La risposta è nel tuo cuore

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Eragon inizialmente si sentì in colpa per aver detto ad Astra che sarebbe andato da Roran, ma non poteva di certo dirle che sarebbe andato alla ricerca di Arya ad Ilirea.
Eragon aveva bisogno di risposte: da mesi ormai non riusciva più a capire cosa succedesse nel suo cuore. Guardava Astra e sentiva un vuoto allo stomaco, poi pensava ad Arya e si sentiva quasi in colpa a provare attrazione verso una donna che non fosse lei, visti tutti gli eventi che avevano vissuto negli ultimi anni. Certamente aprire il suo cuore ad Astra aveva reso quei sentimenti ancora più reali e forti, soprattutto perché erano ricambiati, ma la difficoltà nell'esporre i sentimenti di entrambi rendeva tutto più difficile. Eragon aveva deciso così di sciogliere ogni suo dubbio, mettendo l'orgoglio e l'imbarazzo da parte e parlare dei suoi sentimenti anche all'altra persona interessata, il che avrebbe richiesto un grande sforzo da parte sua.
Il cielo era nuvoloso e il vento ruggiva forte nelle orecchie di Eragon: stava cavalcando le pianure che lo separavano da Ilirea da due giorni e ormai poteva vedere la città all'orizzonte. Avrebbe trovato i cancelli aperti ad aspettarlo e avrebbe percorso la lunga via che conduceva alla reggia entro la sera di quello stesso giorno. Infatti, un'ora prima del tramonto, varcava la soglia del portone che solo due anni prima aveva superato per sconfiggere Galbatorix. Aveva un ricordo non troppo felice di quella giornata: certo, aveva sconfitto il re tiranno, ma aveva perso delle persone a lui care e se ne sentiva ancora responsabile. Proseguì nella fortezza che era stata rimessa a nuovo secondo i gusti più raffinati di Nasuada: dove prima c'erano gli arazzi del regno, adesso c'erano bandiere alternate a mappe disegnate a mano, ritratti di sovrani precedenti, poesie e perfino qualche rappresentazione della battaglia di Urû'baen. Eragon aveva sempre odiato la sua figura perché la riteneva troppo grande e luminosa, come fosse l'unico protagonista, e lui non si sentiva affatto così.
Raggiunse la sala del trono e, con disappunto, la trovò vuota, ma comunque ben controllata da due soldati bardati di viola e argento che incrociavano le loro picche. Fortunatamente sapeva dove andare. Trovò Nasuada in giardino intenta ad accarezzare una rosa rossa nel suo bellissimo e vasto giardino all'interno del Castello Reale.
"Se avessi un giardino, mi ci rifuggerei anch'io." Le disse Eragon.
"Beh, tu hai Saphira e un intero Paese. Non lamentarti con me." Rispose Nasuada senza nemmeno voltarsi; sapeva bene con chi stava parlando.
"Mi dispiace deluderti regina, ma non stavo cercando te. Ho saputo che Arya si trova qui ad Ilirea... ho bisogno di parlarle."
"Qualcosa di cui dovrei essere informata anch'io?"
"In realtà no." Disse lui, leggermente a disagio.
"Allora qualcosa da Cavalieri dei Draghi?"
"No, neanche."
"Beh allora cosa? Problemi di cuore Eragon? Devi dichiarati?" Scherzò lei, ma al suo silezio, si voltò.
"Eragon, ti sei innamorato della Regina degli Elfi?" Chiese stupita.
"Beh io...no...In realtà...credo di no. Credo di avere altri problemi..."
"Ohhhh. Devi fare una scelta. Pessima idea per un uomo chiedere consiglio alla diretta interessata. E con Astra ne hai già parlato?"
"Come lo sai? Voglio dire, di cosa?"
"Di lei e Arya. La scelta. Eragon non fingere. Ti si legge in faccia quando stai con lei che ti piace da morire."
"Già, peccato che io invece non posso vedermi la faccia."
"È molto sognante, persa... dovresti essere meno imbambolato. Più o meno come cerchi di essere intelligente quando c'è Arya nei paraggi."
"Come scusami?" Eragon era incredulo. Nasuada era stata in grado di leggere le emozioni come un libro aperto.
"Eragon è normale innamorarsi. Certo tu hai esagerato scegliendone due. E non due a caso... ma due guerriere affascinanti."
"Già. Io devo solo capire se è vero che ne amo due, o solo una."
"Sei nei guai, amico mio. E io purtroppo non posso aiutarti, non in questo." Fece una pausa per guardare di nuovo la rosa.
"Non sono proprio la persona più adatta." Disse piano.
"Muthgard, non è vero?" Chiese lui.
"Già."
"Mi dispiace che voi non possiate stare insieme."
"Anche a me dispiace. Ma abbiamo delle vite troppo diverse per farle combaciare. E questo Eragon, dovresti tenerlo in considerazione anche tu." Era vero, e lui lo sapeva.
"Arya si trova nell'ala ovest del castello, le guardie sapranno indicarti la stanza. Và, e non deludere te stesso.
"Ti ringrazio. Soprattutto per i tuoi consigli."
Nasuada, quando non era impegnata a fare la regina, era come una sorella per Eragon: potevano parlare di qualsiasi cosa e sostenersi a vicenda.

Eragon - La Seconda ProfeziaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora