capitolo 38

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Piero era tornato a Naro, dalla sua famiglia, e passava tutto il tempo tra casa e spiaggia, insieme ai fratelli e maxim, che era arrivato dall'America apposta per lui, per passare un po' di con il suo amico in Sicilia. Era il 12 agosto e Piero non sapeva che qualcun altro da li a poco gli avrebbe fatto visita.

"mi manchi." Scrisse Piero a Giulia, per l'ennesima volta

Giulia sorrise a quel messaggio, e subito dopo il taxi accostò davanti alla palazzina dove Piero aveva l'appartamento. Giulia fece un sospiro, per poi guardare la porta. Troppi ricordi, troppo negativi, riaffiorarono nella sua mente. Nonostante tutto prese il telefono è si mise a digitare.

"apri la porta allora, siano qui sotto, per te." Scrisse di getto, mentre il taxista la aiutò a scaricare le valige e la piccola sofia, che aveva 6 mesi precisi, compiuti da pochi giorni.

Piero corse giù per le scale e apri il portone della palazzina, si ritrovò davanti a Giulia e alle sue valigie. Sofia nella carrozzina appena montata. Giulia aveva già pagato il taxista, che stava tornando nella stazione.

"giulia, sofia!!!! Amori miei" disse correndo ad abbracciarla "perché non mi hai detto niente? Potevo venire a prendervi in aeroporto. Non ho niente pronto su..."

"ci si organizza." Disse Giulia sorridendo.

Piero non ci pensò molto e portò i bagagli in casa sua, mentre Giulia lo seguiva con sofia in braccio, bella sveglia e pronta a tutte le coccole.

Entrò in casa e sentì un brivido percorrerle la schiena. Era di nuovo in quei metri quadri, quelli in cui Piero, passò la notte da ubriaco. Quelli in cui fu rilegata durante la gravidanza. I ricordi riaffiorarono nella sua testa.

"stai bene?" chiese Piero vedendola immobile con la bimba in braccio

"puoi prenderla tu? Ho bisogno di un po' d'aria.... Scusami." Disse lasciandogli la bambina e uscendo velocemente.

Piero rimase immobile, mentre la vide uscire dal portone e poi dal piccolo condominio. Non sapeva che fare. Mise la piccola nella carrozzina, e chiamó la madre, dicendole che c'era Giulia da lui, e che aveva bisogno di una babysitter momentanea.

Portò la bambina al piano di sotto, e la madre la accolse a braccia aperte, rimanendo stupita, quando vide Piero correre ancora più sotto, verso il portone.

"giulia?" disse avvicinandosi alla ragazza che stava di spalle alla porta.

"scusami, non so se ci riesco. È troppo. Troppi ricordi, troppe cose. Io... forse è meglio se prendo una camera o qualcosa del genere." Disse in lacrime Giulia davanti a Piero

"mi dispiace.... Ma allora perché sei venuta qui?" chiese realmente confuso

"non lo so..." rispose in lacrime "forse perché ti amo, e non facevi altro che dire che ti mancavo, che ti mancava sofia. Poi tua mamma mi ha invitato per ricambiare il favore, e io non lo so. Ho accettato." Disse in modo confuso e caotico.

"vieni. Ogni volta che ti viene in mente qualcosa ti stringi a me, va bene?" chiese prendendole la mano

Giulia annuì tra le lacrime, ed entrò nella casa, mano nella mano con Piero. Quando lui aprì la porta dell'appartamento lei rabbrividì. Piero se ne accorse, e gli chiese esattamente cosa le era venuto in mente.

"non lo so..." rispose tirando su con il naso.

Piero aprì la porta ed entrarono nell'appartamento, Giulia guardò il divano, facendo qualche passo indietro.

Il Tempo Di Un Errore ~ PIERO BARONE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora