Lucas

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"Te lo regalo, il mantello. Sta meglio a te che a me... e poi mi ricorda la ragazza che mi ha appena lasciato."
"Motivo per il quale stasera sei sbronzo marcio?" Chiese con disinvoltura Astra.
"Tu sei intelligente. Brava." Disse lui. "Sembri una che ha bisogno di bere. Lì c'è del vino buonissimo. Bevilo. Ti piacerà."
"Tu sei intelligente. Bravo." Ripetè Astra, assaggiando quel vino chi era effettivamente buonissimo: aveva un retrogusto di fragola.
"Era bellissima. Bionda, occhi azzurri, profumava di rose... e se n'è andata senza neanche salutarmi. Tutta colpa del padre che la vuole far sposare con un riccone di Therinsford. Io neanche so dov'è."
"Sulla Dorsale." Risposero Astra e Eragon.
"Ma voi due parlate sempre in coro?"
"No." Dissero insieme.
-Smettila di copiarmi.
-Non sono io, sei tu.
"Menomale che quello ubriaco sono io." Commentò il ragazzo.
"Come avete detto che vi chiamate?"
"Eragon"
"Astra"
"Ok. Piacere mio, io sono Lucas."
"Grazie per il fuoco, Lucas."
"E per il vino. Ottimo vino. Da dove viene?"
"Melian. Si vede proprio che siete del Nord. Non sapete proprio un bel niente voi due. Per esempio che non si fa il bagno di notte in inverno."
"Non stavo facendo il bagno... stavo tornando sulla terraferma."
"Allora non me lo sono sognato che vi buttavate dal ponte della nave?"
"No" risposero insieme, di nuovo.
"Beh allora amico mio, la tua fidanzata, ti ha battuto clamorosamente. Tienitela stretta o andrà a sposarsi un riccone di Therinsford. Fidati di me."
"Grazie ma noi non siamo f..."
"Lucas, ci stavi spiando?" Chiese Astra tranquillamente, come se non stesse parlando con un ubriaco.
"No certo, che no, chi vi conosce? Stavo pensando di buttarmi a mare, senza di lei la mia vita sarà molto triste..."
"Lasciala stare, se non ha saputo lottare contro suo padre per il tuo amore, allora non lo merita. Tieni bevici sù." Gli consigliò lei.
Eragon notò che lo disse con una freddezza innaturale: non l'aveva mai vista prima cambiare tono così aspramente. Si chiese che problema avesse, ipotizzando solo che avesse avuto un amore non corrisposto nonostante gli avesse detto di "non aver infranto nessun cuore". Quella ragazza diventava un mistero sempre più intricato con il passare del tempo.
"Fa niente" continuò lui "tutte le mie ragazze fanno così. Gli dono il mio cuore e loro lo pugnalano..."
"Tutte le tue ragazze?"
"...per fortuna ci saranno a breve i festeggiamenti per l'arrivo della Regina. Magari riesco ad intrufolarmi al ballo e a conquistare una qualche damigella allegra..."
"Aspetta! La Regina verrà a Teirm?" Chiese Eragon.
"Si. Tra tre settimane. Deve trattare i termini di indipendenza con il nuovo governatore... Barnabas... si chiama così. Ricco mercante, lo conoscono tutti qui."
"Tre settimane hai detto? Sei sicuro?"
"Sono sbronzo, mica scemo." Astra alzò un sopracciglio con aria sarcastica.
Ed ecco che torna ad essere sé stessa. Pensò Eragon, tranquillizzandosi.
"Già. Grandi festeggiamenti. Belle fanciulle. Tornei di scherma. Potrei vincere entrambi."
"Magari dopo una bella dormita, eh. Che ne dici?" Propose Astra.
"Ottima idea. Sei intelligente lo sai?"
"Si lo so. Ti ringrazio, te ne sei accorto solo tu" disse lei.
"Hey!" Disse Eragon indignato, ma venne zittito dagli altri due.
"Mi congedo miei signori. C'è la stanza degli ospiti qui a destra con un letto comodo tutto per voi. Buonanotte." Lucas se ne andò con passo pesante mentre Astra ed Eragon rimasero accanto al fuoco in silenzio. Dopo qualche minuto Eragon le parlò:
"Dobbiamo rimanere qui. Io devo parlare con Nasuada. Devo informarla di questa cospirazione, non possiamo continuare questa missione da soli all'infinito. Dobbiamo avvisare il Consiglio dei Varden, e mettere maghi a protezione delle città."
"Ti rendi conto che così scatenerai il panico?"
"Ma che stai dicendo?"
"La verità. Non puoi andare dalla Regina e mettere in allarme tutto il Paese! Dobbiamo ancora scoprire esattamente contro cosa e chi stiamo combattendo, non abbiamo ancora le idee chiare."
"Io sono un servo fedele della Regina e un membro attivo del Consiglio. Non posso tenere queste informazioni per me." Stavolta era stato lui a cambiare tono. Se ne rese conto troppo tardi.
"Già, e io invece non sono nessuno. Quindi il mio ragionamento non conta, vero?"
"Non ho detto questo."
"Stai per scatenare una guerra civile tra i magici. Questo almeno lo capisci? La questione della registrazione all'albo delle persone dotate di magia mi sembra che non piacesse nemmeno a te."
"E questo cosa c'entra?"
"Metteresti in allarme le persone contro i magici. Gli stessi maghi che metteresti a guardia delle città verrebbero trattati come minacce dai cittadini. I maghi si guarderebbero gli uni dagli altri invece di aiutarsi."
"Questo... questo non accadrà. Troveremo una soluzione. Devo solo parlarne con Nasuada e Arya."
Astra crollò dentro. Eragon era cieco davanti alla luce della verità che lei stava emanado. Perché non capiva? Perché non si fidava di lei? Eppure era stata chiara e ragionevole. E poi lui aveva usato quel tono così distaccato...
"Asciugati. Io vado a dormire."
Asciugati, che ti si è annacquato il cervello avrebbe voluto aggiungere, ma avrebbe solo peggiorato le cose rendendola più simile a una bambina presuntuosa, cosa che lei non era mai stata.
Ho la sensazione che dovrà accadere qualcosa di brutto prima che tu capisca che ho ragione.
Lei aveva vissuto quella situazione: essere temuti per le doti magiche l'aveva distrutta dentro. Sapeva perfettamente che quell'odio che si riceveva aveva un alto rischio di essere riversato sugli altri.
È una cosa che non mi appartiene più. Non devo riscatenare l'oscurità che c'è in me, no. Sia io che le persone intorno a me abbiamo bisogno della mia luce. L'odio non mi deve appartenere più.
Ormai se lo ripeteva come una preghiera ogni volta che i suoi nervi venivano messi alla prova.
Devo far capire quanto valgo, che ci si può fidare di me. Lo devo a Eldoar, a Sharon e a me stessa.
Con questi pensieri fissi nella mente, non chiuse occhio. Fece finta di dormire quando Eragon si sdraiò ai piedi del letto facendo il minimo rumore, ma senza degnarla di attenzione.
Un giorno capirà che ho ragione. Fino a quel giorno, lo proteggerò dalle cose che non vede: è la mia missione dal principio.

Eragon - La Seconda ProfeziaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora