“ciao principessa” disse Piero all’orecchio di Giulia per poi baciarglielo. Era già pronto vestito, per andare fuori, e godersi la giornata di sole.
“dai.. 2 minuti…” disse Giulia stiracchiandosi “sofia si è svegliata alle 4, e ho dovuto fare il latte con il fornellino portatile.. non puoi capire che fatica”
“sono le 7.30. Volevo andare in barca…”
“Piero io sofia in barca non ce la porto. Quindi andate pure voi io vi aspetto qui.” Rispose Giulia girandosi dal lato opposto.
“Eddai…” disse Piero facendosi più vicino
“Piero tua figlia ha 6 mesi! Per la miseria!!! Come puoi pensare di fargli passare una giornata in una barca?!” disse alzandosi per poi andare in bagno velocemente
“giulia mica la mettiamo al sole” disse da fuori il bagno Piero
Giulia uscì sbuffando alterata e guardò Piero arrabbiata.
“ero stata chiara Piero. È pericoloso farla uscire nelle ore più calde. Voi in barca ci state tutto il giorno. Non ti sto proibendo di andarci. Solo, sofia non verrà con voi. Ti aspettiamo qui. Uscirò a farmi una passeggiata e poi stasera ci incontriamo in giro e andiamo a mangiare” disse uscendo dal bagno
“è certo. E io devo accontentarmi. Non so vuoi tornare a Milano mentre noi siamo in gita?” chiese Piero tirando fuori tutte le sue armi
“che cavolo c’entra?” chiese Giulia iniziando ad urlare “smettila di dire cazzate. Fai un favore all’umanità. vattene in barca.”
“intanto tu con me non urli’ disse Piero avvicinandosi minacciosamente a Giulia che indietreggiò “modera i termini”
“non mi fai paura” disse Giulia guardandolo negli occhi fisso
“sono arrabbiato.” Rispose Piero con quello sguardo duro che Giulia conosceva fin troppo bene
“non me ne frega niente” disse incrociando le braccia
“mi stai sfidando?”
“so che questa camera la paghi tu. Ma vattene, non ti voglio vicino, sapendo ti così arrabbiato.” Disse Giulia con gli occhi carichi di lacrime, per poi chiudersi in bagno.
Piero lascio una carezza a sofia, per poi uscire dalla camera e andare nella hall dove c’era già Maxim ad aspettarlo.
Dopo qualche minuto si presentarono anche il fratello e la sorella. Alessandra e Ignazio non sarebbero andati in barca con loro.
“allora? Giulia?”
“abbiamo litigato… non viene in barca. Dice che sofia è troppo piccola per venirci.” Disse Piero che nel frattempo si era calmato, elaborando quello che era successo “sono un coglione. L’ho trattata male…”
“Piero…. Cavolo…” disse Mariagrazia piuttosto scocciata
“se mi aspettate 2 minuti provo ad andare a rimediare… non so come, ma ci provo.” Disse Piero già pronto per salire
Acconsentirono subito, lasciando il ragazzo risalire a piedi fino alla camera dove giulia si trovava con sofia, che si era svegliata e aveva già voglia di ballare insieme alla mamma.
“giulia sono io…” disse Piero rientrando “scusami. Hai ragione.. non ho calcolato che sofia è piccola.”
“dai vai in barca...” disse giuliia sorridendogli “ci vediamo dopo... io di qui non me ne vado..”
“ti prego perdonami” disse Piero guardandola
“va bene. Dammi un bacio e poi vai a divertirti. Ci vediamo questa sera”
Si diedero un bacio e poi si salutarono.
Giulia uscì un ora dopo girando per le strade di taormina con la carrozzina e mille sguardi addosso. La voce della presunta paternità del giovane tenore era presente nell’aria, e tutti erano in cerca di colei che aveva portato in grembo per nove mesi il frutto della notte di passione.
Si sedette in un bar verso mezzogiorno per dare da mangiare alla bambina e mangiare lei stessa.
Proprio nello stesso istante anche Alessandra e Ignazio, si stavano dirigendo al bar, per poter mangiare per pranzo.
“hei!!!!” esclamò Alessandra vedendola “che fai tutta sola?”
“Piero è andato in barca, avrebbe voluto portarci con lui, ma io mi sono imputata” disse Giulia facendolo alzare gli occhi al cielo a Ignazio
“troppo piccola è sofia...” dice ovvio
“per questo ho detto di no.” Disse Giulia sorridendogli “Piero all’inizio non l’ha presa bene..”
“come al solito” disse Alessandra sedendosi di fronte a lei per poi guardarla “ah... scusa... posso?”
“simpi la solita!” Disse Ignazio prendendo anche lui una sedia e sedendosi “hai già ordinato?”
“prenderò il panino con il tacchino e insalata” disse Giulia dando ancora la pappa alla bambina
Ignazio alzò la mano e richiamò il cameriere, e appena questo si avvicinò, ordinò per tutti.
“mangiamo insieme, così sei in compagnia” disse Ignazio dopo aver ordinato “non ti da fastidio, no?”
“non vorrei disturbare voi...” disse Giulia imbarazzata “a me non disturbate, ma magari noi due disturbiamo” disse indicando la bambina nel passeggino
“ma no, figurati!!!! Vogliamo fare gli zii” disse Alessandra allugandosi verso la bambina che aveva appena terminato tutto il contenuto del barattolo
Alessandra la prese in braccio mettendosi la sulle gambe quella piccola peste che faceva gorgheggi per conto suo.
“che bellina! Vero igna?” chiese Alessandra tenendo la bambina dai fianchi
“si...” disse Ignazio prendendole la manina “Piero non sa cosa si stava per perdere....” disse guardando Giulia per poi sorriderle
Rimasero insieme per quasi tutto il pomeriggio, nella hall dell’hotel. Solo alle 16 videro entrare Piero dalla porta, da solo. Era tornato prima, rispetto agli altri, per fare prima qualche commissione, e poi tornare dalla sua famiglia. Guardò Giulia ridere insieme a Ignazio, che teneva in braccio la sua bambina, facendo quello che avrebbe voluto fare lui tutto il giorno.
“ciao... qui siete!” disse andando verso di loro
“è arrivato il papà!” disse Ignazio scatenando un sorrisone sulle labbra della bambina
“ciao!!!” disse Piero prendendola e stringendola “scusa, non me ne vado più!” disse baciandole la testa dolcemente
Ignazio e Alessandra lo guardarono teneramente per poi congedarsi. Ma Piero li fermo, e li prese in disparte, lasciando interdetta Giulia. Loro annuirono per poi dare una pacca sulla spalla a Piero e andare nella camera sopra. 16
“vai in camera, e lascia qui la bambina...” le disse Piero per poi baciarle una guancia
“perché?” chiese ridando
“boh... vai... fatti una doccia, ti aspetto qui...”
Giulia lo guardò con sospetto, per poi salire ed entrare in camera. Sul letto c’era un pacco, che Piero aveva fatto mettere da un cameriere. Giulia si precipitò in bagno a.fare la doccia, non accorgendosi di niente.
Si fece una doccia veloce per poi tornare in camera per cercare solo allora qualcosa da mettersi. Solo in quel momento si rese conto del pacco sul letto. Si avvicinò e vide che c’era un biglietto per lei.
“cara giulia, ho deciso di scriverti questa breve lettera per dirti quello che provo in questo momento. Mi hanno detto che mi potrebbe aiutare, e io per una volta sono disposto ad ascoltare gli altri, e lasciarmi aiutare.
Non sopporto più l'idea di averti solo a momenti, piccoli o grandi, ma sempre e solo momenti durante i quali il pensiero di doverti prima o poi vedere andare via e uscire dalla mia porta, mi uccide! Avrei preferito non iniziare nulla e ricordarti come un amore mai nato che non mi avrebbe fatta soffrire come invece soffro ora!
Non lo sopporto più perché presuppone mal di pancia, attese, ansie, ricordi ... dolore!
Non sopporto più di sapere che quando parli, quando bevi, quando mangi, quando dormi, quando sorridi o piangi ... non lo fai con me ...SOLO CON ME, ma che questi momenti che io considero unici, irripetibili, magici, coinvolgenti, personali, emozionanti ... tu li condivida !!!
Scusami Amore, so di essere una pazzo e soprattutto una egoista sconsiderata quando ti dico queste cose, ma tenermele dentro mi fa ancora più male, un male che vorrei invece gridare al mondo a squarciagola ma che spesso devo nascondere.
Scusami Amore, perché non sono forte come tu pensi, come tu mi hai sempre voluto vedere, e come forse ho sempre voluto far credere al mondo per nascondere invece le mie debolezze, le mie fragilità, la mia difficoltà di comunicare agli altri i miei veri desideri !!!
Si, perché IO TI DESIDERO, TI VOGLIO, TI BRAMO CON TUTTE LE MIE FORZE, CON TUTTA L'ANIMA, CON TUTTO IL MIO CORPO E CON L'INTERA MIA MENTE, e sapere invece che non ti potrò mai avere ... mi sta lacerando il petto in modo indelebile.
Non sono sicuro di riuscire a farti capire esattamente quello che sto provando, quello che mi sta dando la nostra relazione, quello che mi sta trasmettendo tutta questa situazione, perché probabilmente non lo capisco nemmeno io e quindi diventa tutto più difficile. L'unica cosa che però non mi ha mai dato dubbi, che non ha mai vacillato, che è sempre stata presente e costante e che, anzi, è aumentata di più ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, ogni secondo E' LA CERTEZZA DELL'AMORE INFINITO CHE SENTO PER TE, DI QUELL'AMORE INCONDIZIONATO E INDESCRIVIBILE DI CUI AVEVO SOLAMENTE SENTITO PARLARE. Ti amo Giulia, e l’ho scoperto troppo tardi, e ho paura di rovinare tutto, da un momento all’altro.
Questa sera vorrei dimostrarti il mio amore, nel modo più semplice, nel modo più raro. Aprì questa scatola, e diventa per questa sera, per me, la mia principessa”
Posò il foglio, e aprì la scatola.......Fine prima parte
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E lo so che mi odierete dopo questo capitolo... ma dovevo per forza pubblicarlo così!
A presto con la seconda parte!]
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Il Tempo Di Un Errore ~ PIERO BARONE
Fanfic"ti sei sistemata" disse Piero guardando la casa nella sua complessità "che cosa vuoi? Dimmelo" "voglio la verità. Dimmelo, c'è ancora?" chiese Piero guardandola. "che ti interessa?" "è il nostro errore. Dobbiamo occuparcene insieme" disse serio ...