capitolo 35

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Il primo a svegliarsi fu Piero, che si guardò intorno ricordandosi tutto della sera prima. La sorpresa di Giulia, la loro serata in famiglia, era tutto a fuoco nella sua mente. Accarezzò la testa di Giulia così vicino a lui, come il corpo della ragazza.
Inutile dire che a quella vicinanza Piero non era indifferente. Il suo corpo stava reagendo, nel modo più naturale, intimo.

Provo ad allontanarsi da lei, almeno con il bacino.  Ma Giulia era in dormi veglia, e aveva percepito quella presenza anomala accanto a se. Così Giulia aprì gli occhi, e puntò i suoi occhi in quelli del ragazzo.

“buon giorno…” disse con la voce ancora roca per il sonno.

“ciao… emh…. Devo andare in bagno, solo che sei sopra il mio braccio” disse Piero sorridendo imbarazzato

“scusa…” disse Giulia rotolando sul suo cuscino e lasciandolo andare ai servizi.

Rimase ad attenderlo, mentre anche sofia si stava risvegliando.  La prese e la mise nel letto, circondandola di cuscini. Andò a scaldare il latte, mettendole poi dentro i biscotti. Quando tornò in camera, Piero stava giocando con la bambina, e si bloccò a guardarli. Erano bellissimi.  Si parlavano con gli occhi, mentre Piero faceva vocine facendo parlare il pupazzo preferito della bambina. 

La piccola urlava e faceva versi di ogni tipo, scatenando altre vocine di Piero. Giulia stette a guardarli fino a che si ricordò di avere in mano la colazione di sofia e che a breve si sarebbe raffreddata. 

“tieni… diglielo tu...” disse sorridendo a Piero

“Certo….” Disse Piero prendendo il biberon.

Quando finì di darle da mangiare si accorse che Giulia li stava guardando. Anzi no, lo stava guardando. Era un misto tra dolcezza e ammirazione. Amore e tenerezza.  Passione e desiderio.

“che c’è?” chiese Piero togliendo la Bottiglia ormai vuota dalla bocca della figlia

“niente” disse Giulia ridestandosi

“è allora smettila di guardarmi come se fossi la cosa più bella del mondo…” disse ridendo Piero “lo sappiamo entrambi che non è così.”

“sei una delle cose più belle del mio mondo...” disse Giulia per poi abbassare la testa imbarazzata.

“avrei voglia di baciarti….” Disse Piero guardandola negli occhi

“fallo.”

Piero mise la bambina nel lettino, dandole il pupazzo preferito  la lasciò leggermente seduta. Poi prese per mano Giulia e la spinse fino nella cucina. Fu un attimo e le loro bocche erano unite in un bacio che sapeva di loro.

“non frenarti” disse Giulia spingendosi contro di lui

“NO Giulia.  Piano.” Disse Piero cercando di fermarla

“ho voglia di te.” Disse Giulia sospirando

Piero cercò di rallentare tutto, facendola sdraiare sul divanetto nella cucina. Iniziando a baciarle il collo, e togliendole la maglietta lentamente, rivelando il petto nudo di Giulia.  Piero emise un fremito guardandole i seni liberi. Tornarono a baciarsi dolcemente, senza più alcuna fretta.  Piero, inginocchiato sul pavimento, iniziò a baciare i seni di Giulia, seduta sul divano con le gambe leggermente divaricate. 

“Piero” sospirò Giulia, altamente eccitata.

“giulia. Fermami ti prego.  Non hai idea di quello che ti farei. Sto impazzendo” disse Piero tenendola stretta a se.

“ti amo” Disse Giulia prendendogli il viso tra le mani “fammi tutto quello che vuoi. Ora come ora….. puoi anche farmi male” disse con gli occhi luccicanti, guardando intensamente piero.

“non ti farei mai del male. Te ne ho fatto fin troppo, amore mio.” Disse Piero alzandosi leggermente e sedendosi accanto a lei, stringendola a se “ti amo, vi amo. Amo te, amo sofia.  Giulia, se tutto questo, tutto questo schifo non fosse successo, ora saresti mia moglie.”

“tua moglie?” chiese Giulia confusa dalle parole di Piero, tomando come una foglia per l’emozione. 

“si Giulia. Io… ti amo.” Ripeté Piero per poi baciarla tenendole il viso tra le mani.

