3 Capitolo

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*2 mesi dopo*

Stiamo partendo per andare a Caprino Bergamasco!
Sono seduta dietro, con Chiara e Luigi.
Io e Chiara siamo con le cuffiette e stiamo ascoltando la musica.
<Se ti capita qualche ragazzo carino che ha la mia età, presentamelo perfavore>
<Ti pare? Se lo vedo per prima me lo tengo>
Le risposi per poi scoppiare a ridere.
Il tragitto continua
Appena arriviamo, scendono tutti tranne io.
Non sono più convinta. E se non mi trovo bene?
<Sara scendi>
Mi ordina mia zia aprendo la portiere della macchina.
<E se io non voglio? Lo sai che non mi troverò bene, perché io vengo dalla Toscana, questi saranno tutti di Milano e di sicuro quando parlerò non mi capirà nessuno... Quindi non scendo!>
Contesto incrociando le braccia. Non voglio trovarmi male.
<Dai, scendi!>
<No!>
<Dai Sara>
Mi implorò mio zio e lo guardai. Lui era diverso da lei. Avevamo tutt'altro rapporto. Forse perché era il fratello di mia madre.
<E va bene!>
Mi convinsi scendendo dalla macchina, chiudo lo sportello e prendo la valigia.
Mi incammino con i miei zii, Chiara e Luigi verso questo cancello.
Appena arrivo c'erano già altri ragazzi.
<Vai da quelle ragazze>
Mi incitò mia zia, ma non lo avrei fatto. Non mi sarei avvicinata mai per prima.
Posso sembrare menefreghista,ma in realtà sono anche un po' timida.
<No grazie>
Risposi andando a sedermi in un posto isolato, delle ragazze mi guardarono e dopo aver parlato tra di loro, vennero verso di me.
<Ehi!>
Disse una ragazza con i capelli castani lunghi e occhi altrettanto.
<Ciao>
Risposi io guardandola, sembrava una che se la tirava e anche molto.
<Io sono Marika>
Disse porgendomi la mano gentilmente. Era molto ma molto truccata.
<Piacere, Sara>
Le risposi porgendole la mano cercando di sembrare carina e dolce e non antipatica.
<Io sono Carla>
Si presentò un'altra ragazza anche lei era uguale all'altra ragazza, ma un pò più in carne, ma era anche lei carina.
<Jenny>
Si presentò la ragazza al suo fianco con gli occhi castani e i capelli biondi, carina dai. I capelli lunghissimi aggiungerei.
<Ludovica>
Si presentò la ragazza più bassa, con i capelli neri e occhi castani, era troppo bellina! Poteva avere all'incirca 14 anni.
<Quanti anni hai?>
Mi chiese la stessa Ludovica incuriosita.
<Diciassette>
Le risposi io.
<O madonna>
Disse lei e scoppiai a ridere con le altre.
<Quindi voi sarete la Marika, la Carla, la Jenny e la Ludo>
Dissi indicandole a turno e loro mi guardarono.
<Toscana, vero?>
Mi chiese Jenny sorridendo.
<Si. Si vede così tanto?>
Le chiesi io imbarazzata.
<No, giusto un po'>
Disse Marika con il suo accento, molto probabilmente napoletano.
<E tu sei napoletana vero?>
Chiesi alla stessa guardandola.
<Sii!>
Rispose lei guardandomi e sorridendo.
A noi si avvicinarono altre due ragazze con i capelli rossi, una aveva gli occhi castani e l'altra verdi.
<Io sono Arianna>
Si presentò la ragazza dagli occhi verdi.
<Sara>
<Sono Silvia>
Disse l'altra rossa. Anche le altre si presentarono a Silvia e Arianna.
<Io sono Jenny>
Disse Jenny a Silvia cercando di farle capire al meglio tutto.
<Ho capito>
Rispose Silvia facendole un leggero sorriso.
<Con la J>
Le disse Jenny facendo la lettera J con le mani.
<E con la Y>
Le disse Silvia.
Arianna scoppiò a ridere seguita da me. Quelle due saranno le mie nuove migliori amiche. Sicuro. Anzi, speriamo!
Dopo si avvicinarono i ragazzi.
<Ci siamo presentati a tutti e manchi solo tu!>
Mi disse un ragazzo non proprio basso, ma sulla giusta altezza e anche carino.
<Allora piacere, sono Sara>
Dissi porgendogli la mano con in sorrisetto.
<Pietro>
<Io sono Filippo>
Dice un'altro ragazzo basso come Ludovica e porgendomi la mano.
<Dai vieni>
Disse Marika prendendomi la mano e portandomi da tutti gli altri ragazzi e ragazze.
<Swami>
