sono tutte le tue cose?"
"Prova a vedere in quella cassa laggiù."
Astra attraversò la stanza e aprí il baule trovandoci dentro tutti gli effetti di Eragon.
Una volta aiutato a rivestirsi prese le sue armi e la torcia.
"Dobbiamo andare via il più velocemente possibile: tieniti forte a me, so dove dobbiamo andare."
Astra ripercorse la strada che aveva fatto all'andata con molta scioltezza. Non aveva previsto però che a metà percorso si sarebbe trovata la strada sbarrata.
"Che vi avevo detto? Ecco la salvatrice, meleesha, venire a soccorrere il suo dolce amato. Ah l'amore... com'è bello l'amore... com'è prevedibile l'amore."
"Che c'è sei invidioso Agramon? Vuoi un po' d'amore anche tu? Sai è comprensibile dopo tutto l'odio che ti circonda desiderare un po' d'amore."
"Non sei simpatica."
"Neanche tu."
"Vieni con me, o battiti contro di me. Scegli bene ragazza, dall'ultima potresti non uscirne viva."
"Allora preferisco morire."
Tenendo ben saldo Eragon sulle sue spalle, prese a ruotare lentamente per andare vicino alla porta destra dall'altra parte della stanza ovale. Doveva prendere tempo e coglierli di sorpresa. Karev aveva la spalla fasciata: un pericolo in meno. Trevor e Agramon erano purtroppo in splendida forma. Astra notò che il braccio destro di Agramon era ancora al suo posto. Non si fece troppe domande, aveva altro a cui pensare.
"Continui a non capire che stando con me potrai fare grandi cose per tutti quelli come noi. Potrai essere libera potrai essere te stessa."
"Non voglio essere me stessa con te. Il meglio di me non voglio darlo a te."
Ormai era giunta proprio davanti alla porta che desiderava: alzò rapidamente la mano e fece esplodere le pietre che si trovavano dietro i tre. Sentí immediatamente un forte calo di forze, ma grazie alla sua collana le riprese rapidamente. Si voltò e percorse il più velocemente possibile il corridoio: arrivata a metà strada fece nuovamente esplodere l'arco che aveva appena varcato. Sentì dall'altra parte del muro che aveva appena creato l'urlo di frustrazione dello stregone. Riprese a correre il più velocemente possibile anche se notò che Eragon faceva più fatica di prima.
"Non fermarti, siamo quasi arrivati. Resisti, resisti per me."
In pochi minuti furono di nuovo sotto la botola da cui Astra era entrata e ne uscirono rapidamente.
"E adesso come facciamo ad andare via di qui?" Domandò il ragazzo.
"Se tutto è andato secondo i piani..." Astra uscì dalla porta del tempio e guardò in giro: "...sì! Grande!" Esultò alla vista dei cavalli: il suo Aurelio era riuscito a ritrovare Ottavio. E adesso erano pronti e già sellati proprio di fronte a loro.
"Ti aiuto a salire."
Una volta in sella Astra spronò i cavalli al galoppo. Le sembrò passata un'eternità prima di varcare i cancelli sud della città.
"C'è un altopiano poco distante da qui, possiamo andare lì e riposarci." Disse lei, ma Eragon le rispose diversamente:
"No non commetterò quell'errore una seconda volta... andiamo direttamente laggiù. Vedi quel punto di luce su quella collina? Lì c'è una grotta molto sicura, andiamo lì ci vorranno poche ore" disse.
"Ok... ma che significa per la seconda volta?"
Eragon gli raccontò di quando era stato inseguito dai Razac con suo padre Brom e del fatto che proprio lì lui era stato colpito a morte, per colpa sua. Ebbe una strana sensazione nel raccontarlo.
"Mi dispiace. Mi dispiace tanto. Ti porto in quel posto sicuro allora."Poche ore dopo erano giunti nel punto stabilito da Eragon. Astra prima di scendere da cavallo andò a vedere cosa fosse quella montagna luccicante che si trovava di fronte a lei: scoprì che era una grandissima teca di diamante e con stupore vide che al suo interno riposava il suo amico Brom, tale e quale a come lo ricordava.
"Oh. Eragon..."
"Si, è Brom. La tomba è stato un omaggio di Saphira." Prese a girargli la testa.
"Astra... sto per..." cade per la seconda volta in braccio ad Astra, che aveva fatto appena in tempo a smontare da cavallo per precipitarsi da lui.
Troppe emozioni in un solo giorno Eragon, forse è meglio che ti rilassi, ci penso io a te."
Detto questo, come se fosse stato un comando, Eragon scivolò in un'oscurità senza tempo.
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Eragon - La Seconda Profezia
FanfictionCosa accadrebbe se Eragon non partisse più a causa di una nuova minaccia? E se stavolta non dovesse affrontarla da solo, se stavolta ci fosse un altro Cavaliere dei Draghi al suo fianco? Eragon e Astra sono la coppia perfetta per poter proteggere Al...