Approfondirono il bacio, ritrovandosi l’uno sopra l’altra.  Piero tra le gambe di Giulia mentre il bacio lentamente arrivava alla fine. Si guardarono e sorrisero, insieme per la prima volta. Anche Piero si tolse la maglietta rimanendo a petto nudo come Giulia.  Proprio lei allungò le mani verso il pantaloncino del pigiama e lo tolse lentamente lasciandolo in boxer.

“aspettami qui.” Disse sottovoce alzandosi lentamente, e andando in camera.

Giulia non perse tempo, e si tolse il pantaloncino rimanendo in slip, vergognandosi di avere quelli con le fantasia. Piero tornò in cucina dove la trovò seduta sul divano in attesa. Posò il preservativo sul tavolino, affianco al divano e iniziò a baciarle la pancia, facendola sorridere per il solletico.

“ridi?” chiese Piero guardandola mentre sulle labbra aveva un bellissimo sorriso.

Giulia non seppe rispondere, soprattutto quando Piero la fece alzare e la portò verso il tavolo della cucina.  Nel buio di quella stanza si sorrisero più e più volte.

“ti voglio prendere su questo tavolo” disse Piero prendendo il preservativo e infilandoselo “dimmi se ti faccio male” le disse prima di farla sedere sul tavolo e sdraiarla. Le tolse lo slip e lentamente entrò dentro di lei.

Diede qualche spinta meno forte, per poi prendere in pieno il ritmo. Giulia era nel suo mondo, mentre stringeva le mani di Piero fisse sul suo bacino.

“ho bisogno di toccarti” disse Giulia tra un ansimo e un altro, stufa di dover stare ferma e seguire lui “fermati piero”

Piero rallentò, con ancora il fiatone. Con una spinta Giulia lo fece sedere sul divano? Mettendosi sopra di lui e facendolo entrare di nuovo in lei. Lo accolse con un gemito e un sospiro. Piero la guardò mentre piano si muoveva sopra di lui. Dominandolo, e comandando i movimenti. 

“stai andando troppo in fondo” disse Piero gemendo

“ti faccio male?” chiese Giulia con il fiatone, che faceva capire di essere molto vicina al limite. 

“no.. ah CAZZO” gemette Piero buttando la testa all’indietro, lasciandosi baciare da Giulia sul pomo di Adamo. 

Raggiunsero insieme il punto di non ritorno, e Giulia si acasciò sopra di lui, poggiando la testa alla sua spalla. Piero rimase con le mani sopra i suoi fianchi, mentre Giulia nascose la testa nell’incavo del suo collo. Non se ne vergognava. Era stata lei ad averlo voluto. Voleva sentirlo addosso fino all’ultimo. 

“ti amo” le disse Piero all’orecchio mentre le accarezzava la testa “siamo andati in fretta, abbiamo fatto tutto al contrario.  Ma rifarei tutto. Tutto. Sofia… tu… siete le cose più belle della mia vita.”

“Piero…” disse Giulia in lacrime “perché? Perché sei stato quella persona? Tu non eri così.  Anche se quando ho iniziato a lavorare non ti conoscevo, sapevo che non eri così.”

“non lo so Giulia.  In quei momenti non mi controllavo.” Ammise Piero guardandola negli occhi “Spero che un giorno tu possa perdonarmi.”

“Piero… io ti ho già perdonato.” Disse Giulia per poi baciarlo, senza alcuna malizia, senza alcuna fretta.

Poco dopo si rivestirono e da amanti, si ritrovarono a fare i genitori.  Fuori aveva iniziato a piovere, quindi uscire con una bambina sarebbe stato scomodo. 

“vieni sofia, mentre la mamma cucina qualcosa di buono, il papà ti racconta una favola.” La prese in braccio e si mise sul divano mentre quella cucciola lo guardava innamorata

“allora, c’era una volta…” Piero iniziò a raccontare a memoria, la favola di cappuccetto rosso. Ma essendo maschio, e molto creativo, alla fine diventò un mashup di cappuccetto rosso, bianca neve e cenerentola. 

Giulia rideva ascoltando l’evolversi della storia, che ormai aveva dell’inverosimile, visto che tra i personaggi si era aggiunto un drago sputafuoco.

“sofia, tuo padre non ne sa mezza..” disse una volta terminata la storia mentre Piero se la rideva con la bambina. 

