Sola

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Cara Astra,
Ti scrivo questa lettera perché non ho il coraggio di guardarti in faccia e dirti che sto andando via. Probabilmente, vedendoti non riuscirei a partire, ma devo farlo e con queste poche righe spero di spiegarti esaurientemente il perché: ho bisogno di pace.
Posso sembrare egoista e codardo, ma penso che tu più di tutti possa capire di cosa ho bisogno. Ormai mi ero rassegnato al fatto che avrei passato la mia vita a Vroengard per addestrare le nuove generazioni di Cavalieri dei Draghi con Saphira, poi sei arrivata tu e mi ha dato un'occasione per vivere una nuova avventura, ma questa, sinceramente, mi fa paura. Non mi sento preparato stavolta: non ho una guida che mi dica cosa fare; tu invece sei destinata a portare a termine questa missione con i risultati migliori. Sai sempre cosa devi fare e non sbagli mai, sai sempre cosa stai per affrontare e quali rischi stai per correre, ma li affronti con determinazione e coraggio. Nelle notti precedenti ho ripensato alla profezia ricevuta a Narda e sono sicuro senza ombra di dubbio che fosse riferita esclusivamente a te, a te che sei così qualificata per salvare Alagaësia al posto mio, che sei così forte ed impavida tanto da non rendertene conto. Ricordati che la tua vera forza non è cosa pensa la gente di te, ma quello che pensi tu di te stessa.
Nonostante questa mia ultima affermazione, posso garantirti che sei unica, magnifica e indispensabile per me. È per questo che mi auguro che quando avrai risolto questa situazione mi raggiungerai a Vroengard, magari per picchiarmi e te lo concederò perché me lo merito, ma soprattutto per rimanere al mio fianco come ti avevo chiesto.
Non ti chiederò mai scusa abbastanza,
Ti voglio bene,
Eragon.

Ad Astra cadde il foglio dalle mani. Non ricordava di aver provato mai prima così tanto panico: l'aveva lasciata sola. Sola. A rendere il tutto ancora più insopportabile era il fatto che lei lo amava, e nonostante quest'ultimo gesto, nel profondo lei lo amava ancora. Ebbe l'istinto di aprire la mentre e chiamare Sharon, ma non c'era nemmeno lui. Lui, ricordò con amarezza, mancava da mesi. Iniziò a soffrire il doppio: la testa veniva tempestata di sensazioni struggenti, e dovette sedersi e tenersi la testa con le mani per non farla girare forte.
Cosa faccio? Lo cerco o no? Ma dove? Sono ancora in tempo? I cavalli! Sarà partito da molto? Che lo cerco a fare, se se ne vuole andare? Ho bisogno di lui.
Sapeva che doveva calmarsi, ma non ci riusciva; non voleva in realtà.
Sola. Mi ha lasciata sola. Come ha potuto? Come? Io non lo avrei mai fatto... per lui...
Successe: la brocca d'acqua accanto a lei esplose fragorosamente. Fu proprio quel rumore a riscuoterla dalle sue emozioni.
Lucas. Ho bisogno di lui.

"Attenzione prego: qui qualcuno è in partenza in solitario." Karev stava per smontare dal suo turno di guardia quando si accorse che Eragon stava partendo da solo a cavallo, con abiti da viaggio, e si guardava le spalle circospetto: si tirò su il cappuccio del mantello a coprire il volto e si diresse alla volta della porta nord di Teirm.
"Tua sorella si è persa il fidanzato" commentò Trevor.
"Perfetto!" Agramon saggiava già la riuscita del suo piano.
"Quando lei lo inseguirà per farlo tornare sui suoi passi, perché si, lo farà, potremo facilmente intercettarla alla porta nord. A quel punto si renderà conto di non aver bisogno di lui, bensì di noi." Agramon era certo del suo piano come non lo era mai stato: "Preparatevi." Ordinò.

"Che vuol dire se n'è andato?" Chiese incredulo Lucas. Astra non rispose, ma gli mise la lettera fra le mani.
"Che stronzo." Disse piegandola per restituirgliela.
"Che devo fare?"
"Ignoralo. Vai avanti senza di lui."
"Non mi piace."
"Certo che no. Fai tanto la dura apatica, ma poi ti struggi d'amore come una persona normale."
"Io non sono normale. Io..."
"Ti struggi solamente."
Forse Lucas aveva ragione.
"Questo non è minimamente vero, però sei stato d'aiuto. Lo inseguo, lo ammazzo, e ritorno. Ciao." Si alzò e fece per andarsene.
"Vengo con te. Non voglio perdermelo."

"Eccola, sta arrivando. Dobbiamo solo sbarazzarci dell'umano che sta con lei." Agramon non ricordava l'ultima volta che era stato così agitato e sinceramente non era per niente contento: a lui piaceva essere freddo e duro come il ferro. Loro si trovavano nella radura appena fuori le porte di Teirm, come sempre, per evitare di essere visiti da sguardi indiscreti. Voleva avvicinare Astra senza spaventarla e convincerla ad unirsi a loro: sapeva esattamente cosa dire per fare colpo.

Eragon - La Seconda ProfeziaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora