Dopo quelle che parvero ore, Ronnie e la sua nuova misteriosa conoscenza sbucarono dal loro nascondiglio.
"Vieni, possiamo andare. Seguimi." sussurrò il ragazzo, tenendo Ronnie per un braccio.
"Lasciami andare!!!" ribattè lei, divincolandosi dalla sua presa."Non saremmo in questa situazione se tu non mi avessi attaccato!!!" la rimproverò. "Però...lo sai? Qui è bellissimo!" sorrise.
"Non avrei mai immaginato che Poni fosse così incantevole! Ma non preoccuparti, non prenderemo molte noci di cocco, non appena sarò ad Akala te le restituirò..." iniziò a farfugliare guardando gli occhi color ebano di Ronnie "...certo, se vuoi posso ridartele anche prima, quando saremo usciti dall'isola..." continuò a borbottare, mentre le loro mani si congiungevano ed i loro visi si avvicinavano "però...promettimi che non dirai..." la sua frase venne interrotta da una freccia scagliata a una velocità assurda che per poco non lo sfiorò.
"Kiawe! Cosa stai facendo?" era il capo del clan di cui il ragazzo faceva parte "Akala ha bisogno delle noci di cocco, e tu non ne hai neanche l'ombra!".
Erano i soldati dell'isola di Akala, che accortisi della scomparsa del ragazzo, si erano divisi per cercarlo.
Ronnie strabuzzò gli occhi: "NOCI DI COCCO?! Ma quindi siete stati voi a...?!?"
"Calma, calma, va tutto bene!" la tranquillizzò Kiawe avvolgendola tra le braccia per proteggerla. Ma era inutile, Ronnie ansimava e tremava, logorata da rabbia, frustrazione e terrore.
"Lo sapevo che non ci si può fidare di te, razza di incompetente!" urlò il capo.
I soldati puntarono le frecce ed iniziarono ad inseguire i ragazzi tra le fronde della foresta tropicale.
Ronnie, confusa ed arrabbiatissima, non riusciva a tenere il passo di Kiawe, e sfortuna volle che ella inciampasse e cadesse. Il ragazzo, con un balzo fulmineo la raccolse da terra e la caricò sulle sue spalle.
"Non mollare, resisti!" gridò. "...ho ancora bisogno di te..." sussurrò poi, ansimando.
Corsero per quelle che parvero miglia, fino a giungere ad una rupe, sotto la quale scorreva minaccioso un fiume in piena.
Ronnie si voltò a guardare Kiawe, poi i soldati di Akala che li stavano raggiungendo a velocità impressionante.
"Siamo circondati, per te è finita!" commentò.
"Non se tu verrai con me!" rispose lui, e detto ciò la prese in braccio e saltò nelle gelide acque del fiume.
Le acque impetuose li trascinarono spietate giù, fino alla fine della cascata.
Poi più nulla.
Ronnie emerse da quelle pungenti onde, risucchiando golosamente l'aria come un bambino appena nato.
Si accorse che Kiawe non era più con lei. Preoccupata, si guardò intorno, ma del ragazzo non v'era traccia.
Aveva solo una scelta: immergersi nuovamente nelle profondità del fiume. Così fece.
L'acqua era talmente fredda che le bruciavano gli occhi, ma non ci volle molto prima che trovasse il corpo del ragazzo privo di sensi ondeggiare nelle correnti.
Con le ultime forze, Ronnie lo trascinò a riva.
Si sedette a fianco a lui e lo guardò. Nonostante provasse rancore verso lui ed il suo clan, poiché avevano raso al suolo la piantagione di Poni, c'era qualcosa nei suoi lineamenti che la stordiva e la faceva sentire strana.
"Respira...respira..." lo scosse "RESPIRA! RESPIRA, STUPIDO ABITANTE DI AKALA!!!" gridò poi schiaffeggiandogli il viso con irruenza.
Kiawe si svegliò tossendo: " Basta, basta! Ti prego! Sto respirando!" sputò.
I due si guardarono negli occhi. Ronnie sussultò, e scoppiò in lacrime.
"Perché piangi?" chiese lui, intontito. "Perché stavi morendo..." rispose lei, tra i singhiozzi.
"Deh, no..." sospirò lui, rialzandosi "dove diavolo...oh!" barcollò e si accasciò a terra tremante "...non ce la faccio..." ansimò.
La sua voce si ridusse ad un sussurro: "Aiutami...aiutami, ti prego..." Ronnie tentò di aiutarlo a rialzarsì, ma Kiawe, debole com'era, accasciandosi, si inginocchiò, appoggiando la testa sullo stomaco della ragazza, alla quale si illuminarono gli occhi. Ronnie avvertì uno strano formicolio al suo pancino minuto.
Poco dopo, Kiawe si ritrovava avvolto in una coperta di foglie giganti.
Ronnie si trovava al suo fianco, apprensiva e premurosa come una madre "Io..devo fuggire..devo andare via..." biascicò lui.
"Aspetta, hai bisogno di cure..." gli rispose Ronnie.
"Ho freddo...noi dobbiamo...duh, sto ancora male..." sospirò lui.
Ronnie si avvicinò, guardandolo teneramente: "Sei sveglio adesso..."
"Ma sono senza forze..."
"Lo so, hai la febbre..." disse, porgendogli una strana pianta "Mastica questa radice, mentre io accendo il fuoco!".
Kiawe prese la radice, ma non la masticò.
"Non sarebbe meglio una medicina?" farfugliò.
"Mastica." insistette Ronnie, irremovibile.Il ragazzo addentò la radice, e una fiotta di calore gli pervase il corpo.
"Strano...è buona!" sorrise.
"E cosa c'è di strano?" chiese Ronnie, mentre sistemava la legna.
"Le medicine ad Akala hanno sempre un sapore schifoso!" ridacchiò lui sorpreso.
Ronnie corrucciò il viso: "Questo perché voi gente di Akala...siete stupidi! Ora però devo accendere il fuoco...".
Kiawe si mise a sedere: "Aspetta, usa questo, altrimenti ci metterai una vita!" e tirò fuori dalla tasca una Pietrafocaia, che lanciò sulla legna che iniziò a bruciare sotto un'allegra fiammella.
"COME CI SEI RIUSCITO?!" sbottò Ronnie.
"Ma come, non usate le pietrefocaie qui a Poni?" rise Kiawe.
"No." rispose acida la ragazza. "E mastica!"
STAI LEGGENDO
Aloha Aku No, Aloha Mai No - Pokemon Sun&Moon
Fanfictionnon avrei mai pensato che avrei scritto una fanfiction ma lo sto facendo, e si. ho 19 anni QUASI VENTI e ancora gioco a pokèmon e amo alla follia il personaggio di Kawe (Kiawe in lingua inglese), e sono sempre stata fanatica delle pairing x oc (anch...