Si presentò una ragazza con i capelli biondi e a giudicare dalle apparenze, sembra molto simpatica.
<Davide>
Disse invece un ragazzo con gli occhiali rossi e capelli castani, sembra buffo.
<Dimitri>
Mi disse un'altro biondo molto carino con l'aria da ribelle, mi piace.
<Veronica>
Mi disse un'altra ragazza castana con un septum nel naso ed era a fianco di Swami. Un' altra ribelle forse?
<Quindi tu saresti la Veronica>
<Sei toscana vero?>
<Si vede così tanto?>
<No solo un pò. Pensa che io so romana perciò>
Mi disse lei, scoppiai a ridere. E si sente Veronica, si sente. Poi mi presentai agli altri.
<Alessio>
Mi porse la mano un ragazzo biondo.
<Sara piacere>
<Federico>
Disse con un tono da toscano.
<Sei toscano vero?>
Gli chiesi io gentilmente.
<Si, vengo da Firenze>
<Wow io da Pisa>
<Siamo vicini!>
Disse lui ironico facendo ridacchiare.
<Si tantissimo>
Mi si avvicinarono tre ragazzi, uno dai capelli castani e con dei percing sul naso e sopracciglio e un'altro dai capelli neri e con degli occhiali da sole, l'ultimo portava anche lui degli occhiali da sole
<Adriano>
Si presentò il primo.
<Giovanni>
Disse il secondo.
<Filippo>
Si presentò invece l'ultimo.
<Sono Sara, piacere a tutti>
Dissi a tutti e tre e poi mi avvicinai ad una ragazza biondina, piccolina.
<Sara>
<Letizia>
Si presentò questa ragazza bionda, un pò bassa come Ludovica
Mi sono presentata a tutti ed ora aspettiamo l'apertura dei cancelli
Sì avvicinano due adulti, una sembra Mercoledì della famiglia Adams però da adulta, l'altro sembra Hitler.
<Si stanno avvicinando Hitler e Mercoledì, starebbero bene insieme>
Azzarda Giovanni guardandoli.
<Perché? Io li vedo già insieme!>
Dico ironica per poi ridere seguita da tutti I ragazzi.
Finalmente, quei due, aprono i cancelli ed entriamo.
Mentre siamo in un lungo corridoio le voci di tutto si accavallano un po'.
<Per favore silenzio grazie!>
Ci rimprovera Hitler
<Pure silenzio dobbiamo fare?>
Sussurro a Jenny che ride silenziosamente
Ci portano in una stanza, tipo un aula magna e noi ci sediamo. Forse è un'aula magna.
Sono tra Jenny e Silvia. I miei zio stanno dall'altro lato con tutto i genitori.
<Entra il preside del collegio>
Annuncia Hitler. Appena entra ci alziamo tutti.
<Comodi>
Ci ordina il preside e detto questo ci risediamo
<Signori, signore, giovani, buongiorno. Benvenuti a nome mio e a nome del corpo docenti che è alle mie spalle.
Siamo veramente orgogliosi della fiducia che i genitori dimostrano affidando i loro figli nelle nostre mani. Istruire, correggere, preparare ai cimenti del futuro, naturalmente della vita a partire dal diploma. Questo è il nostro compito.
L'impegno, l'obbedienza, il rigore, sono la chiave dell'educazione e dell'eccellenza.
Da qui, mi auguro uscirete migliori e diversi da come siete stati fino ad adesso, noi semineremo e voi raccoglierete. Studenti, io ho per voi una sola domanda, siete pronti a cominciare?>
Ci chiese il preside dopo il suo discorso.
<Si>
Rispondemmo tutti noi.
<Arrivederci>
Ci saluta il preside per poi uscire con il corpo docenti.
Applaudiamo e poi ci alziamo e iniziamo a salutare i nostri parenti.
<Se gentilmente ci volete seguire, vi accompagniamo>
Ci disse quella signora, Mercoledì Adams.
Noi li seguiamo e ci portano fuori in un cortile interno.
<Questo è il cortile dove noi faremo diverse attività, avete ancora un'attimo per salutare i vostri figli e poi vi accompagneremo>
Ci spiegò la signora. Mi giro verso i miei zii e i miei cugini.
<Ciao zia>
Dico in modo da menefreghista. Non mi mancherà per niente.
<Ciao zio!>
Dico abbracciandolo. Lui è molto ma molto meglio di lei.
Poi vado da Chiara che già stava piangendo.
<Dai Chia!>
Dissi abbracciandola. Appena ci staccammo abbracciai Luigi.
<Mi mancherai>
Adesso facevo la forte, ma stanotte sarei di sicuro crollata.

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