“vuoi dirmi che cenerentola non ha lottato contro un drago?” disse Piero fingendosi offeso

“perché biancaneve che fa la pusher?” disse giuliia ricordandosi quando Piero racconto di biancaneve che per  “mantenersi” vendeva crostate di mele, in nero.

“si… forse ho esagerato” disse Piero ridendo. Si alzò con in braccio la bambina e si avvicinò a Giulia lasciandole, appena vicino, un bacio sul collo

Giulia sorrise dopo aver sentito le labbra e la barba suo collo nudo. Si girò con il mestolo sporco di sugo e diede un leggero bacio a Piero, accarezzandogli il volto.
Subito dopo Piero disse di voler cambiare il pannolino a sofia e si diresse in camera, dove la posò sul letto e comprì la zona dove operare. 
Lavò il culetto alla bambina nel lavabo e poi le mise il pannolino nuovo dopo averle messo poca pasta protettiva.

“pulita e profumata a papà…” disse sorridendo per poi prenderla in braccio e baciarle le guance.

Prese il telefono e senza esitazione fece qualche foto a loro due, per non dimenticarsi mai di quei momento. Sofia collaborò molto pur avendo 5 mesi. 
Fece una foto in cui si vedeva la sua mano e sopra la manina di sofia. La guardò e riguardo. La tagliò, regolò i colori. La rese la foto più bella del mondo.

Fece un sospiro, e subito iniziò la prassi per condividere la foto su Instagram. Al momento di scegliere una didascalia ci dovette pensare. Guardò lo spazio vuoto, più è più volte.  E poi trovò le parole giuste: “I grandi non capiscono mai niente da soli e i bambini si stancano a spiegargli tutto ogni volta. E Mentre cerchiamo di insegnare ai nostri figli tutto sulla vita, i nostri figli ci insegnano che la vita è tutto.”

Giulia in tanto ignara di tutto continuava a cucinare con il sorriso sulle labbra. Piero era in camera con sofia da molto. Ma si fidanza ciecamente di lui.  Quindi continuò a fare tutto con la serenità di sempre.

Piero tornò con il sorriso sulle labbra e mise la bambina nel piccolo seggiolone vicino al tavolo.  Ottima soluzione per tenerla sempre accanto.  Si avvicinò a Giulia e si mise ad abbracciarla da dietro.

“mettiamo un po’ di musica?” chiese Pietro afferrando il telecomando e mettendo il televisore su rtl

Passava una canzone latinoamericana, visto che la rubrica di quella mattina era incentrata su quel tipo di canzoni. Piero prese la mano di Giulia e si mise a ballare con lei che rideva felice. 

“Piano…” disse giuliia ridendo “oddio!!! Io non so ballare”

“vedo… sembra che hai un palo legato dietro la schiena.” Disse Piero facendola ruotare “resta con me, ti faccio diventare una ballerina fantastica”

“che proposta alettante” disse Giulia per poi baciargli le labbra “basta.  Devo finire il suo sugo signor barone”

“non vedo l’ora di mangiare…è dalle 10 che ci lavori!”

A mezzogiorno mangiarono, mentre ridevano e sorridevano tra loro. Giulia prese il telefono verso le 15 quando Piero e sofia stavano dormendo nel letto, nella stessa e identica posizione.  Aveva 2 messaggi. Uno di suo madre, che le chiedeva come andasse e uno di gianluca. Rispose a sua madre e lesse anche quello di gianluca. 

“ciao Giulia! Sono felice di leggere queste parole. Sono felice perché gli hai dato questa possibilità, prendendo questa decisione. Vi ama. Se sono certo.”

Giulia lesse e rilesse senza capire molto, ma poi apri Instagram e trovò la home, e i consigli di ricerca, intasate di un immagine. Guardò meglio.  Era la mano di Piero.  Lesse la didascalia, ma non riuscì a commuoversi, a provare niente. Questa volta l’aveva fatta grossa

[questa volta volta sono stata puntuale... ricordatevelo per quando sarò in ritarfo😅😅😂😂😂

Capitolo un po' caldo per i nostri protagonisti.  Sempre più dolciosi e innamorati, ma.... cosa succede dopo questa decisione affrettata di Piero? A voi la tastiera!!!

Intanto vi do appuntamento al prossimo capitolo!!!! Ciaoooooo!!!]

Il Tempo Di Un Errore ~ PIERO BARONE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora